Pittore (Parigi 1561 - ivi 1602). Allievo di M. Fréminet, si formò nell'ambito della cosiddetta seconda scuola di Fontainebleau. Affermatosi come il pittore più importante della corte di Enrico IV, autore [...] quali, incompiute, sono andate perdute. Dai disegni e quadri (Cibele che sveglia Morfeo, castello di Fontainebleau) superstiti, il D. appare come il rappresentante più brillante del manierismo del tardo 16º sec., già volto a cadenze classicheggianti. ...
Leggi Tutto
COPPEDÈ, Gino
Mauro Cozzi
Nacque a Firenze il 26 sett. 1866 dall'intagliatore Mariano e da Antonietta Bizzarri; nel capoluogo toscano, dopo i primi studi presso le Scuole pie, frequentò, dal 1884 al [...] impegno progettuale, se pure il tema meno severo della prova pare autorizzare il C. all'applicazione di quel repertorio manierista che gli è più caro e congeniale.
In un inedesimo registro stilistico sono collocabili alcuni progetti di questi anni ...
Leggi Tutto
Storico e critico d'arte italiano (Roma 1918 - ivi 1992). Laureatosi a Roma con P. Toesca, ha sviluppato i suoi interessi di conoscitore d'arte grazie all'attività antiquaria del padre. Stretto collaboratore [...] concentrato i propri interessi sulla pittura italiana tra Cinquecento e Settecento: dal giovanile Il manierismo e Pellegrino Tibaldi (1945) ai fondamentali La maniera italiana (1961) e Pietro da Cortona o della pittura barocca (1962; nuova ed ...
Leggi Tutto
CROCE (Croci, dalla Croce), Baldassarre (Baldassarino)
Laura Possanzini
Figlio di Arcangelo, nacque a Bologna (Baglione, 1642, p. 297) nel 1558. La prima notizia sicura si riferisce alla sua presenza [...] villa nel sec. XIX, ci rimane una descrizione del Malvasia (1678, p. 377) che, inoltre, vi riconosce una forte influenza della maniera di Guido Reni. A tali lavori è forse da riferire un documento del 1613, firmato dal C., in cui l'artista ricorda la ...
Leggi Tutto
Pittore (n. Brescia 1530 circa - m. 1573 o 1574), studiò con G. e A. Campi e con G. Romanino, e con questo collaborò agli affreschi mitologici di palazzo Averoldi a Brescia. Tra le sue opere bresciane, [...] Vescovado; quelli nel palazzo del Comune; la Natività dei SS. Faustino e Giovita. A Parma eseguì, con B. Gatti, gli affreschi nel duomo raffiguranti Storie di Cristo e Profeti (1567-73). Fu decoratore vivace, risentendo del manierismo lombardo. ...
Leggi Tutto
Scrittrice britannica (Eastbourne 1940 - Londra 1992). Cominciò a lavorare come giornalista a Croydon, nel Surrey (1958-61), quindi si trasferì a Bristol, dove si laureò in letteratura inglese medievale. [...] , 1984). La dissacrazione di certezze e valori istituzionali è al centro della sua opera, caratterizzata da una scrittura di alto manierismo, ricca di elementi parodici e gergali. I primi romanzi, Shadow dance (1966) e The magic toyshop (1967), sono ...
Leggi Tutto
Architetto, scultore, pittore e miniatore (Firenze 1531 - ivi 1608). Cresciuto a Firenze, lavorò per Cosimo I e per suo figlio Francesco. Architetto, s'ispirò all'Ammannati, ricercando lievi effetti pittorici. [...] con sottile eleganza, con spirito curioso e con coerente elaborazione, qualificandosi fra i maggiori rappresentanti del tardo manierismo fiorentino. Sua prima opera architettonica fu la villa di Pratolino (1569-80), demolita nel 1822. Costruì (1574 ...
Leggi Tutto
Pittore (Milano 1527 - ivi 1593). Lavorò dapprima a Milano, poi, come pittore di corte a Praga, per gli imperatori Ferdinando I, Massimiliano II e Rodolfo II. Oltre a ritratti caricaturali e allegorie, [...] - frutta, verdura, ramaglie - è artificiosamente composta in modo da costruire sembianze umane, spinge a un limite estremo il gusto intellettualistico del manierismo. Alla critica del 20º sec. egli parve anticipare certe tendenze del surrealismo. ...
Leggi Tutto
CAPPELLINO (Capellino), Giovanni Domenico
Franco Sborgi
Nacque a Genova nel 1580, come riferisce il Soprani (che resta tuttora la principale - seppure assai scarna - fonte di notizie biografiche sul [...] in tale anno aveva fatto ritorno, dopo l'esilio in Toscana, a Genova, portando qui la lezione diretta del tardo manierismo toscano: in particolare il C., che nel citato Martirio di s. Sebastiano appare personalità già matura, amplia il proprio ...
Leggi Tutto
Scultore (Boscoducale 1550 circa - Monaco 1620). Emigrò nella Germania meridionale verso il 1570. Le sue opere più notevoli sono il gruppo di Marte e Venere nel Museo Nazionale di Monaco, proveniente dalla [...] anche a Innsbruck. Probabilmente scolaro del Giambologna, subì pure l'influsso di B. Cellini. Rappresentante di un manierismo di tipo internazionale, è uno degli scultori in bronzo più importanti del primo periodo barocco della Germania meridionale. ...
Leggi Tutto
manierismo
s. m. [der. di maniera]. – 1. a. Nella critica d’arte, termine con cui a partire dal sec. 17°, si è indicato, generalm. con intenzioni limitative o spregiative, l’insieme delle manifestazioni artistiche (cioè le diverse maniere)...
maniera
manièra (ant. manèra) s. f. [dal fr. ant. maniere, uso sostantivato dell’agg. manier, propr. «che si fa con le mani»]. – 1. a. Modo particolare di operare, di comportarsi: non tutte le operazioni si svolgeranno alla (o nella) stessa...