Chirurgo, nato a Lucca nel 1205. Figlio di Ugo (v.), fece i suoi studî a Bologna. All'età di 21 anni entrò nell'ordine dei domenicani, ebbe titoli ecclesiastici importanti, fra i quali quello di vescovo [...] ferite; consiglia altresì di addormentare i malati durante l'operazione mediante spugne imbevute di sostanze narcotiche, come oppio, giusquiamo, mandragora, ecc., quindi asciugate e conservate e, prima dell'uso, messe in acqua calda per un'ora e poi ...
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Vocabolario della Crusca
Valeria Della Valle
Per ricostruirne la fortuna (o piuttosto la sfortuna) lessicografica nel Vocabolario degli Accademici della Crusca, è d’obbligo partire dal giudizio su M. [...] citati in difetto degli antichi, o per qualch’altra occorrenza, o libri» con riferimento a un’unica opera: la «Mandragora commedia del Segretario Fiorentino».
Se poi teniamo conto delle prese di posizione di M. nel Discorso o dialogo intorno alla ...
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STUPEFACENTI
Adalberto PAZZINI
Gabriele GABBRIELLI
Giuseppe VIDONI
. Sono sostanze che, introdotte in un modo o nell'altro nell'organismo, svolgono un'azione tale da alterare notevolmente le condizioni [...] sabba, veri solo nel delirio di chi le assorbiva. Quelle più comunemente usate a tali scopi erano l'oppio, la mandragora, la belladonna, il giusquiamo, l'aconito, il colchico, ecc.: tutte in dosi superiori a quelle medicinali.
Gli stupefacenti hanno ...
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Pianta della famiglia delle Solanacee, sottofamiglia Solanee. È un'erba vivace, con radice ramificata molle e carnosa, con rami aerei eretti (7-15 dm.), peloso-glutinosi allo stato giovanile, glabri in [...] ai Greci ed ai Romani, o per lo meno non si riesce a identificarla nelle loro opere; nel Medioevo, insieme con la mandragora ed altre erbe, la troviamo usata dagli stregoni, dai maghi, dai preparatori di veleni. Nelle opere botaniche e mediche dei ...
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Secondo l'etimologia, questa parola significa la mancanza o la soppressione della facoltà di sentire. Può essere perciò adoperata in senso molto ampio, riferendosi alla vita psichica, o alle funzioni organiche [...] divinum opus est sedare dolorem - Ippocrate), e s'intende specialmente nelle ferite e nelle operazioni. Gli antichi vantarono la mandragora, che veniva per lo più usata col vino (Dioscoride, Apuleio) aggiungendovi così l'azione dell'alcool. Celebre è ...
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Carducci, Giosue
Marco Veglia
Poeta, nato a Valdicastello di Pietrasanta nel 1835 e morto a Bologna nel 1907. Alla scuola domestica e severa del padre Michele, medico e carbonaro, C. mostrò un’inclinazione [...] in farsetto; è insomma fiorentino, come altri molti, salvo la maggior prestanza dell’ingegno suo: nei lavori letterarii, eccetto la Mandragora e la Commedia in versi, è anch’egli rotondo e ridondante e profuso e incerto, e somiglia un po’ troppo agli ...
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Denominazione complessiva della produzione letteraria degli Stati dell’America Centrale e Meridionale di lingua e cultura spagnola. Nonostante le numerose e grandi differenze di stratificazione etnica [...] che si distingue in particolare per una maggiore adesione al surrealismo e la cui manifestazione più importante è quella del gruppo Mandrágora in Cile, con E. Gómez Correa, B. Arenas, J. Cáceres, T. Cid, G. Rozas. In Messico l’affermazione del ...
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(fr. alcaloïdes; sp. alcaloides; ted. Alkaloide; ingl. alcaloids; dall'arabo al-qalī unito al suffisso scientifico -oide: perciò alcaloide "simile ad alcali").
Generalità. - Per il modo con cui si vennero [...] .
Cenno storico. - Fin dalla preistoria erano note le proprietà terapeutiche e velenose di molte piante (papavero, elleboro, mandragora, belladonna, giusquiamo, ecc.) e furono impiegate per armi (frecce avvelenate), a scopo medico, poi nelle pratiche ...
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Farmaco
Vittorio Alessandro Sironi e Vittorio Erspamer
Il termine farmaco indica ogni sostanza, inorganica od organica, naturale o sintetica, capace di produrre in un organismo vivente modificazioni [...] vero trattato di fitoterapia (vi sono descritti con precisione, insieme ai relativi effetti, il papavero, la cicuta, la mandragora, l'elleboro), precursore dei testi di farmacologia vegetale che, dal Medioevo in poi, tanta parte avranno nella pratica ...
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MEDICINA
Arturo CASTIGLIONI
Alessandro MESSEA
Giangiacomo PERRANDO
Nicola LEOTTA
Adalberto PAZZINI
Raffaele CORSO
Giuseppe VIDONI
. Ogni tentativo di rimediare con le proprie forze o con l'aiuto [...] nel quale esso è più facilmente accessibile all'azione dei magi, dell'influenza soporifera di certe sostanze come la mandragora, dell'immunità derivante dalle malattie già subite, la familiarità con l'uso di una quantità di rimedî provenienti dal ...
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mandragora
mandràgora (o mandràgola) s. f. [dal lat. mandragŏras, s. m., gr. μανδραγόρας, di etimo incerto]. – Genere di piante solanacee comprendente poche specie, tra le quali due presenti anche in Italia: Mandragora officinarum, che vive...
mandragorina
s. f. [der. di mandragora]. – Alcaloide estratto dai semi e dalle radici della mandragora, che si presenta come una sostanza incolore, inodore e deliquescente, dotata di azione midriatica e antispasmodica analoga a quella dell’atropina.