Deformazione occidentale del nome (Gem) di un principe ottomano (n. 1459 - m. 1495), figlio di Maometto II. Alla morte del padre (1481) tentò di disputare il trono al fratello Bāyazīd II, ma sconfitto [...] in battaglia nel 1481, fu costretto all'esilio. Rifugiatosi a Rodi presso i Cavalieri di s. Giovanni di Gerusalemme, fu da questi inviato in Francia (1482), e divenne una specie di ostaggio nelle mani ...
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'Amr ibn al-'As
‛Amr ibn al-‛As
Capo militare arabo (m. ca. 663). Contemporaneo di Maometto, prese parte agli inizi dell’espansione musulmana. Sotto il califfato di ‛Umar, conquistò l’Egitto bizantino [...] (640-642), instaurandovi governo e amministrazione islamici, e vi fondò Fustat, poi assorbita nella fondazione del Cairo ...
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Abu Bakr
Primo dei «califfi ben guidati» (m. Medina 634). Meccano, fra i primi convertiti all’islam, accompagnò Maometto nell’egira e ne divenne poi suocero, come padre di ‛A’isha. Eletto califfo («successore») [...] di Maometto (632), domò la rivolta dei beduini d’Arabia (ridda) e dette inizio alle grandi conquiste in Siria e Mesopotamia. ...
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'Uthman ibn 'Affan
‛Uthman ibn ‛Affan
Califfo rashidun (Taif 579 ca.-Medina 656). Terzo dei califfi successori di Maometto, successe a ‛Umar ibn al-Khattab nel 644. Fra i primi convertiti all’islam, [...] era genero del profeta Maometto. È attribuita a lui la redazione del Corano, fino ad allora circolante solo oralmente. Avversato dalla tradizione sciita, che lo accusava di venalità e di nepotismo per aver favorito durante il suo mandato il clan ...
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Generale arabo (m. 642), principale autore della conquista della Siria nei primi anni dell'Islam. Dapprima ostile a Maometto, aderì poi all'islamismo, e dopo la morte del Profeta ebbe parte principale [...] nel domare la ribellione scoppiata fra le tribù beduine contro l'egemonia islamica. Nel 633 aprì la via all'occupazione della Persia espugnando la città di al-Ḥīra, poi con una celebre marcia nel deserto ...
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Favorita (n. 1550 - m. 1605) del sultano Murād III (1574-95); come sultana madre (vālide), esercitò grande influenza sul figlio Maometto III (1595-1603). Diede inizio alla costruzione della moschea di [...] Costantinopoli, presso il ponte di Galata, Yeni Giāmi῾ o Yeni Vālide Giāmi῾, completata sotto il sultano Maometto IV (1648-87). ...
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Storico bizantino (secolo 15º). Fu contemporaneo di Calcondila, di Ducas e di Franze e narrò in una Storia del Sultano Maometto II, scritta probabilmente prima del 1470, le ultime vicende dell'Impero bizantino, [...] la caduta di Costantinopoli e l'affermarsi del dominio ottomano su tutto l'Oriente fra il 1451 e il 1467. L'opera, dedicata a Maometto, rappresenta la tendenza di quei Greci che accettarono il fatto compiuto della conquista ottomana. ...
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Poeta arabo (m. 629 circa) più noto col soprannome di al-A῾shā, uno dei maggiori dell'epoca di Maometto, del quale cantò le lodi pur senza farsi musulmano. ...
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Autore arabo medievale (sec. 14º d. C.), di religione samaritana; si deve a lui una cronaca, dalla creazione del mondo a Maometto, molto interessante per la storia dei Samaritani. ...
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Poeta arabo (n. Medina 560 - m. 650 circa). Già vecchio, dopo aver celebrato i principi ghassanidi e lakhmidi, divenne il cantore ufficiale di Maometto, suo panegirista e polemista contro i suoi avversarî. [...] Alla morte del profeta, lo pianse in una celebre elegia ...
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maomettano
agg. e s. m. – 1. agg. Che appartiene o si riferisce a Maométto (570-632), il profeta e fondatore dell’Islam, che conquistò militarmente buona parte dell’Arabia introducendovi la sua dottrina. 2. agg. e s. m. (f. -a) Seguace di...
maomettismo
s. m. [dal nome di Maometto]. – Il complesso della religione, delle credenze e della civiltà dei popoli maomettani, detto più spesso islamismo.