MANICHEISMO
Alberto Pincherle
. È la religione fondata da Mānī (v. sotto), la quale tra la seconda metà del sec. III d. C. e il XIII si diffuse, nonostante le frequenti persecuzioni, fino alla Spagna [...] "L'uomo non deve credere, se non veda la cosa con i proprî occhi": razionalismo che si ritrova nelle critiche dei manichei alla Bibbia, al Corano, ecc. Un aspetto anche più importante della loro religione è questo: la conoscenza del mito, che ridesta ...
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Autore (m. prima del 378) di un'opera contro i manichei, in 4 libri (conservata tutta in versione siriaca; parte in greco) e di alcune omelie su Luca (frammenti). ...
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Romano, successe a Siricio il 26 nov. 399. Scoprì a Roma eretici manichei e condannò gli scritti di Origene prendendo posizione contro Rufino nella polemica tra quest'ultimo e S. Gerolamo. Morì il 19 dic. [...] 401 e fu sepolto nel cimitero di s. Ponziano. Lo pseudo-Isidoro e Graziano gli attribuiscono alcune decretali, apocrife. Festa, 27 aprile ...
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Nome (dal lat. medievale catharus, «puro») con il quale comunemente sono indicati gli eretici dualisti medievali (albigesi, manichei, publicani o pauliciani, ariani, bulgari, bogomili ecc. e in Italia [...] patarini), diffusi soprattutto nella Francia settentrionale e meridionale nel 13° secolo. In polemica con la Chiesa, predicavano un rinnovamento morale fondato sull’antitesi tra bene e male, spirito e ...
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TITO di Bostra
Vescovo di questa città, morto sotto l'imperatore Valente, verso il 375. Scrisse contro i manichei un'opera, adoperata da parecchi scrittori, in quattro libri, di cui si posseggono i primi [...] di T. è più vicina a quella della scuola antiochena che all'alessandrina; e si capisce che, contro i manichei, egli ricorresse volentieri all'interpretazione letterale e storica.
Ediz. e bibl.: Titi Bostreni quae ex opere contra Manichaeos... servata ...
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. Poeta arabo cieco, d'origine persiana. Scettico e libero pensatore, fu annoverato tra i zanādiqah, parola che vale in origine "manichei" o "dualisti" (come erano generalmente i Persiani prima delle conversioni [...] più o meno sincere all'Islām) e poi anche "libero pensatore, eretico" (v. zindīq). Fu messo a morte dal califfo al-Mahdī tra il 783 e il 785. d C. (v. arabi: Letteratura, § 32) ...
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Cristiani di varie sette, che dal 2° sec. sostituivano l’acqua al vino nella celebrazione eucaristica. Tra il 4° e il 5° sec. l’uso era praticato ancora dai manichei cristianizzati, nonostante fosse severamente [...] condannato anche dalle leggi imperiali ...
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La politica con i sasanidi
Conflitti, diplomazia e nuove problematiche religiose
Andrea Piras
I primi tre decenni del IV secolo sono un periodo abbastanza tranquillo per quel che concerne il rapporto [...] ). L’Africa romana non è ancora quella di Agostino (nato nel 354) e della sua giovinezza vissuta all’interno della comunità manichea (373), come uditore, e poi fuori di essa (dal 383); l’Agostino uditore, che il pagano Simmaco sceglie comunque per la ...
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zingari
Insieme di gruppi prevalentemente nomadi diffusi in tutto il continente europeo e nelle Americhe (il termine deriva dal gr. medievale athinganos «intoccabile», che indicava una setta di manichei [...] provenienti dalla Frigia). V’è dubbio se tale insieme possa essere ricondotto a una unità etnolinguistica (come si riteneva in passato), anche se molti gruppi z. parlano una variante di romani o sinte ...
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Vescovo di Mérida (m. prima del 392); avversario di Priscilliano, fu suo accusatore al sinodo di Saragozza (380) e quindi, col collega Itacio, presso l'imperatore Graziano, da cui ottenne un rescritto [...] contro i "manichei e pseudo-episcopi", in seguito al quale i vescovi priscillianisti furono cacciati dalle loro sedi; di nuovo troviamo I. come accusatore presso Massimo. Ma, dopo la condanna a morte di Priscilliano e compagni da parte di questo, la ...
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manicheo
manichèo agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. tardo Manichaeus, che si rifà al nome del fondatore di questa dottrina, Mani (216-277 d. C.) o, come fu chiamato in Occidente, Manicheo (prob. dal siriaco Mānī ḥayyā «Mani il vivente»)]. – 1....
neomanicheo
neomanichèo agg. e s. m. [comp. di neo- e manicheo]. – Nella moderna storiografia, detto di eretici medievali del sec. 11° e 12°, che furono chiamati manichei dai contemporanei, perché le loro dottrine imponevano un esasperato...