Storico e critico d'arte italiano (Roma 1899 - ivi 1982); prof. univ. dal 1948, ha insegnato storia dell'arte medievale e moderna nell'univ. di Napoli. Ha scritto fra l'altro: Storia della scenografia [...] (1950); Giorgione (1955); Le arti figurative (1957); Incontri con Roma nel Rinascimento: L. B. Alberti, Donatello, A. Mantegna, Raffaello (1960); Michelangelo pittore (1964); Giotto e l'architettura (1967); Arnolfo e il gotico italiano (1969); Simone ...
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PACCAGNINI, Giovanni
Antonella Gioli
PACCAGNINI, Giovanni. – Nacque a Livorno il 13 ottobre 1910 da Ezio e da Iginia Mazzantini.
Si diplomò presso la R. Scuola commerciale Dino Leoni di Livorno; [...] 6 settembre al 15 novembre 1961.
Fu una mostra capitale per diversi aspetti: le quasi 200 opere con circa 50 di Mantegna; l’attenzione per la grafica; i restauri presentati, tra cui lo strappo degli affreschi e delle sinopie della facciata di S ...
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FERRARI, Benedetto (Benedetto de Ferrariis o da li Ferri)
Leandro Ventura
Figlio di un Bartolomeo, che in alcuni documenti viene definito "maestro" senza alcuna specificazione di professione, è documentato [...] 15 ottobre a Francesco II Gonzaga (Arch. di Stato di Mantova, Archivio Gonzaga, busta 2446, c. 205), Francesco Mantegna avvisa il marchese che a Marmirolo, entro l'11 novembre, il pittore Benedetto (senza specificazione di cognome) avrebbe compiuto ...
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Incisore mantovano (notizie dal 1584 al 1610) attivo a Roma, Firenze, Siena (1586-99), infine di nuovo a Mantova. Le sue xilografie a chiaroscuro - alla maniera di Ugo da Carpi - ebbero grandissimo successo, [...] e sono, di fatto, notevoli per esecuzione e per stile: le più celebri sono quelle (1590) riproducenti le tarsie marmoree del pavimento del duomo di Siena (su disegno di D. Beccafumi) e I Trionfi di A. Mantegna (1599). ...
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CAMBIASO (Cangiaso), Luca
Bertina Suida Manning
Figlio del pittore Giovanni, nacque il 18 ott. 1527 a Moneglia, ma trascorse la prima giovinezza a San Quirico in Val Polcevera, luogo d'origine della [...] di pittura dal padre, che lo spronò molto a perfezionarsi nell'arte; in tenera età copiò un disegno di Andrea Mantegna, che era stato regalato al padre da C. Braccesco; e si esercitava anche nel modellare (Soprani). A quindici anni appena ...
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Umanista, detto l'Antiquario (Verona 1433 - ivi 1480 circa). Fu tra i primi studiosi di epigrafia, trascrisse e raccolse sillogi di iscrizioni latine; fu anche poeta in volgare e compose un canzoniere [...] un alfabeto ideale di capitali romane e numerosi manoscritti vergati in minuscola umanistica con eleganti fregi ornamentali. Fu inoltre tipografo (1476), alchimista e intimo amico di artisti, fra i quali principale A. Mantegna, e di scrittori. ...
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FALCONE, Domizio
Maria Giuseppina Marotta
Nato a Mantova nella seconda metà del sec. XV, fu uno degli esponenti dell'ancor oggi poco noto umanesimo mantovano. Il suo nome, infatti, ricorre in un gruppo [...] il momento dell'intenso sguardo che i due corridori si scambiano: nell'analogo dipinto di Guido Reni, di cui forse quello di Mantegna è la fonte, l'elemento dei pomi d'oro ricompare ed attenua l'efficacia degli sguardi, mentre il F., che ci offre ...
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Pittore tardogotico (Ferrara 1435 circa - Bologna 1477 o 1478). Formatosi nell'ambiente padovano, lavorò a Ferrara e a Bologna. Incerta la sua attività di scultore.
Vita e opere
La sua personalità artistica [...] presumibilmente sulla tradizione tardogotica ferrarese e sul Tura, attento però alle novità portate dall'arte di Donatello, del Mantegna e di Piero della Francesca. Verso il 1470 era nella schiera dei frescanti a Schifanoia, ove eseguì sicuramente ...
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Pittore e incisore (n. Padova 1482 - m. dopo il 1514), figlio di Gerolamo (n. dopo il 1433 - m. 1522), erudito, notaio e, forse, artista anch'esso. Si formò a contatto con la cerchia umanistica: nel 1498 [...] donna; Concerto; L'astrologo, 1509; Cristo e la Samaritana; Il vecchio pastore, ecc.) traspare la conoscenza della grafica del Mantegna e del Dürer e un costante riferimento a Giorgione. Gli sono stati attribuiti affreschi nella Scuola del Carmine a ...
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FIERA, Battista (Giovanni Battista)
Angela Asor Rosa
Nacque a Mantova nel 1465. Compì gli studi universitari a Pavia, e qui si dedicò sia alla medicina, che doveva diventare la sua principale occupazione, [...] "Parnassus", in Journal of the Warburg and Courtauld Institutes, XLIV (1981), pp. 193-198; G. Romano, Verso la maniera moderna: da Mantegna a Raffaello, in Storia dell'arte ital. (Einaudi), Torino 1981, pp. 55, 73, 79 s.; M. G. Fiorini Galassi, B. F ...
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scorcio2
scórcio2 s. m. [der. di scorciare]. – 1. a. Nella prospettiva e nelle arti figurative, rappresentazione di una figura, di un oggetto, i cui elementi sono posti su un piano obliquo, anziché normale, nei rispetti del nostro occhio,...
paesistico
paeṡìstico agg. [der. di paese, paesista] (pl. m. -ci). – 1. Che riguarda il paesaggio, inteso come ambiente naturale in genere o di una zona determinata: le bellezze p. della Liguria; nel linguaggio giur., vincolo p., speciale...