KALLIMACHOS (Καλλίμαχος, Callimachus)
L. Guerrini
2°. - Scultore, toreuta, pittore, di origine ignota, di formazione attica; la sua attività si svolse specialmente nell'ultimo trentennio del V sec. a. [...] che si può trarre da questi accenni letterari su K. è quello di un artista colto, che si compiace di raffinati manierismi retti da un'abilità tecnica virtuosistica.
Parecchie opere sono state attribuite dai moderni a K.; è merito del Furtwängler aver ...
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MANIERISMO
L. Vlad Borrelli
Si intende con tale termine, coniato in epoca moderna dal vasariano "maniera" (secondo il significato attribuito al termine dal Bellori) per designare gli epigoni di Michelangelo [...] che con le sue propaggini neoattiche si inoltrerà nei primi secoli dell'Impero romano, non esaurisce che uno degli aspetti del manierismo. Altro è quello cui più propriamente si addice il termine di m. che affonda le sue radici nel repertorio fidiaco ...
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PETRARCHISMO
Mario Praz
. La reazione stilnovistica contro l'artificiosità di Guittone d'Arezzo e della sua scuola aveva già esaurito il suo compito allorché il Petrarca scrisse il canzoniere. Egli [...] Leone Ebreo e del Bembo stesso (gli Asolani) e i trattati d'amore di cui il secolo abbondava. I sonetti della maniera di Serafino e di Tebaldeo sono in genere mediocrissimi, ma divertenti, quelli della scuola del Bembo sono di solito eccessivamente ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Francesca Zago
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Nel Seicento le esigenze di un recupero d’immagine per la città capitale della Controriforma [...] e testimonia, in sostanza, della via di compromesso seguita dalla committenza pontificia negli anni in cui i dibattiti fra manieristi, classicisti e naturalisti sono ormai usciti allo scoperto. Sono gli anni in cui, più degli scandali provocati da ...
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MARIANI, Camillo
Maria Teresa De Lotto
– Figlio di Antonio, di origine senese (cfr. Baglione), nacque a Vicenza nel 1567 circa, come si desume dagli epitaffi composti alla sua morte da Giuseppe Gualdo, [...] della Passione di A. Dürer – da cui trarre spunti per la sua attività artistica. Nella fase di passaggio dal tardo manierismo al barocco il M. fu un importante tramite tra la cultura figurativa veneta e l’ambiente artistico romano contribuendo in ...
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MENOTTI, Gian Carlo
Gianluigi Mattietti
– Nacque a Cadegliano, vicino Varese, il 7 luglio 1911 da Alfonso, ricco imprenditore, e Ines Pellini, pianista dilettante. Sesto di dieci fratelli, crebbe in [...] L. Nono e P. Boulez, il M. si dichiarò sempre orgogliosamente un compositore conservatore. Il suo linguaggio musicale, eclettico, manierista, influenzato da G. Puccini, ma anche da M.P. Musorgskij, da C. Debussy, da I.F. Stravinskij, si caratterizza ...
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siciliana, scuola
Mario Marti
Con questa indicazione storiografica (nei primi secoli tuttavia si diceva solo ‛ i Siciliani ' forse con maggiore precisione e proprietà), viene designato complessivamente [...] maggiormente proteso verso le successive esperienze guinizzelliane e stilnovistiche; del logoteta Pier della Vigna, raffinato manierista, efficacissimo nella strumentalizzazione della retorica.
A prescindere da un breve passo della Vita Nuova (XXV ...
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SCARAMUCCIA, Giovanni
(Gian) Antonio
Raffaele Caracciolo
‒ Nacque intorno al 1570, forse a Montecolognola di Magione (Perugia), presunta località d’origine della famiglia. La data di nascita, fissata [...] (catal. Bologna), a cura di E. Busmanti - M. Nobile, Torino 2009, pp. 44-47; Federico Barocci e la pittura della maniera in Umbria (catal. Perugia), a cura di F.F. Mancini, Cinisello Balsamo 2010, pp. 56, 78, 82; Le cattedrali: Macerata, Tolentino ...
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PRATA , Francesco
Filippo Piazza
PRATA (de Prato), Francesco. – Figlio di Giovan Antonio e originario di Caravaggio, fu attivo per lo più nei territori di Cremona, Bergamo e, soprattutto, Brescia, città [...] 1523, date che sanciscono una stabile presenza del pittore a Brescia. È un periodo in cui si manifesta una «apertura manierista» che si fa risalire a esempi pordenoniani visti a Cremona (Gnaccolini, 2007a, p. 19).
Una progressiva perdita di inventiva ...
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GENTILE (Gentili), Antonio, detto Antonio da Faenza
Marina Cipriani
Figlio dell'orafo Pietro e di Ginevra Armenini, nacque a Faenza nel 1519.
Riguardo al padre si hanno molte testimonianze documentarie; [...] con alcune sculture di Michelangelo Buonarroti, Andrea Sansovino, Guglielmo Della Porta, e con altri modelli tipici della cultura manierista, cui l'orefice faentino attinse con spirito eclettico e grazie alla sua straordinaria maestria.
Al G. si deve ...
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manierista
s. m. e f. [der. di maniera] (pl. m. -i). – Artista o scrittore facente parte della corrente nota come manierismo. Con sign. più generico, artista o scrittore che nelle sue opere lavora di maniera: un elegante e calligrafico manierista.
maniera
manièra (ant. manèra) s. f. [dal fr. ant. maniere, uso sostantivato dell’agg. manier, propr. «che si fa con le mani»]. – 1. a. Modo particolare di operare, di comportarsi: non tutte le operazioni si svolgeranno alla (o nella) stessa...