Manzoni e altri grandi postillatori tra Sette e OttocentoSi terrà presso l’Università di Parma il 16 aprile la Giornata di studi “Manzoni e altri grandi postillatori tra Sette e Ottocento”. Se è vero che [...] i marginalia sono l’espressione più tangibile ...
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Una guida necessaria alla libertà Basterebbe una delle obiezioni che Alessandro Manzoni discute nella sua Relazione al Ministro della Pubblica Istruzione, Emilio Broglio, nel 1868, a darci un sicuro (tuttora [...] valido) suggerimento su che cos’è, o dovr ...
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di Rosarita Digregorio* Le intuizioni di Machiavelli hanno conosciuto un successo ininterrotto e il suo pensiero penetra ancora nella saggistica e persino nella narrativa contemporanee. Nel romanzo autobiografico di Edoardo Nesi Storia della mia gen ...
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Cane, animal noto, e domestico all'huomo Nel 1612 l'augusto consesso dei lessicografi riuniti nell'Accademia della Crusca dà alle stampe la prima impressione del Vocabolario, primo esempio al mondo di grande dizionario storico di una lingua. Dentro ...
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Trovando, in un’edizione ottocentesca del Vocabolario della Crusca, la sequenza di voci Fottitore, Fottotoio [sic], Fottitura, Fottuto, Alessandro Manzoni commentava con un quadruplo Ohibò! e annotava [...] nella sua copia: «Perché tutte queste schifezze? ...
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manzoniano
manżoniano agg. e s. m. (f. -a). – Che si riferisce ad A. Manzoni (1785-1873), al suo pensiero e alla sua opera: gli scritti m., la poesia, la prosa m.; la teoria m. della lingua (v. manzonismo). In partic., e per lo più come sost.,...
manzonismo
manżonismo s. m. – 1. L’adozione del fiorentino parlato dalle persone colte propugnata da A. Manzoni come lingua letteraria comune per tutti gli italiani; più in partic., il carattere e lo stile di coloro, soprattutto scrittori,...
Scrittore italiano (Milano 7 marzo 1785 - ivi 22 maggio 1873). Autore tra i massimi della letteratura, con I promessi sposi realizzò, anche per l'uso di una lingua nazionale, un modello fondamentale per la successiva letteratura, che costituì inoltre l'esito...
Attrice (n. Padova 1745 circa), primeggiò in ogni genere per talento drammatico e intelligenza e fu acclamatissima a Livorno (1766) e a Venezia (1768-74). Si ritirò nel 1774; aveva sposato (1762) il comico G. B. Manzoni.