GHISONI, Fermo
Francesco Mozzetti
Nacque intorno al 1505, forse a Mantova o a Caravaggio, piccolo centro del Bergamasco luogo di origine del padre, Stefano (D'Arco, 1857). A sostegno di quest'ultima [...] dire quali parti della pala di Polirone spettino al G., ma quasi certamente non il gruppo centrale della Vergine. La sua maniera di questi anni si può vedere più agevolmente nell'altro dipinto a lui commissionato per Polirone e ancora in loco, ovvero ...
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BAGLIONE (Baglioni), Cesare
Silla Zamboni
Nacque a Cremona verso la metà del sec. XVI, da Giovanni Pietro, oscuro pittore: questi più tardi si trasferì con la famiglia a Bologna, dove nel 1578 è ricordato [...] che il biografo bolognese mostra di condividere la diffidenza dei più moderni Carracci per il prestigioso e bizzarro erede del manierismo padano.
La prima opera nota del periodo parmense è la decorazione della volta del presbiterio della certosa di S ...
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ARMENINI, Giovan Battista
Giovanni Previtali
Figlio di Pier Paolo, nacque a Faenza nel 1530 e fu pittore e letterato. In gioventù viaggiò molto per l'Italia; fu a lungo a Roma (1555-1556) - dove pare [...] i ritratti", "onde il più delle volte i ritratti, i quali son fatti per mano de gli eccellenti, si trovano essere con miglior maniera et con più perfettion dipinti, che non son gli altri, ma le più volte men somiglianti". Sullo stesso piano è la sua ...
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CANI, Pittore dei
L. Banti
Ceramografo corinzio attivo tra il 670 e il 640 a. C. (Protocorinzio Medio e Tardo). Deve il nome ai caratteristici cani frequenti nella sua produzione. Lo Johansen è stato [...] - è atto a dar sviluppo alle curve potenti e ad aumentarne l'efficacia; tuttavia il pittore non cade mai nel manierismo. Questo atteggiamento del corpo animale è usuale nel Protocorinzio Medio, ma nessun altro pittore di questo periodo raggiunge l ...
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BORRO, Luigi
Luigi Menegazzi
Scultore e pittore, nacque a Ceneda (Treviso) il 29 luglio 1826. Analfabeta, venne mandato a Venezia su segnalazione del pittore Giovanni Demin: qui imparò a leggere e a [...] studio a Venezia e a Roma, il rigore di una ricerca che quasi sempre si attiene alla disciplina del manierismo accademico (lo confermano i numerosi disegni della Biblioteca Comunale di Treviso) valgono a dotare l'artista degli strumenti necessari ...
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Stato dell’Europa meridionale, corrispondente a una delle regioni naturali europee meglio individuate, data la nettezza dei confini marittimi e di quello terrestre: la catena alpina, con la quale si collega [...] gotica nel 6° sec., pestilenze nel 14° e nel 17° sec.); nel corso dei sec. 18°-19°, presero a crescere in maniera intensa, raggiungendo i 26 milioni nel 1861. Nel corso dei 100 anni seguenti, la popolazione raddoppiò; in realtà, tenuto conto delle ...
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FIORINI, Giovan Battista
Angela Ghirardi
Non si conoscono gli estremi biografici di questo pittore bolognese, figlio di un Gabriele pittore (Gualandi, 1843, p. 158, dove in data 1580 risulta già defunto), [...] C. Aretusi (Benati, 1982, pp. 40-42) in cui si definisce lo stile solenne e severo una "chiara dipendenza dai modi del "manierismo classico"" (Id., 1986, p. 709). Di recente, su una delle vele della volta, si è rintracciata la data 1579, a segnalare ...
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BIANCHINI, Vincenzo
Giovanni Mariacher
Figlio di Giovanni Antonio dei Bianchi da Udine, barbiere, fu capostipite di una famiglia di maestri del mosaico attivi a Venezia nella seconda metà del sec. XVI.
Insieme [...] di gusto classicheggiante. Il mosaico marciano è, ad ogni modo, tra le prove più interessanti dell'affermarsi a Venezia del manierismo di importazione tosco-romana: esso piacque assai al Vasari.
Nello stesso anno 1538 viene commesso al B., dall'Opera ...
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GNACCARINI, Filippo
Paola Bianchi
Nacque a Roma il 24 maggio 1804 da Camillo e Geltrude Peruzzi.
Frequentò l'Accademia di S. Luca, distinguendosi nell'arte della scultura. Quattordicenne, vinse una [...] il Prometeo, in creta, in forme colossali: "È desso una statua ove sono superate moltissime difficoltà […]. Espressione senza manierismo, notomia senza secchezza, giusta armonia delle parti, sono questi gli elogi, che merita un tale lavoro, e che ...
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BUONO, Silvestro
Oreste Ferrari
La fisionomia di questopittore, che era attivo a Napoli intorno alla metà del secolo XVI, è stata ricostituita di recente, per merito essenziamente di F. Bologna il quale [...] l'eco del raffaellismo di seconda mano (importato a Napoli da G. B. Penni dopo il 1527), aggiornato però sugli esempi del manierismo più mosso ed elegante di Perin del Vaga, di Michiel Coxie e soprattutto di Polidoro da Caravaggio, il quale era stato ...
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manierismo
s. m. [der. di maniera]. – 1. a. Nella critica d’arte, termine con cui a partire dal sec. 17°, si è indicato, generalm. con intenzioni limitative o spregiative, l’insieme delle manifestazioni artistiche (cioè le diverse maniere)...
maniera
manièra (ant. manèra) s. f. [dal fr. ant. maniere, uso sostantivato dell’agg. manier, propr. «che si fa con le mani»]. – 1. a. Modo particolare di operare, di comportarsi: non tutte le operazioni si svolgeranno alla (o nella) stessa...