Pittore veneziano della metà del Cinquecento, lavorò in patria, sul fare di Palma il Giovane, ma con più rispetto della buona tradizione, specie di quella del Vecellio; al quale pare sia stato legato per [...] , si legge: C. B. de ticianis faciebat, 1574. Anche lo Zanetti loda l'indipendenza del B. dai manieristi, dicendolo "di piacevole maniera, ma non vigorosa". Dipinse in Palazzo ducale, nella Sala dello Scrutinio, un ovale con la Vittoria dei Veneziani ...
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NAUSICAA, Pittore di
E. Paribeni
Ceramografo attico, operante un poco prima e intorno alla metà del V sec. a. C. È uno degli esponenti più ritardatarî del gruppo dei manieristi, e J. D. Beazley ha più [...] . J. D. Beazley gli assegua 46 opere, tutte di una considerevole complessità e ampiezza, più un gruppo riferibile alla sua maniera. Una famosa anfora panatenaica del British Museum a lui attribuita (E 284), decorata da figurazioni di sacerdotesse che ...
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LENINGRADO, Pittore di
E. Paribeni
Ceramografo attico operante entro il secondo venticinquennio del V sec. a. C.
È una delle personalità più rappresentative e più centrali del gruppo dei "manieristi", [...] pittori che operano nella tradizione di Myson e del Pittore di Pan. Conformemente alle tradizioni del gruppo il pittore sembra prediligere la forma del cratere a colonnette, dove ripete con una certa monotonia ...
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Pittore (Morazzone 1573 - Piacenza 1626), figura tra le più rappresentative del Seicento lombardo. Soggiornò a Roma in gioventù (suoi affreschi in S. Silvestro in Capite), e vi conobbe le opere del Caravaggio [...] attivi a Roma. Poté così riprendere, entro i termini del manierismo settentrionale, la ricerca di un colore ricco e profondo, di una drammaticità acuta, di una libera alternanza di luce e d'ombra, con risultati intensamente poetici. Le sue opere ...
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Tintoretto (Iacopo Robusti)
Maria Donati Barcellona
Pittore (Venezia 1518/1519 - ivi 1549), allievo di Tiziano, fu attento anche alle sollecitazioni che giungevano a Venezia dai maestri dell'Italia centrale [...] e segnatamente da Michelangelo e dai manieristi toscani ed emiliani. Spirito inquieto, trovò nella luce il mezzo espressivo per eccellenza: e infatti la luce - intesa in chiave luministica - è, più del colore, protagonista dei suoi dipinti, dalla ...
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Pittore veneziano. Nacque nel 1549, morì intorno al 1603 (non nel 1605, come vuole il Ridolfi). Giunse all'arte, per consiglio del Vittoria, dopo aver fatto il notaio, e vi si distinse, fra i manieristi, [...] per una certa devozione a Tiziano. È certo erroneo che sia stato discepolo del Malombra, di cui fu solo compagno. Nel 1597 è inscritto nei libri della Fraglia dei pittori, dove figura sino al 1600; ma ...
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Architetto (Coldrerio, Canton Ticino, 1585 - Roma 1665), padre di Pier Francesco, tra il 1612 e il 1616 visse a Roma. Nominato architetto della Camera Apostolica (1616) fu attivo in particolare per la [...] famiglia Pamphili. Progettò in forme classiche, memori degli accademismi tardo manieristi, la cappella dell'Icona nel duomo di Spoleto e, a Roma, l'ospedale di S. Giovanni e il palazzo Patrizi. Lasciò uno scritto sull'architettura di Roma moderna ...
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VILLA GIULIA, Pittore di
M. Cagiano de Azevedo
Ceramografo attico che deriva il nome dal cratere a campana del Museo di Villa Giulia, (v. roma, Sez. l, ii, 2), trovato a Falerii, con donne danzanti. [...] Egli è uno di quei manieristi seguaci di Douris che lavorano un po' prima della metà del V sec. a. C.
I circa novanta vasi da lui dipinti provengono sia dalla Grecia che dall'Italia e comprendono molte forme, senza una speciale predilezione per ...
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Pittore (Pieve di Cadore 1545 - Venezia 1611), figlio di un Tomà cugino di Tiziano e allievo di questo. Nei dipinti eseguiti per varie sale di Palazzo ducale a Venezia e nelle altre opere (a Venezia, San [...] Vito, Treviso, ecc.), pur imitando mediocremente Tiziano, risente dei manieristi veneziani. ...
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LAZZARINI, Gregorio
Gino Fogolari
Pittore, nato a Venezia nel 1655, morto nel 1730 a Villa Bona nel Polesine. Pur avendo a maestro Francesco Rosa genovese e frequentando la bottega del Ferrabosco e [...] la cosiddetta accademia di Pietro Vecchia, tutti pittori tenebrosi e manieristi, seppe farsi un suo modo di disegnare e di colorire notevole per nettezza e finitezza, a tinte unite chiare e dolci, in contrasto con l'impetuosa tradizione coloristica ...
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maniera
manièra (ant. manèra) s. f. [dal fr. ant. maniere, uso sostantivato dell’agg. manier, propr. «che si fa con le mani»]. – 1. a. Modo particolare di operare, di comportarsi: non tutte le operazioni si svolgeranno alla (o nella) stessa...