Plasticatore e architetto di Crema (sec. 15º-16º), detto anche il padovano. Formatosi a Padova, si avvicinò al Mantegna, nell'opera che è considerata il suo capolavoro: il Compianto sul Cristo morto (terracotta, [...] 1483, Milano, sacrestia di S. Maria presso S. Satiro). Risentì anche del gusto classicheggiante, impresso dal Bramante nella sua attività milanese. Nel 1484, con G. Battaggio da Lodi, eseguì il portale ...
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Pittore, operante in Mantova al principio del Cinquecento, è, fra i seguaci del grande Mantegna, quello che più riduce l'arte di lui a pura formula. Lo prova la Madonna col Bambino e quattro Santi, gia [...] nell'Accademia Virgiliana a Mantova, e ora nel Palazzo Ducale, segnata Ant. Papiesis p. Migliore il S. Giovanni Battista tra i Ss. Agostino e Ivo, pure firmato e datato 1514, che dalla chiesa di S. Stefano ...
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LEOMBRUNO, Lorenzo
Carlo Gamba
Pittore, nato a Mantova nel 1489; è ricordato fino al 1537. Formatosi da prima nell'ambiente del Mantegna, fu mandato (1504) da Isabella d'Este a Firenze e raccomandato [...] che tornando potesse formare a Mantova una scuola di tendenze più moderne di quelle del ferrarese Lorenzo Costa che, morto il Mantegna, teneva il campo artistico. Dal 1511 stipendiato dalla corte, il L. riceveva il 18 maggio 1512 un pagamento per un ...
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Medaglista (fine sec. 15º), attivo a Mantova, forse da identificare con Bartolomeo Topina detto il Filosofo, pittore e decoratore, scolaro di Mantegna. Si conoscono di lui due medaglie firmate, di due [...] Gonzaga, Federico III e Francesco II (quest'ultima a memoria della vittoria di Fornovo su Carlo VIII, 1495) ...
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Orefice, scultore e medaglista (n. Viadana prima del 1454 - m. dopo il 1508). Lavorò di oreficeria per Federico Gonzaga, su disegni del Mantegna; nel 1497 entrò come modellatore nella zecca mantovana; [...] nel 1506 eseguì nella zecca di Hall i conî per parecchie monete e per una medaglia con i ritratti dell'imperatore Massimiliano e di sua moglie Bianca Maria Sforza ...
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Pittore (Verona 1480 circa - ivi 1555); fu scolaro di Liberale, del quale sviluppò le tendenze formali e cromatiche. Subì pure l'influsso del Mantegna e, durante un soggiorno a Milano, fu certo in contatto [...] con il Bramantino e il Luini. Ebbe vivo senso dei valori luministici e atmosferici. Tra le sue molte opere in Verona, citiamo gli affreschi della cappella Spolverini in S. Eufemia, la pala d'altare coi ...
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Pittore (notizie dal 1449 circa - Venezia 1512). Le opere giovanili (Venezia: S. Marco, mosaico con S. Sergio; S. Antonino, Pietà) mostrano caratteri derivati dal Mantegna e, secondo alcuni critici, da [...] Andrea del Castagno. Le opere più tarde si irrigidiscono in modelli prospettici e figurali che riflettono la ricerca dei Bellini e di A. Vivarini (Natività, 1480, Venezia, Gall. dell'Accademia; Incoronazione ...
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Pittore (Padova 1397 - ivi 1468), collezionista di antichità, ebbe un ruolo fondamentale per la pittura padovana rinascimentale e nella formazione di artisti quali A. Mantegna, M. Zoppo, G. Schiavone, [...] Dario da Treviso, C. Crivelli e altri giovani talenti, che S. riconosceva e impiegava nella sua bottega con notevole abilità imprenditoriale. Il prestigio goduto dal pittore è attestato dalle fonti, che ...
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Pittore (Ferrara 1430 circa - ivi 1495), uno dei principali esponenti della scuola ferrarese. Nella sua pittura confluirono gli apporti della scuola di F. Squarcione, di Mantegna e della pittura nordica, [...] contatto probabilmente durante un soggiorno a Padova intorno al 1453-56, e l'apporto dei riferimenti più aggiornati, dall'opera di A. Mantegna e degli artisti veneziani alla pittura nordica. Nel periodo in cui fu al servizio di Borso e di Ercole I è ...
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Pittore veneziano, attivo circa tra il 1460 e il 1480. Autore di un dittico, firmato, conservato nella National Gallery di Londra, risentì della pittura di A. Mantegna e della pittura fiamminga con risultati [...] che si possono avvicinare a quelli del giovane Giovanni Bellini ...
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scorcio2
scórcio2 s. m. [der. di scorciare]. – 1. a. Nella prospettiva e nelle arti figurative, rappresentazione di una figura, di un oggetto, i cui elementi sono posti su un piano obliquo, anziché normale, nei rispetti del nostro occhio,...
paesistico
paeṡìstico agg. [der. di paese, paesista] (pl. m. -ci). – 1. Che riguarda il paesaggio, inteso come ambiente naturale in genere o di una zona determinata: le bellezze p. della Liguria; nel linguaggio giur., vincolo p., speciale...