ACCIAIUOLI, Neri
Armando Petrucci
Figlio di Francesco di Donato e di Margherita Dini, nacque verso il 1409, forse ad Atene, e visse alla corte di Antonio I Acciaiuoli, duca della città. Morto costui [...] figlio dalla successione; infine, per intervento di Maometto II, il ducato passò a Franco Acciaiuoli, cugino 337-338; P. Litta, Fam. cel. ital., Acciaiuoli di Firenze,tav.V; J. A. Buchon, Nouvelles recherches sur la principauté française de Morée,I, ...
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Rossi, Vittorio
Aurelia Accame Bobbio
Filologo e storico della letteratura italiana (Venezia 1865 - Roma 1938), professore nelle università di Messina (1891), Pavia (1893), Padova (1908), Roma (1913). [...] , Firenze 1930, sono: Il dolce stil novo (1906); Maometto, Pier da Medicina e compagni nell'Inferno dantesco (1918); tenzone con Forese, in " Bull. " XI (1904) 289; a V. Biagi, sull'autenticità della Quaestio, cui crede specie per motivi morali e ...
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armare
Enrico Malato
. Il verbo, esclusivo della poesia, trova largo impiego nell'opera dantesca con notevole varietà di usi e di significati, sia propri che figurati e traslati; nel senso di " fornire [...] quindi di " chiudersi, organizzarsi in difesa ". Così nell'avvertimento di Maometto a fra' Dolcino, in If XXVIII 55 Or dì a fra usato nel senso figurato di " preparare le armi dialettiche ", gli argomenti, per una discussione. V. anche RIARMARE. ...
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EL
A. Comotti*
Divinità maschile semitica, venerata particolarmente nella regione siro-palestinese (Il a Ugarit, El in ebraico e in aramaico) e in Arabia (Ilāh nell'Arabia meridionale preislamica, Allāh [...] da Maometto in poi); il suo culto è attestato anche in Mesopotamia.
A Ugarit, città fenicia del II millennio a. C., E. è il capo nominale del pantheon, ma la figura preminente è Ba῾al (v.), col quale in epoca tarda fu forse assimilato (Damascius, ...
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accismare
Domenico Consoli
. Ricorre solo (in rima) in If XXVIII 37, dove Maometto descrive la pena sua e degli altri seminatori di scandalo e di scisma : Un diavolo è qua dietro che n'accisma / sì [...] , Buti, Benvenuto), rifacendosi al principio della similitudine della pena col peccato commesso, e con riferimento al vocabolo scisma del v. 35 richiamato dalla rima, nonché a tutta la scena dei dannati ‛ fessi ', mutilati e feriti, danno al verbo il ...
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salafiti
s. m. pl. – Esponenti del salafismo, movimento riformista islamico nato a metà del 19° secolo con l’obiettivo di scuotere l’islam, vittima della spinta colonizzatrice dell’occidente, dalla [...] prima generazione di musulmani, contemporanei o di poco posteriori a Maometto, i cosiddetti al-Salaf al-Ṣāliḥ («antenati devoti»), da cui totale verso il mondo laico, i Fratelli musulmani (v. Fratellanza musulmana), al governo in Tunisia, Egitto ...
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tormentare
Guido Favati
In senso proprio significa " torturare ", " straziare ", più spesso in punizione di una colpa. La connessione fra colpa e tormento è esplicita in If XXVIII 47, dove Virgilio [...] risponde a Maometto, a proposito di D., che né morte 'l giunse ancor, né colpa 'l mena / ... a tormentarlo (cfr. anche, in questo (If X 78); oppure si riferisce a una pena d'amore (Rime dubbie V 44). in forma riflessiva, in Cv IV XII 6: vi si dice che ...
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ELAT (ebr. Ēlat, Ēlōt; Αἰλαϑ, Αἰλων, Αἴλανα; Aila)
M. Avi-Yonah
Città posta sul Mar Rosso, al centro del golfo omonimo (Aelaniticus Sinus), era un importante scalo per il commercio marittimo con l'Arabia [...] espansionismo israelitico. Salomone vi creò un porto, Eziongeber (v.), la cui identificazione con E., sostenuta da qualche studioso . E. si arrese a Maometto nel 630.
Bibl.: D. H. Müller, in Pauly-Wissowa, I, 1894, c. 1008, s. v. Ailana; N. Glueck, ...
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vespa
Nei mosconi e nelle vespe che tormentano i pusillanimi (If III 66) Guido da Pisa vede " similitudinem et figuram vilissimarum cogitationum ac etiam operationum, quas cogitant et operantur in hoc [...] e gissen vago vago (Pg XXXII 133). Tra le varie interpretazioni proposte per il drago (v.), Benvenuto accoglie, con numerosi altri, quella che ne fa una figurazione di Maometto, e osserva: " Et est comparatio propria de vespa quae est inimica api, et ...
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dilaccarsi
Fernando Salsano
Da ‛ lacca ', " coscia ", specialmente di animale; attestato solo in If XXVIII 30 Or vedi com'io mi dilacco! / vedi come storpiato è Mäometto!, dove vale " divaricare ", [...] di Manfredi, in Pg III 110-111. Si aggiunga che questa in -acco è la terza delle caras rimas (le altre due sono in -ùlla e -ùgia) che concorrono al tono spregiativo dell'episodio (cfr. V. Crescini, Il canto XXVIII dell'Inf., in Lett. dant. 553). ...
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profeta
profèta s. m. [dal lat. tardo propheta, gr. προϕήτης, der. di πρόϕημι «preannunciare, predire», comp. di προ- «avanti» e ϕημί «dire»] (pl. -i, ant. -e). – 1. a. In generale, persona che parla per ispirazione di una divinità, manifestandone...
sciita
scïita agg. e s. m. e f. [der. dell’arabo shī῾ī «che è del partito (der. di shī῾a «partito») di Alì e dei suoi discendenti»] (pl. m. -i). – Relativo a sette musulmane la cui origine risale alle guerre civili del primo secolo dell’egira...