Pittore (Firenze 1532 circa - ivi 1571), discepolo di Pier Francesco di Iacopo di Domenico e di Carlo Portalli, svolse la sua attività a Firenze dove si conserva la maggior parte delle sue opere (le migliori [...] sono i due pannelli: la Miniera di diamanti e Dedalo e Icaro nello studiolo di Palazzo Vecchio). M., che appartiene alla corrente del manierismo toscano, ha una sua spiccata individualità, venata di inflessioni melanconiche e appassionate. ...
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Scultore francese (n. circa 1505 - m. 1568). Lavorò a Fontainebleau (1536-50) con il Primaticcio; eseguì poi molte delle sculture e dei rilievi per il sepolcro di Francesco I a Saint-Denis di Parigi (1551-52). [...] Nell'urna per il cuore di Francesco I (ivi), opera di raffinata eleganza, dà uno dei più begli esempî della scultura francese del manierismo. ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Francesca Zago
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Il 6 maggio 1527 le truppe imperiali di Carlo V saccheggiano Roma, costringendo papa [...] , tra il 1524 e il 1527 cambia il volto di Roma decorando facciate con motivi militari all’antica (la "maniera marziale", secondo la definizione di Giovanni Paolo Lomazzo, 1590). Le decorazioni monocrome che ornano dozzine di palazzi romani con ...
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Arte e architettura
Composizione inconsueta, fantasiosa, bizzarra. Sottraendosi all’imitazione naturalistica e a regole compositive canoniche, si configura per la sua contrapposizione alle poetiche del [...] 16° sec. (con riferimento al gotico e, soprattutto, alle grottesche), si può parlare propriamente di c. solo nel manierismo, nel barocco e nel rococò, sia per decorazioni fitomorfiche e zoomorfiche, sia per la creazione di architetture fantastiche ...
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Pittore, nato a Napoli il 25 febbraio 1835, morto a Roma il 28 luglio 1863. Studiò nella locale accademia di belle arti con Giuseppe Mancinelli ed ebbe in Domenico Morelli un compagno affettuoso e un consigliere [...] sagace. La sua breve carriera artistica palesa un costante sforzo per raggiungere un personale superamento del manierismo accademico. Tuttavia egli non ebbe né il tempo né la forza necessaria per divincolarsi completamente dai ceppi dello ...
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Pittore e incisore (Bologna 1557 - Parma 1602). Fratello maggiore di Annibale, fu dapprima alla scuola di P. Fontana, poi di B. Passarotti; per l'incisione gli furono guida D. Tibaldi e il fiammingo C. [...] Parma, poi a Venezia dove incise opere di P. Veronese. Dopo questo soggiorno si precisa la sua totale opposizione al manierismo. Dal 1582 al 1594 circa collaborò con Annibale e Ludovico alla decorazione dei palazzi Fava, Magnani e Sampieri in Bologna ...
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CRESTI, Domenico, detto il Passignano
Simonetta Prosperi Valenti Rodinò
Figlio di Michele, nacque a Passignano fraz. di Tavarnelle Val di Pesa, presso Firenze nel gennaio 1559 (Nissman, Disegni..., [...] venne inviato a fare il suo tirocinio, G. Macchietti e G. B. Naldini esponenti della cultura vasariana dell'ultimo manierismo, presso la bottega dei quali egli dovette apprendere il fondamento della tecnica disegnativa tipicamente toscana. L'arrivo a ...
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Incisore di gemme e di cristalli, e medaglista (Vicenza 1468 - ivi 1546), massimo rappresentante della glittica italiana del Rinascimento. Lavorò specialmente per i Medici e i Farnese. Dopo un lungo soggiorno [...] di amicizia con Michelangelo e Raffaello, e Clemente VII gli commissionò le sue opere maggiori, tutte caratterizzate da un raffinato manierismo di origine raffaellesca: una croce e tre ovali con Storie di Cristo, in cristallo di rocca (1524; Bibl ...
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Pittore e scrittore d'arte (Milano 1538 - ivi 1600). Allievo di G. Ferrari, lavorò a Milano (affreschi in S. Lorenzo, in S. Marco, in S. Maurizio e l'autoritratto a Brera); fu costretto dalla cecità a [...] La sua opera più importante è il Trattato dell'arte della pittura (1584), che è il più ampio trattato del manierismo, per la cui conoscenza è fondamentale, specialmente in quanto costituisce una esposizione analitica del "meccanismo" di quello stile ...
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LIGUSTRI, Tarquinio
Maria Barbara Guerrieri Borsoi
Nacque a Viterbo, dove fu battezzato l'8 ag. 1564, da Giovan Pietro e Faustina Laziosi (Angeli). Non si hanno notizie sulla sua formazione artistica [...] Percorso di T. L. pittore viterbese, in Studi romani, XLIX (2001), 3-4, pp. 376-390; L.P. Bonelli, Tra paesaggio manierista e visione naturalistica: il soffitto della sala Regia, in La sala Regia. La storia, il restauro. Atti della Giornata di studio ...
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manierismo
s. m. [der. di maniera]. – 1. a. Nella critica d’arte, termine con cui a partire dal sec. 17°, si è indicato, generalm. con intenzioni limitative o spregiative, l’insieme delle manifestazioni artistiche (cioè le diverse maniere)...
maniera
manièra (ant. manèra) s. f. [dal fr. ant. maniere, uso sostantivato dell’agg. manier, propr. «che si fa con le mani»]. – 1. a. Modo particolare di operare, di comportarsi: non tutte le operazioni si svolgeranno alla (o nella) stessa...