PIZZOLO, Niccolò
Giuseppe Fiocco
Scultore e pittore, nato probabilmente nel 1421 a Padova o nel contado, morto nel 1453 a Padova. Pizzolo fu non cognome ma soprannome, datogli forse perché dei fratelli [...] aiuto di Donatello per l'esecuzione di dieci angeli per l'altare del santo. Il 16 maggio 1448 assumeva con Andrea Mantegna la commissione di dipingere le pareti della cappella Ovetari agli Eremitani di Padova; un dissidio, sorto tra i due artisti per ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Manuela Gianandrea
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Da Padova lo stile rinascimentale centro-italiano giunge a Venezia attraverso l’influenza [...] diversa scala di grandezza della Madonna col Bambino, mentre lo sfoggio di elementi tratti dall’antico che caratterizza Mantegna è qui soltanto pretesto decorativo.
Alvise Vivarini, figlio di Antonio e nipote di Bartolomeo, riesce a conciliare, nel ...
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Finanziere e filantropo (Filadelfia 1834 - Elkins Park, Filadelfia, 1915), di origine tedesca. Raccolse un'importantissima collezione di opere d'arte (tra cui Madonna Cowper di Raffaello, Giuditta di Mantegna, [...] Convito degli Dei di G. Bellini) che il figlio Joseph (1872-1943) donò alla Galleria nazionale di Washington, facendo erigere un'ala apposita (1942) ...
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ZOAN, Andrea (Zuan Andrea). – Con questo nome s’identificava, e parte della critica tuttora identifica, l’autore di alcune incisioni databili tra la fine del XV e gli inizi del XVI secolo e siglate ‘Z. [...] . 52 nota 34; B. Furlotti, Z. A., in La pittura in Lombardia. Il Quattrocento, Milano 1993, p. 470; G. Agosti, Su Mantegna, 6. (Lombardia), in Prospettiva, 1997, n. 85, p. 88 nota 103; K. Oberhuber, in Tiziano. Amor sacro e amor profano (catal., Roma ...
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Pittore (Montagnana, Padova, 1440-44 circa - forse Padova 1499 circa). Probabilmente fu a Venezia alla scuola di Giovanni Bellini. Nel 1469 fu iscritto nella fraglia dei pittori padovani. Seguace di Mantegna [...] e di B. Vivarini, le sue opere (affreschi a Padova e dintorni, Belluno; pale d'altare a Padova, Rovigo, Venezia, ecc.) rivelano un carattere arcaizzante ...
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Incisore, attivo fra il 1490 circa e il 1520. Vissuto nell'Italia settentrionale, si trasferì (1509 circa) a Roma dove rimase a lungo. Attento in un primo periodo ai modi del Mantegna, guardò poi alle [...] soluzioni di Marcantonio Raimondi. Copiò anche da Dürer e da Luca di Leida ...
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Pittore e miniatore (n. Verona 1445 circa - m. 1529). Secondo Vasari, fu discepolo di Vincenzo di Stefano. Partito da esperienze tardogotiche, si evolse nel tempo verso il classicismo di A. Mantegna e [...] i modi di J. Bellini. Nel 1465 lavorò per i monaci olivetani di Verona e successivamente miniò i corali del monastero di Monteoliveto Maggiore (1467-69, conservati nel duomo di Chiusi) e quelli della libreria ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Manuela Gianandrea
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
L’esordio di Giovanni Bellini è influenzato dalla cultura tardo-gotica del padre, [...] datata 1488, egli adotterà una soluzione analoga attraverso il raccordo con la cornice lignea, secondo un’idea già svolta da Mantegna nella Pala di San Zeno (Verona, chiesa di San Zeno).
Nel campo della ritrattistica, le opere di Antonello da Messina ...
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TALPA, Bartolomeo
Filippo Rossi
Medaglista. Operò a Mantova negli ultimi decennî del sec. XV ed è probabilmente da identificare con quel Bartolino Topina detto il Filosofo, pittore e decoratore, scolaro [...] del Mantegna, che i documenti ci dicono aver lavorato nei palazzi e nelle ville dei Gonzaga in quel torno di tempo.
Si conoscono di lui soltanto due medaglie, firmate: una di Federico I Gonzaga (1478-1484), l'altra di Francesco II, a memoria della ...
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Pittore (Correggio 1489 circa - ivi 1534). Scarne sono le notizie sulla sua vita, trascorsa prevalentemente nel paese natale e a Parma: la sua formazione dovette avvenire nel clima culturale mantovano, [...] della pergola, impostata al di sopra delle lunette monocrome con un originale superamento dell'illusionismo prospettico del Mantegna che richiama esperienze leonardesche (sala delle Asse del Castello di Milano) e soprattutto soluzioni raffaellesche ...
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scorcio2
scórcio2 s. m. [der. di scorciare]. – 1. a. Nella prospettiva e nelle arti figurative, rappresentazione di una figura, di un oggetto, i cui elementi sono posti su un piano obliquo, anziché normale, nei rispetti del nostro occhio,...
paesistico
paeṡìstico agg. [der. di paese, paesista] (pl. m. -ci). – 1. Che riguarda il paesaggio, inteso come ambiente naturale in genere o di una zona determinata: le bellezze p. della Liguria; nel linguaggio giur., vincolo p., speciale...