Scultore (Montevarchi 1580 - Roma 1654). A Firenze fece il suo apprendistato presso il pittore Santi di Tito e, trasferitosi a Roma, fu aiuto dello scultore vicentino C. Mariani, rivelandosi presto tra [...] e pittorici e l'interesse per il movimento e l'espressione psicologica mostrano l'integrazione di raffinati stilemi manieristici toscani e veneti con una forte sensibilità per il naturalismo di matrice caravaggesca. Dopo il giovanile gruppo dell ...
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VACCARO, Andrea
Alfonso De Romanis
Pittore, nato a Napoli nel 1598, ivi morto nel 1670. Segui la corrente di cultura pittorica bolognese che s'era formata in Napoli per opera di Pacecco de Rosa e di [...] introdurre nella sua pittura i partiti luministici che Battistello Caracciolo aveva dedotti dal Caravaggio; ma furono tentativi manieristici, realizzati senza un approfondito sentimento delle funzioni della luce in un ambiente chiuso, e talvolta in ...
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(App. IV, I, p. 470)
Poeta, romanziere e drammaturgo belga. Negli anni Settanta la sua produzione letteraria rimane caratterizzata da una notevole virtuosità linguistica, di tematica e di tecnica eterogenee, [...] zeggen (1970, "Da sentir dire") e, accanto ai versi antireligiosi De wangebeden (1974, "Le malpreghiere"), quelli manieristici Het Jansensisme (1976, "Il Giansenismo"), quelli grotteschi Emblemata (1977), i versi sepolcrali Het graf van Pernath (1978 ...
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Pittore (Orzinuovi 1530 - Vicenza 1571). Ancor giovane fu in contatto con Paolo Veronese sul cui stile si formò e col quale sembra avesse già collaborato (1556) agli affreschi decorativi in S. Sebastiano [...] in Torri di Onartesolo e Porto Colleoni. Robusto colorista, seppe dare una interpretazione in chiave cromatica degli elementi manieristici che dominavano la pittura veneziana in quel momento, forse anche per influsso del Tintoretto. Sono da senalare ...
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MANIERISMO
L. Vlad Borrelli
Si intende con tale termine, coniato in epoca moderna dal vasariano "maniera" (secondo il significato attribuito al termine dal Bellori) per designare gli epigoni di Michelangelo [...] e di moda.
Proprio per codesto suo ciclico ripresentarsi non gli si può assegnare una data di nascita: fenomeni manieristici si verificarono in ogni tempo nell'alone delle grandi personalità artistiche; si presentano con maggior ambiguità in periodi ...
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COMETTA (Cometa), Antonio
Jarmila Krcálová
Figlio di Giovanni e fratello dell'architetto Domenico Benedetto, nacque a Devoggio, frazione di Arogno nel Canton Ticino, verso il 1555.
Dal 1585 al 1597 [...] fra 1585 e 1589 due camini su progetto proprio, e nel 1589 il portale d'ingresso, classicheggiante ma con tratti manieristici; scolpì inoltre tutte le membrature in pietra per le arcate grandi, erette su colonne negli anni 1587-1591 da Giovanni ...
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MANIERI, Mauro
Sonja Felici
Nacque a Lecce il 24 marzo 1687 da Angiolo, medico e letterato originario di Nardò, e da Maria Grismondi. Il M., dottore in utroque iure, matematico e censore, fu membro [...] anni 1738-42.
I progetti architettonici del M. delineano una personalità colta, che conosce e reinterpreta i modelli manieristici e quelli barocchi romani (sono noti alcuni suoi disegni di edifici borrominiani). Le sue prime opere documentate sono i ...
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CURTONI, Domenico
Franco Barbieri
Nato a Verona nel 1564 (Gazzola, 1962, p. 164), ultimo discendente della famiglia di Michele Sarimicheli (Langenskiöld, 1938, p. 182) e forse nipote di questo (Zannandreis [...] saggio fondamentale (1962), coglie più di un annuncio sicuro di sensibilità nuova che, superando attardati schemi "manieristici", attinge risultati scopertamente consonanti con la imminente poetica del " barocco".
Prima opera nota a Verona è quasi ...
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TESTA ALZATA, Pittore della (Head-in-air Painter; Maler des geschmeidigen Ebers)
L. Banti
Ceramografo corinzio che deve il nome alle sue caratteristiche figure di animali, che procedono a testa alta, [...] dell'Olpe Chigi e del Sacrificio. È accurato, diligente, ancora qualitativamente notevole, ma i suoi animali sono leggermente manieristici e la composizione monotona.
Bibl.: K. F. Johansen, Vases Sicyoniens, Parigi-Copenaghen 1923, p. 102; H. Payne ...
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Pittore (S. Angelo in Vado 1529 - Roma 1566). Protagonista a Roma del manierismo della metà del 16° sec., Z. fu sempre alla ricerca di un compromesso o meglio di una conciliazione tra la maniera e le richieste [...] , che oltre a Raffaello guarda anche all'arte di Michelangelo e di Sebastiano del Piombo, è affiancato da impulsi genuinamente manieristici verso una struttura complessa e una raffinata calligrafia, così come nelle Storie di s. Paolo, per la cappella ...
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manieristico
manierìstico agg. (pl. m. -ci). – Che si riferisce al manierismo o ai manieristi; che è proprio del manierismo o dei manieristi: pittura m.; correnti letterarie manieristiche. ◆ Avv. manieristicaménte, in modo conforme ai canoni...
Kitsch
〈kič〉 s. m., ted. [propr. «scarto»; prob. der. del ted. dialettale kitschen «intrugliare»]. – 1. Nell’uso com., produzione di oggetti presuntamente artistici, ma in realtà caratterizzati da ornamentazione eccessiva e dozzinale, banali...