Scultore e architetto (Nola 1488 - Napoli 1558). Formatosi sulle opere napoletane di A. Rossellino e di Benedetto da Maiano, guardò anche alle soluzioni romane di A. Sansovino (monumento funerario del [...] viceré Cardona a Bellpuig, 1525 circa). Sensibile al manierismo michelangiolesco, conosciuto attraverso G. A. Montorsoli, fu probabilmente influenzato dagli artisti spagnoli Bartolomé e Diego Ordóñez, che operavano a Napoli. Le sue opere principali ...
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BARUCCO, Giacomo
Rossana Bossaglia
Nato a Rovato (Brescia), pare nel 1582, secondo quanto risulta da una polizza d'estimo del 1627 (cfr. Fenaroli, p. 18), fu attivo come pittore a Brescia. Agì nell'ambiente [...] pastosa; essa mescola ricordi suggestivi del Moretto con un venetismo di marca palmesca, attenendosi a una struttura tipicamente manierista. Ancora nella chiesa del Carmine gli affreschi della volta, entro quadrature del Sandrini, sono dati al B. con ...
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Famiglia di scultori della Vestfalia, attivi a Paderborn e a Münster tra il sec. 16º e il 18º. I più noti sono Heinrich (m. 1631), attivo dal 1589, che lavorò specialmente per il duomo di Paderborn, e [...] risentì del manierismo olandese, pur rimanendo legato alla tradizione gotica; Gerhard (n. forse Paderborn 1582 - m. Münster 1652), suo fratello, di analoga tendenza; Johann Wilhelm (n. 1675 circa - m. dopo il 1732), opere del quale si trovano nel ...
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Pittore (Colonia 1552 - Praga 1615). Formatosi sotto l'influsso di B. Spranger, dal 1574 al 1587 operò a Roma, Firenze, Venezia; a Praga dal 1592, fu pittore di corte di Rodolfo II e poi dell'imperatore [...] Mattia. Rappresentante del "manierismo internazionale", nei suoi dipinti allegorici e mitologici porta a un estremo di raffinata eleganza i dati desunti dalla "maniera" italiana. Opere nel Kunsthistorisches Museum di Vienna e a Firenze (pal. Pitti). ...
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Pittore (Venezia 1518/1519 - ivi 1594), dovette il soprannome alla professione di tintore esercitata dal padre. Uno dei massimi innovatori del Rinascimento veneziano, fin dalle sue prime opere si nota [...] I valori lineari e dinamici che segnano già le sue prime opere indicano il suo profondo interesse per le esperienze manieriste dell'Italia centrale, conosciute attraverso stampe e disegni: a parte un tardo soggiorno a Mantova (1580) il T. infatti non ...
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Scultore e pittore. Nacque a Sesto Fiorentino il 6 maggio 1562, morì a Roma il 29 agosto 1629. Iniziò la sua vita d'artista come pittore, istruito nell'arte prima dal Sirigatti, poi dal cavalier d'Arpino, [...] . Molto operò nella sua vita, ma pochissimo da solo, ché sempre gli piacque d'associarsi nel lavoro con altri, con i pittori manieristi a Caprarola, con gli scultori toscani a Napoli, con i Lombardi e poi col figlio a Roma, quasi che non si sentisse ...
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Pittore (n. Venezia 1527 - m. dopo il 1593). Si recò ad Augusta (1559), poi fu pittore di corte a Presburgo, dove completò la decorazione della cappella di corte (1563-67). Tra le sue opere, in cui sono [...] evidenti gli influssi del manierismo vasariano, ricordiamo: a Venezia, nella Libreria di S. Marco, due tondi al soffitto della sala della biblioteca; ad Augusta, affreschi (1560-61) nella facciata della casa Rehlinger; a Graz, affreschi di una ...
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Pittore (Beauvais o Amiens 1570 circa - Parigi 1634), lavorò nel nord-est della Francia e a Parigi, dove fu protetto da Maria de' Medici; dal 1623 fu nominato peintre du Roi. Fu il primo maestro di N. [...] Poussin. Esponente del tardo manierismo, subì l'influenza della scuola di Fontainebleau e della pittura fiamminga (Martirio di s. Vincenzo, 1611-12, Les Andelys, Notre-Dame; Presentazione al tempio, 1624, Parigi, St.-Joseph des Carmes; S. Carlo ...
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SAMACCHINI, Orazio
Cesare GNUDI
Pittore, nato a Bologna il 20 dicembre 1532, morto ivi il 12 giugno 1577. Fu discepolo di Pellegrino Tibaldi; ma nello Sposalizio della Vergine in S. Giuseppe mostra [...] un'elegante semplicità di forme, verso un'acuta nitidezza di disegno e una fermezza limpida di colore; e in questa maniera più personale condusse le opere prime, anteriori al soggiorno romano: la decorazione d'una cappella in S. Giovanni in Monte ...
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Studioso ungherese (Budapest 1923 - ivi 1992). Fondatore dell'Associazione internazionale per gli studi ungheresi, ha insegnato Storia della cultura rinascimentale all'univ. di Budapest e alla Sorbona, [...] e Lingua e letteratura ungherese all'univ. di Roma La Sapienza (1975-79). Autore di Manierismo (1972), è stato redattore dei volumi Italia e Ungheria, dieci secoli di rapporti letterari (1967) e Rapporti letterari italo-ungheresi all'epoca del ...
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manierismo
s. m. [der. di maniera]. – 1. a. Nella critica d’arte, termine con cui a partire dal sec. 17°, si è indicato, generalm. con intenzioni limitative o spregiative, l’insieme delle manifestazioni artistiche (cioè le diverse maniere)...
maniera
manièra (ant. manèra) s. f. [dal fr. ant. maniere, uso sostantivato dell’agg. manier, propr. «che si fa con le mani»]. – 1. a. Modo particolare di operare, di comportarsi: non tutte le operazioni si svolgeranno alla (o nella) stessa...