Cantautore e poeta belga, nato a Bruxelles l'8 aprile 1929, morto a Parigi il 9 ottobre 1978.
"Le plat pays qui est le mien", il Belgio, soggetto di una delle più celebri e belle canzoni di B. (1962), [...] aspirazione alla quête di un ''paradiso'' che non incontrerà mai.
Nella tradizione dei poeti maudits, da Baudelaire a Rimbaud, da Verlaine a Mallarmé, B. pone al centro della sua ricerca il ''suo Far West'' ("Il faut que l'on sache que l'on a été ...
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Poeta statunitense di lingua francese (Hempstead, New York, 1863 - Versailles 1915). Compiuti gli studî a Parigi, conobbe R. Ghil, il leader del movimento simbolista. Tornato in America nel 1884, si ristabilì [...] Les quatre saisons (1900), Une voix dans la foule (1909), considerata la sua opera migliore; Prose et vers (post., 1925). Tradusse in inglese testi di Banville, Aloysius Bertrand, Baudelaire, Gautier, Mallarmé, Mendès, ecc. (Pastels en prose, 1890). ...
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Croce e la critica stilistica
Alfredo Stussi
Stilistica e linguistica
Tra la fine dell’Otto e l’inizio del Novecento la stilistica come educazione al bello stile viene riproposta in forme notevolmente [...] e morale per teorie della poesia e della critica professate
da meri letterati, a capo dei quali sta, rivelatore e maestro, quel Mallarmé che lascia sempre in dubbio chi lo consideri se egli fosse un illuso e fissato o un “poseur”, non esente da ...
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ÖSTERLING, Anders Johan
Giuseppe Gabetti
Poeta svedese, nato a Hälsingborg il 13 aprile 1884.
Redattore letterario dello Svenska Dagbladet (v. la raccolta di articoli Dagens gärning, Fatti del giorno, [...] europea, ha tradotto da varie lingue: da Lorenzo de' Medici al Carducci, dal Blake allo Shelley, dal Baudelaire al Mallarmé, da Goethe a George (Frönder och främlingar, Affini ed estranei, 1912). Già nelle prime raccolte (Preludier, Preludî, 1904 ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Paolo Rinoldi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
L’intero Ottocento è percorso dall’alternarsi di una concezione sacrale della letteratura [...] e farsi a sua volta più ricca del reale, progetto che troverà varie esecuzioni da Novalis a Mallarmé, da Balzac a Proust, da Leopardi a D’Annunzio.
Stéphane Mallarmé
Ogni anima è una melodia
Crisi di verso
Di notevole c’è che, per la prima volta ...
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Poeta e critico italiano (Milano 1932 - Parma 2004). Nel solco della tradizione lombarda, elaborò sin dalla prima raccolta (Le case della Vetra, 1966) una poetica d'intonazione civile ma anche esistenziale. [...] (critico teatrale del Corriere della sera dal 1987), R. svolse anche un'importante attività di traduttore (da Baudelaire, Mallarmé, Flaubert, Apollinaire, ecc.); di particolare rilievo la sua traduzione dell'opera di M. Proust, Alla ricerca del tempo ...
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MANET, Édouard
Louis Gillet
Pittore e incisore, nato a Parigi il 23 gennaio 1832, ivi morto il 20 aprile 1883. Diciassettenne s'ingaggiò come mozzo su una nave mercantile e partì per il Brasile. Al [...] Baudelaire, poi dello Zola, che lo difese in uno scritto pubblicato nel 1867; si strinse quindi in intima solidarietà con il Mallarmé e ne illustrò l'Après-midi d'un faune. Trovò ammiratori tra artisti eletti: Fantin-Latour dopo il 1857, Th. Degas ...
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MAGNANI, Luigi
Giorgio Pangaro
Nacque a Reggio nell'Emilia il 29 genn. 1906 da Giuseppe, imprenditore agricolo, titolare di una prospera industria casearia, ed Eugenia Rocca, di nobile famiglia ligure.
L'infanzia [...] composizioni del M.; inoltre scrisse di musica: del 1948 sono i saggi Hindemith magister barbarus (Roma s.d. ma 1948) e Mallarmé e i miti della musica (ibid. s.d. ma 1948).
Nel 1941 la famiglia Magnani aveva acquistato le proprietà di Mamiano, in ...
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Poeta italiano (Pieve di Soligo 1921 - Conegliano 2011). La poesia di Z. s'inscrive nelle tracce e memorie del suo paese di nascita: "qui non resta che cingersi intorno il paesaggio", contemplato [...] cui s'ignora la natura (2007).
I "due poli contrapposti della tradizione letteraria nel nostro Novecento" - Artaud e Mallarmé - indicati da Z. nella sua Testimonianza su Ungaretti (ora in Fantasie di avvicinamento) sono ben presenti anche nella sua ...
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ORANO, Paolo
Giorgio Fabre
ORANO, Paolo. – Nacque a Roma il 15 giugno 1875 da Giuseppe Orano Suella (1841-1908) e da Maria Fiorito Berti (1845-1919), secondo di sei fratelli.
Il padre, di origine sarda, [...] . 1996-97; C. Maraglio, Il fascista P. O., tesi di laurea, Università di Milano, a.a. 2000-01. Si veda poi C. Mallarmé, Un pensatore geniale: P. O., in L’Eloquenza, marzo-aprile 1948, pp. 137-154. Per la famiglia: E. Orano, Colui che perdemmo, Chieti ...
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allusivo
alluṡivo agg. [dal lat. mediev. allusivus, der. di alludĕre «alludere»]. – 1. Che allude, che contiene allusione: discorso a.; parole a.; usare un linguaggio a.; e seguito da compl.: credette che quella frase, in apparenza innocua,...
simbolismo
s. m. [der. di simbolo; nel sign. 4, dal fr. symbolisme]. – 1. a. Carattere di ciò che è simbolico, che ha valore di simbolo: il s. di un gesto, di un’azione. b. Uso di particolari simboli per esprimere un determinato ordine di...