manicheismo
Religione fondata in Persia da Mani nel 3° sec. d.C. Il m. concepiva tutto l’esistente come espressione di una lotta perenne tra due principi opposti (dualismo manicheo): il bene, la luce, [...] lo spirito, Dio, in contrasto con il male, le tenebre, la materia, lo spirito demoniaco, Satana. I manichei costituivano una Chiesa con una propria gerarchia: gli uditori o catecumeni, gli eletti, i preti, i vescovi, gli apostoli e un capo, che era ...
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zindīq (o zandīq) Nell’islam, l’eretico; originariamente riferito ai seguaci delle dottrine manichee, il termine ha poi indicato chiunque seguisse un atteggiamento teorico o pratico di materialismo, ateismo [...] e simili ...
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zandaqa
Termine con cui in origine si indicava, in arabo, il complesso delle dottrine manichee con le quali l’islam condusse una polemica, spinta fino alla persecuzione, nei secc. 8° e 9°. In seguito [...] professasse un atteggiamento teorico o pratico di materialismo o ateismo. Furono accusati così di z. sia veri e propri manichei, come Ibn al-Muqaffa‛, sia pensatori e poeti eterodossi come Bashshar ibn Burd. Il valore generico di «eretico, eterodosso ...
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Teologo e storico (Niort 1659 - Berlino 1738); ugonotto, ministro a Châtillon-sur-Indre (1683), dopo la revoca dell'editto di Nantes (1685) rifugiato a Rotterdam, Dessau (1686-93) e Berlino, pastore della [...] comunità francese. Tradusse i salmi in versi; scrisse di controversie ed esegesi; nell'Histoire critique de Manichée et du Manichéisme (1734-39), fece opera di pioniere; notevole ancora l'Histoire de la Réformation, condotta dal 1517 al 1630 (1785-86 ...
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Vescovo di Sebaste in Armenia (n. 356 circa - m. dopo il 377); discepolo di Ario, fu tra i fautori del semiarianesimo, e venne perciò in polemica con l'amico Basilio di Cesarea, disputando sulla divinità [...] dello Spirito Santo. Dopo la rottura con Basilio, divenne capo dei macedoniani. La sua importanza però sta nell'aver introdotto il monachesimo nell'Armenia romana e nel Ponto; accusato di tendenze manichee, fu condannato dal sinodo di Gangra. ...
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BORGONGINI DUCA, Francesco
Giuseppe Caputo
Nato a Roma il 26 febbr. 1884 da Giovanni e da Rosa Scalzi, fu avviato alla carnera ecclesiastica, compiendo presso il Pontificio seminario romano gli studi [...] singolare scrittore, l'Ambrosiastro, aveva aderito alla soluzione più pessimistica, ma più consona alle sue inclinazioni manichee, provocando anche la modifica dell'atteggiamento ufficiale della Chiesa. Erano evidenti, sullo sfondo, le implicazioni ...
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CACCIARI, Pietro Tommaso (al secolo Petronio Cesare)
Giuseppe Pignatelli
Nato a Bologna da Stefano e da Francesca Franzoni il 5 ott. 1693, entrò nel convento di S. Maria delle Grazie, vestendo l'abito [...] il Bottari e il Mamachi (il quale ultimo segnalò al carmelitano la necessità di confutare l'Histoire critique de Manichée et du manichéisme, Amsterdam 1734-39, di Isacco Beausobre), due dei più validi difensori della scuola agostiniana. Del resto ...
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YAZIDI
Michelangelo Guidi
. Nome di un gruppo di popolazioni ordinate a tribù, di origine e di lingua curda e con religione propria; detti comunemente adoratori del diavolo. Il loro nucleo principale [...] per la determinazione della origine delle dottrine yazidiche, assegnandola in modo principale ai contatti con le sette persiane manichee e mazdakite così ampiamente ispirate alla gnosi; ciò che, verità stabilita per le sette estreme sciite, appare ...
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monachesimo
Complesso fenomeno religioso, con numerosi addentellati sociali e culturali, per cui, nelle maggiori religioni, individui si allontanano dalla consueta vita sociale, per realizzare nel modo [...] vari monasteri; in Spagna, dove, conclusasi la parentesi priscillanista (per cui monaci e asceti furono sospettati di collusioni manichee), insigni iniziatori di vita monastica furono s. Martino di Braga, s. Leandro di Siviglia, s. Isidoro di ...
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Eresie
AAntonia Fiori
Dal momento dell'incoronazione romana fino alla scomunica del 1239, la repressione delle eresie impegnò Federico II in un'articolata attività legislativa, tanto imperiale quanto [...] alcuna esplicita relazione tra i due crimini, se non con "l'eccezione" (De Vergottini, 1952, p. 27) riguardante i manichei ‒ seguaci di un culto orientale e non propriamente eretici ‒ la cui persecuzione era stata più antica e più aspra rispetto a ...
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manicheo
manichèo agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. tardo Manichaeus, che si rifà al nome del fondatore di questa dottrina, Mani (216-277 d. C.) o, come fu chiamato in Occidente, Manicheo (prob. dal siriaco Mānī ḥayyā «Mani il vivente»)]. – 1....
mandeismo
s. m. [der. di mandeo]. – Religione di origine gnostica che risale ai primi secoli dell’era cristiana ed è tuttora praticata da una comunità vivente nella Mesopotamia di carattere dualista (vicino a tematiche iraniche e manichee)...