demonologia
Giorgio Padoan
Nel pensiero teologico cristiano medievale la d. occupa un posto fondamentale. La presenza del diavolo - questo spietato torturatore dei dannati nell'oltretomba e infaticabile [...] prima del peccato). Questo punto è particolarmente sviluppato nella Commedia, dove, accanto alla gerarchia ‛ militare ' (Chirone, Malacoda), compare una gerarchia ‛ feudale ' (cfr. Matt. 9, 34, ecc.; Lucifero è lo 'mperador del doloroso regno ...
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anziano di Santa Zita
Pietro Mallamuto
. Il vocabolo ‛ anziano ' gode già, in D. e al tempo di D., oltre che della comune accezione, anche di quella particolare, giuridico-politica, di componente della [...] - onde " l'indicazione dell'ora e del giorno in cui si trovano in quella bolgia Dante e Virgilio, data da Malacoda - chiaramente determina di quale Anziano di preciso si parli, come dovettero capire i contemporanei di D., e come difatti capì Guido ...
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Malabocca
Luigi Vanossi
. - Personificazione del Fiore, equivalente a " Male bouche " nel Roman de la Rose. Vi è rappresentato un elemento caratteristico della tradizione cortese: il pubblico dei maldicenti [...] 2, CXXXVI 1 e 12.
Il modello lessicale di M. servirà a D. nella Commedia a coniare nomi demoniaci, come Malacoda e Malebranche (in cui il primo elemento rimane invariato, mentre il secondo è sempre rappresentato da una parte - significativa - del ...
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onomastica
Francesco Tateo
. Nell'uso dei nomi propri di rado D. viene condizionato da necessità metriche o di rima (per cui si vedano casi in cui la forma originaria viene ritoccata nella desinenza, [...] della quinta bolgia, alcuni dei quali sono composti mediante comici accostamenti (Alichino, Calcabrina, Barbariccia, Graffiacane, Malacoda), altri sono nomi alterati (Cagnazzo, Draghignazzo) o bizzarramente derivati dal greco (Ciriatto). Fra le tante ...
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viaggio
Bruno Basile
Ricorre due volte nelle Rime e sette volte nella Commedia. In Rime LX 5 Certo il vïaggio ne parrà minore / prendendo un così dolze tranquillare, e CVI 36 [Vertute] lieta va e soggiorna, [...] complica il v., l'ostacolo rappresentato dai ponti crollati sulla sesta bolgia (XXI 106 ss.) che crea l'inganno di Malacoda, e un'ulteriore peripezia (XXIII 43 ss.).
Tre rigidi parametri individuano anche l'ascesa di D. e Virgilio nel Purgatorio ...
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ira
Antonietta Bufano
Fausto Montanari
È vista per lo più nell'accezione comune di " iracondia ", cioè come uno dei vizii cui l'uomo naturalmente... è disposto - sì come certi per complessione collerica [...] ‛ turba ' un poco... nel sembiante Virgilio (XXIII 146), " per lo sdegno conceputo d'aver creduto a la falsità di Malacoda " (Vellutello) e per le parole sarcastiche del frate Catalano (vv. 142-144). Il feroce drudo che simboleggia Filippo il Bello ...
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MONZANI, Cirillo
Alberto Ferraboschi
MONZANI, Cirillo. – Nacque nel 1820 secondo la maggior parte degli studi, ma più probabilmente il 17 settembre 1823, a Castelnovo ne’ Monti (Reggio Emilia), da Mariano [...] Firenze 1979, pp. 77, 111, 270; G. Spini - A. Casali, Firenze, Roma-Bari 1986, pp. 74 s.; A. Petrucci, C. M., in Malacoda, 1989, n. 22, pp. 55 s.; F. Boiardi, C. M., in Il parlamento italiano. Storia parlamentare e politica dell’Italia 1861-1988, III ...
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Nella grammatica tradizionale il termine attributo indica un aggettivo che serve a determinare o caratterizzare un nome da cui dipende (Dardano & Trifone 1997: 127-129). In un’accezione più ampia (che [...] A + N (malavoglia, mezzogiorno, vanagloria). Nelle opere di ➔ Dante tali forme sono usate spesso come nomi propri (Malacoda, Barbariccia, Falsembiante). Nei trattati scientifici in volgare espressioni composte da un nome e da un aggettivo, come ...
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via (sost.)
Eugenio Ragni
È vocabolo di buona frequenza in tutta l'opera dantesca, nella quale ricorre praticamente in ogni accezione del linguaggio proprio e figurato, spesso peraltro compresenti, particolarmente [...] per il crollo dell'arco sesto causato dal terremoto al momento della morte di Cristo [XXI 114] e la falsa indicazione di Malacoda, presso è un altro scoglio che via face, XXI 111; i numerosi, difficili passaggi da un cerchio all'altro, di cui abbiamo ...
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FILIPPO di Borbone, duca di Parma, Piacenza e Guastalla
Marina Romanello
Nacque il 15 marzo 1720, secondogenito di Filippo V re di Spagna e di Elisabetta Farnese, seconda moglie del sovrano.
Ben conscia [...] , Torino 1979, pp. 113,290 ss., 298; H. Bédarida, Parma e la Francia (1748-1789), a cura di A. Calzolari-A. Marchi, Parma 1986, ad Indicem; U. Delsante, Alcune "indiscrezioni" sul duca di Parma don F. di B., in Malacoda, IV (1988), 16, pp. 25-33. ...
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uncinare
v. tr. [der. di uncino; cfr. il lat. tardo uncinare «pescare con l’amo»]. – 1. Piegare, foggiare a forma di uncino: u. un ferro, uno spiedo. 2. Ghermire con l’uncino: u. un grosso pesce; Colui che i peccator di qua uncina (Dante,...