Malebranche
Vincenzo Presta
Nome collettivo dei diavoli guardiani della quinta bolgia (If XXI 37, XXII 100, XXIIII 23, XXXIII 142), " posti a tormentare quelli [i barattieri] che hanno avuto male mani [...] a cani, vv. 67-71), irascibili, non sanno serbare a lungo la disciplina e si azzuffano fra di loro; obbediscono a Malacoda, il quale sceglie di volta in volta gruppi di dieci di loro che invia a pattugliar lungo l'argine sinistro della bolgia, onde ...
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orgoglio
Vincenzo Valente
La parola ha incontrato la sua maggiore fortuna nella lirica amorosa, specializzata a indicare il disdegno amoroso, l'alterezza inaccessibile della donna verso l'amante (in [...] . è " superbia ", arroganza di ricchezze mal acquistate, contrapposto a cortesia e valor del v. 67. " Tracotanza " (cfr. IX 93) è quella di Malacoda in XXI 85 Allor li fu l'orgoglio sì caduto, ed è peccato d'origine nella natura dei diavoli.
In Pg II ...
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barattiere
Pietro Mazzamuto
Colui che, avendo un ufficio, si fa corrompere per denaro o altra ricompensa; genericamente, vale anche " truffatore ", " malvivente ".
S'incontra tre volte nella Commedia: [...] si tiene stretto alla sua guida, perché i diavoli sembrano tentati di mettergli gli uncini addosso. Per fortuna fa buona guardia Malacoda, il quale dà ai due poeti alcune indicazioni, parte vere e parte false, sul cammino da tenere per passare nella ...
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schermo
Alessandro Niccoli
Vocabolo di uso limitato, in pratica, alla sola Commedia (due soli esempi nella Vita Nuova, uno nelle Rime); per lo più ricorre nella locuzione ‛ fare s. di una cosa ' che [...] amore. V. DONNE DELLO SCHERMO; Vita Nuova.
Due volte ricorre al plurale in accezioni particolari. Quando Virgilio fa presente a Malacoda di esser venuto nell'Inferno sicuro già da tutti vostri schermi (I f XXI 81), usa il vocabolo con un significato ...
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testa
Luigi Blasucci
Parola adoperata in tutte le opere di D., ma con frequenza notevolmente più alta nella Commedia (40 volte su 50 occorrenze complessive, incluse le 5 del Fiore), legandosi in particolare [...] atteggiamento di riflessione (" riflette su le indicazioni, che il frate gli offre, e le trova differenti da quelle di Malacoda ", Torraca) e di deluso ripiegamento (" s'era fidato troppo ! fatto prendere al laccio dalle precisissime informazioni di ...
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diavolo
Come ‛ demonio ' (v.), al quale si alterna (con un numero notevolmente inferiore di occorrenze), indica gli spiriti del male, preposti nell'Inferno alla custodia dei dannati, di cui accrescono, [...] 143; difatti ci si richiama a Ioann. 8, 44), benché esse siano un commento all'osservazione di Virgilio a proposito di colui [Malacoda: cfr. XXI 106 ss.] che i peccator di qua uncina (vv. 140-141).
Per quanto riguarda il carattere e la funzione dei ...
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riguardare (reguardare; riguarde, in rima, indic. pres. II singol.)
Fernando Salsano
Vale " rivolgere nuovamente lo sguardo ", in If III 52 io, che riguardai, vidi una 'nsegna: dopo l'orrore della prima [...] significato non muta; cfr. Petrocchi, ad l.), e " sorvegliare ", in If XXI 116: i demoni della quinta bolgia sono mandati da Malacoda a riguardar s'alcun se ne sciorina, se qualche dannato emerge dalla pece. Come variante il verbo compare anche in Pg ...
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Ciampolodi Navarra
Eugenio Chiarini
Protagonista dell'episodio di If XXII 31-132, il barattiere del regno di Navarra nato. Di lui non sappiamo nulla oltre quello che ne riferiscono gli antichi commentatori [...] grazia " e che " antagonista dell'insidia dei diavoli, mossa con la frode, è la grazia di Dio "; la bugia di Malacoda e con essa tutto il contegno dei diavoli e la stessa partecipazione del navarrese alla " farsa dei ponti rotti " andranno profilati ...
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compagnia (compagna)
Lucia Onder
In senso proprio, per la condizione che ci pone in contatto con altri come compagni, in Vn VIII 2 l'avea veduta fare compagnia a quella gentilissima; VIII 11 20 Chi non [...] 62. In If XXII 14 ha il valore più ristretto di " brigata ", " schiera di armati " al comando di un capo, specificamente Malacoda per la fiera compagnia della quinta bolgia (cfr., per tale significato del termine c. nel sec. XIV, D. Compagni II 24; G ...
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notare [note, in rima, indic. pres. n singol.; come partic. pass., anche l'aggettivo verbale noto]
Antonietta Bufano
Pur nelle sue non numerosissime occorrenze, praticamente esclusive del Convivio e [...] attesi come: il pronome li è generalmente riferito ai demoni, che D. " guardò bene in faccia " quando furono " scelti " da Malacoda (così il Lana, Vellutello, Cesari, Andreoli, e poi Torraca, Grabher, ecc.); ma l'Ottimo spiega: " elli notò sì li nomi ...
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uncinare
v. tr. [der. di uncino; cfr. il lat. tardo uncinare «pescare con l’amo»]. – 1. Piegare, foggiare a forma di uncino: u. un ferro, uno spiedo. 2. Ghermire con l’uncino: u. un grosso pesce; Colui che i peccator di qua uncina (Dante,...