Belmondo, Jean-Paul
Paolo Marocco
Attore cinematografico e teatrale francese, nato a Neuilly-sur-Seine (Parigi) il 9 aprile 1933. Uno dei simboli del cinema d'oltralpe degli anni Sessanta, scoperto [...] , con i quali B. è riuscito a plasmare la sua carriera all'insegna dell'effigie di sé stesso, in un gioco manierista e consapevole che gli ha permesso di cimentarsi sia in interpretazioni parodistiche, come Le magnifique (1973; Come si distrugge la ...
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D'ENRICO
Giovanni Romano
Famiglia di artisti (architetti, scultori, pittori) ampiamente documentata in Valsesia (se non diversamente indicato, ci riferiamo qui a Galloni, 1914) negli ultimi decenni [...] (Della Rovere), Giovanni Wespin, Bartolomeo Ravelli e Michele Prestinari. Si tratta di una serie di maestri di convinta formazione manierista e talvolta di gusto assai raffinato, che si esaurirà nel primo decennio del Seicento, con l'arrivo al Sacro ...
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CALVI
Paola Costa Calcagno
Famiglia di pittori genovesi di origine lombarda. Agostino, figlio di un Marciano che si era trasferito a Genova "dentro del secolo 1400" dal luogo di Sant'Agata (Ratti), [...] , L. Cambiaso, la vita e le opere, Milano1958, p. 55 (per Pantaleone); F. Caraceni Poleggi, La committenza borghese e il manierismo a Genova, in La pittura a Genova..., Genova 1970, pp. 241 ss., fig. 183 (per Pantaleone), 305-307 (per Agostino); M ...
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NAVAZZOTTI, Orazio
Marcello Brusegan
NAVAZZOTTI, Orazio. – Nacque da Guglielmo a Casale Monferrato o a Villanova Monferrato, tra il 1560 e il 1564; l’incertezza deriva dal fatto che esistono due atti [...] a scelte canoniche – a esempio i frequenti giochi sull’interpretatio nominis – la propensione verso soluzioni di gusto manierista, evidente soprattutto nella misura più congeniale del madrigale. A completare il volume sono posti sonetti di sodali ...
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DE VECCHI, Giovanni
Antonio Pinelli-Alessandra Uguccioni
Figlio di Francesco (von Henneberg, 1974, p. 102), nacque probabilmente a Borgo San Sepolcro (Sansepolcro in prov. d'Arezzo) intorno al 1537, [...] allo scomparto raffigurante I profeti predicono a Nabucodonosor i castighi divini, in cui è evidente una chiara conoscenza della maniera delle logge, della cultura romana sia perinesca sia del Salviati e soprattutto di Taddeo Zuccari. Si tratta dell ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Giorgia Pollio
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
La riflessione teorica intorno all’arte, nata già nel Trecento, matura nel Cinquecento [...] fredda, rigida e lontana dalla natura.
Se la seconda maniera (comprendente l’arte di Masaccio, Beato Angelico e degli con la conquista dello spazio sancita dalla prospettiva, è con la terza maniera, e con l’opera di Leonardo, che si può parlare della ...
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FIORI, Cesare
Vittorio Caprara
Figlio di Girolamo, nacque intorno al 1636 (Orlandi, 1704; Arese, 1975, p. 182 n. 10), probabilmente a Milano, città nella quale operò come pittore, incisore ed architetto. [...] -1742).
Tra i dipinti di soggetto sacro del F., la Natività di s. Carlo nella rocca d'Angera è un'opera manierista che trae spunto da modelli lombardi dei primi decenni del Seicento, come quelli forniti da C. Procaccini; e la sua datazione precoce ...
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BUZZI (Buzi, Buzio, Bucio, Buti), Ippolito
PPampalone
Nacque a Viggiù circa il 1562 se è vera la notizia del Baglione, secondo la quale l'artista morì in età di settantadue anni. Figlio di Ercole, noto [...] 97).
Il Baglione loda in lui la correttezza ed eleganza di forme - cioè quelle qualità di decoro proprie alla scultura tardo-manierista - comuni a quanti operavano in Roma nel periodo a cavallo tra i due secoli in vaste imprese decorative; né i suoi ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Andrea Paribeni
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Lo spiccato carattere intellettualistico dell’arte nell’età di Vasari porta a interrogarsi [...] attualità come la difficoltà e l’integrazione creativa nei confronti della natura: temi cari a quella cultura denominata civiltà della maniera.
Le Vite del Vasari
Nelle Vite vasariane del 1550 il paragone tra le arti viene risolto con una sostanziale ...
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NANI, Alessandro
Stefano L'Occaso
– Nacque da Bernardino e da tale Speciosa verso il 1563, come si evince da un atto di divisione dei beni con il fratello Federico, del 16 giugno 1608, in cui è detto [...] restituisce a Nani due importanti sepolcri del primo Seicento, assai simili per lavorazione e apparentati dal gusto tardo-manierista ‘auricolare’ e internazionale che gli fa supporre che entrambi nascano da due invenzioni di Antonio Maria Viani. Il ...
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manierista
s. m. e f. [der. di maniera] (pl. m. -i). – Artista o scrittore facente parte della corrente nota come manierismo. Con sign. più generico, artista o scrittore che nelle sue opere lavora di maniera: un elegante e calligrafico manierista.
maniera
manièra (ant. manèra) s. f. [dal fr. ant. maniere, uso sostantivato dell’agg. manier, propr. «che si fa con le mani»]. – 1. a. Modo particolare di operare, di comportarsi: non tutte le operazioni si svolgeranno alla (o nella) stessa...