Giureconsulto (Milano o Alzate Brianza 1492 - Pavia 1550); studiò diritto a Pavia e a Bologna, e si addottorò nel 1516 a Ferrara; avvocato a Milano, prof. di diritto civile ad Avignone (1518-1522, 1527-1529), [...] , primo e famoso repertorio illustrato di immagini allegoriche, che ebbe grande importanza per l'iconografia del tardo manierismo e del barocco (1a ediz. 1531; numerose edizioni successive, arricchite di nuovi emblemi), e Annotationes a Tacito ...
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Nato a Roma nel 1595 e ivi morto nel 1624. Figlio del duca Giuliano, terzogenito di cinque fratelli, fu mandato a nove anni a Parma presso Ranuccio Farnese per attendere a studî filosofici, nei quali fece [...] e che egli descrive con senso d'ardito verismo, in una bella elegia latina. Nelle sue liriche toscane il C., avverso al manierismo ma non alieno dal tentare nuove vie, espresse il proprio dolore con modi e spunti convenienti a un'austera e meditativa ...
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Pittore, incisore in legno ed editore del sec. XVI, il quale nulla ha a che fare con Domenico Campagnola alla quale voce è stato per errore fatto rinvio (v. vol. XII, p. 561). D. Delle G., oriundo forse [...] . L'opera sua più nota è la Sommersione di Faraone nel Mar Rosso, incisa in legno nel 1549 da disegni di Tiziano. Ma il manierismo del Delle G. ben poco si modificò al contatto con la visione coloristica del grande pittore veneto.
Bibl.: B. C. K., in ...
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ROWLANDSON, Thomas
Arthur Popham
Caricaturista, nato nel luglio 1756 a Londra, ivi morto il 22 aprile 1827. Dopo avere studiato nelle scuole della Royal Academy, lavorò a Parigi, circa dal 1772 al 1774. [...] grande quantità di caricature politiche e sociali. La sua enorme fecondità lo condusse, specie negli ultimi anni, a un certo manierismo, ma nei momenti migliori le sue composizioni di paesaggio e di figura, serie o umoristiche, hanno una qualità di ...
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RICCI, Camillo
Barbara Ghelfi
RICCI, Camillo. – Figlio di Angelo e di Altabella «de Riccis», della parrocchia di S. Vitale, nacque a Ferrara nel 1590 e fu battezzato nella basilica di S. Maria in Vado [...] in Dizionario enciclopedico Bolaffi dei pittori e degli incisori italiani, IX, Torino 1975, p. 378; G. Frabetti, L’autunno dei manieristi a Ferrara, Bergamo 1978, pp. 84 s.; P. Savini, in Dipinti di maestri dei secoli XVI-XVIII (catal., Finale Emilia ...
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CERUTTI (Ceruti, Cerruto)
Andreina Griseri
Nati a Chieri da Gaspare e da una figlia del pittore Francesco Fea, i fratelli Antonio e Giovanni Francesco, data la consuetudine di lavoro nella bottega del [...] conservativa), permette una piena leggibilità. L'opera risente ancora, sia pure attraverso svolgimenti barocchi, dei risvolti accademici del manierismo dello Zuccari, a cui si legava la grande galleria di Carlo Emanuele I, e dei lombardi attivi nei ...
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Scrittore italiano (Roma 1917 - Montecarlo, Lucca, 1987), dimorò a lungo nel Volterrano, dove prese parte alla Resistenza; per molti anni fu professore di liceo a Grosseto. La sua narrativa appare dominata [...] "oggettivo", riallacciantesi alla tradizione toscana, ma depurato, secondo la lezione di Tozzi e di Bilenchi, d'ogni manierismo bozzettistico, anche se non immune dal pericolo di una certa aridità cronachistica (Il cacciatore, 1964; Tempi memorabili ...
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Critico letterario (Ginevra 1910 - ivi 2002); prof. di letteratura francese alle univ. di Basilea e di Ginevra; socio straniero dei Lincei (1983). Tra i più illustri rappresentanti della "Scuola di Ginevra", [...] siècle, 1968; Le mythe de Don Juan, 1978, trad. it. 1980). Oltre ai fondamentali contributi sul barocco e sul manierismo, sono da ricordare Forme et signification. Essais sur les structures littéraires de Corneille à Claudel (1962; trad. it. 1976 ...
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Pittore genovese, nato nel 1600, morto il 28 settembre 1649, secondo i dati del Soprani (1674), accettabili almeno approssimativamente. Dalla stessa fonte si desume che l'Assereto sia stato discepolo prima [...] semplice umanità dei racconti biblici (Vendita della primogenitura, ecc.); e, analogamente, dal più rischioso e artificiato manierismo ad una più schietta e quasi popolare evidenza pittorica. Come traccia delle antiche predilezioni, perdura in lui ...
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IACOPO da Tradate
Paolo D'Ancona
Scultore lombardo, operoso, a partire dal 1401, fra gli artisti italiani e stranieri, venuti d'ogni parte a decorare il duomo di Milano. Dopo di aver atteso a varie [...] è espressiva e nobilissima, nel panneggio alla semplicità anteriore è sostituito un sentimento pittorico che si risolve in un esagerato manierismo gotico. Nel 1440 I. fu chiamato a Mantova dai Gonzaga e ivi morì.
Bibl.: B. C. K., in Thieme-Becker ...
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manierismo
s. m. [der. di maniera]. – 1. a. Nella critica d’arte, termine con cui a partire dal sec. 17°, si è indicato, generalm. con intenzioni limitative o spregiative, l’insieme delle manifestazioni artistiche (cioè le diverse maniere)...
maniera
manièra (ant. manèra) s. f. [dal fr. ant. maniere, uso sostantivato dell’agg. manier, propr. «che si fa con le mani»]. – 1. a. Modo particolare di operare, di comportarsi: non tutte le operazioni si svolgeranno alla (o nella) stessa...