Pittore (Firenze 1509 circa - Roma 1563), detto anche Cecchino. Amico di G. Vasari, fu allievo di G. Bugiardini, B. Bandinelli e quindi (1529-30) di Andrea del Sarto; nel 1531 si stabilì a Roma, dove entrò [...] l'evoluzione del suo stile, in riferimento soprattutto a Perin del Vaga, ponendo S. tra i maggiori esponenti del tardo manierismo. Al 1539-41 risale un viaggio a Venezia (decorazioni della sala di Apollo in palazzo Grimani, con Giovanni da Udine ...
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DOLABELLA, Tommaso (Tomasz)
Marius Karpowicz
Probabilmente figlio del pittore bellunese Nicola, nacque verso il 1570 a Belluno, dove apprese le prime nozioni di pittura. Verso il 1585 si trovava a Venezia, [...] greca, e non è un caso che nelle opere più tarde del D. si possano perfino riscontrare elementi in comune con la maniera di El Greco: un'intonazione orientale che peraltro doveva corrispondere a un gusto diffuso in quel periodo in Polonia, se le sue ...
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FENZONI (Faenzoni, Fanzoni, Fanzone), Ferraù (detto anche Ferraù da Faenza)
Roberto Nuccetelli
Nacque da Mario e da Cornelia di Antonio Benai nel 1562, come si deduce dall'iscrizione che si trovava [...] del Lilio e del Salimbeni, in Boll. d'arte, XLIV (1959), pp. 33-40; Id., Gliaffr. della Scala santa ed alcune aggiunte per il tardo manierismo romano, ibid., XLV (1960), I, pp. 111 s.; 2, pp. 325-335; Id., Sugli inizi del Lilio e sugli affr. del pal ...
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RIVALTA, Andrea
Chiara Carpentieri
RIVALTA, Andrea. – Non ci sono notizie certe sulla data e sul luogo di nascita di questo scultore, che dal 1603 operò presso la corte sabauda sotto Carlo Emanuele [...] cura di L. Mallé, Torino 1965, pp. 41 s.; N. Carboneri, Il parco di Viboccone, in Id., Ascanio Vitozzi, un architetto tra Manierismo e Barocco, Roma 1966, pp. 159-169; Sotheby’s of London, Catalogo di mobili ed oggetti d’arte (catal. d’asta, Firenze ...
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Musicista (Arezzo 1623 - Firenze 1669). Studiò a Roma, con A. M. Abbatini e forse anche con A. Carissimi. Frate minore, fu maestro a Volterra, Lucca, Firenze. Fin dall'Orontea (1649) e dal Cesare amante [...] esempî di opera "barocca"; tinte veneziane, si potrebbe dire, su disegni derivati spesso dallo stile romano di "cantata". Ma di "manierismo" non c'è traccia: tutto vi si fonde in estetica unità. Al decennio 1655-65 seguono i due anni "viennesi" di ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Luigi Carlo Schiavi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Il trionfo della Chiesa e delle monarchie assolute favorisce l’affermazione dello [...] di stampo auricolare intrecciati a sfingi, sirene, putti e delfini molto simili a quelli creati a Firenze.
Il passaggio dal manierismo al barocco è ravvisabile in Toscana nei disegni per decorazioni di Jacques Callot e di Stefano della Bella o nei ...
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BAGLIONE, Giovanni
Carla Guglielmi Faldi
Nacque a Roma intorno al 1573 da Tommaso, fiorentino, e da Tommasa Grampi, romana. Dopo due anni non individuabili passati presso il fiorentino Francesco Morelli, [...] nonché ad altre scene nello stesso luogo e nel Palazzo Lateranense, di recente identificate: su un fondamento di manierismo di stampo darpinesco e roncalliano agiscono elementi di discendenza emiliana e baroccesca mediata attraverso Andrea Lilio, e i ...
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FIALETTI, Odoardo
Vincenza Maugeri
Nacque a Bologna il 18 luglio 1573 (Malvasia, 1678, p. 228), figlio postumo del "Dottore Odoardo"; affidato al fratello maggiore, questi lo mise "a dozzena" presso [...] di Castello di Noale nel Trevigiano (Federici, 1803).
Anche nel genere ritrattistico il F. rimane legato al repertorio del tardo manierismo veneziano. Sono da ricordare i quattro ritratti di dogi e tra questi quello del Doge Giovanni Bembo, in carica ...
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Scultore nato forse a Correggio, fiorì a Parma nella seconda metà del '500. Nella cripta del Duomo di Parma è suo un altare in onore di S. Agapito con la statua del santo poggiante su di un ricco piedistallo. [...] Steccata di Parma. Gli è erroneamente attribuita l'Annunciazione sul portale dell'Annunziata di Parma. L'opera del B. rientra nel placido quadro del manierismo emiliano del tardo Rinascimento.
Bibl.: Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, II, Lipsia 1908. ...
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DEMIO (De Mio, Del Mio, Denio, Indernio, Fratino, Frattino, Fratini, Frattini, Fratina, Frattina), Giovanni
Marina Repetto Contaldo
Non ci sono pervenute notizie sicure sulle origini, sulla giovinezza [...] -Milano 1983, pp. 161-64; U. Ruggeri, La decorazione pittorica della Libreria Marciana, in Cultura e società del Rinascimento fra riforme e manierismi, a cura di V. Branca e C. Ossola, Firenze 1984, pp. 318, 320, 322 ss.; P. Leone De Castris, Avvio a ...
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manierismo
s. m. [der. di maniera]. – 1. a. Nella critica d’arte, termine con cui a partire dal sec. 17°, si è indicato, generalm. con intenzioni limitative o spregiative, l’insieme delle manifestazioni artistiche (cioè le diverse maniere)...
maniera
manièra (ant. manèra) s. f. [dal fr. ant. maniere, uso sostantivato dell’agg. manier, propr. «che si fa con le mani»]. – 1. a. Modo particolare di operare, di comportarsi: non tutte le operazioni si svolgeranno alla (o nella) stessa...