Il termine fonosimbolismo (o simbolismo fonetico) si riferisce a una serie di fenomeni di varia natura e tipologia nei quali da un suono o una sequenza di suoni si riconosce il valore semantico in modo [...] del cosiddetto iconismo linguistico (Jakobson & Waugh 1979; Simone 1995).
Il dibattito sulla natura dei segni linguistici è 90% delle lingue considerate ha la vocale [i] nella marca del ➔ diminutivo (Ultan 1978). Per l’italiano, si confrontino ...
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Si chiamano frasi modali le dipendenti circostanziali (➔ subordinate, frasi) introdotte dalla congiunzione subordinante relativa-modale come. Queste frasi esprimono la maniera in cui si realizza il contenuto [...] ’orrore (Darina al-Joundi & Mohamed Kacimi, Quando Nina Simone ha smesso di cantare, dalla 2a di copertina)
(16) R. Salvi, Roma, CISU, pp. 29-36.
Mazzoleni, Marco (2010), Subordinate modali e comparazione di analogia, in Grammatica dell’italiano ...
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Le cosiddette forme colloquiali (o colloquialismi) caratterizzano il dialogo informale e spontaneo, ovvero condizioni comunicative proprie del parlato (➔ colloquiale, lingua; ➔ lingua parlata). Esse sono [...] F. Sabatini 1985 e 1990, Berruto 1987, Serianni 1989a, Simone 1993, Mengaldo 1994, Renzi 2000, Tavoni 2002 (che che mi bruciano), con verbi di percezione (come vedere: ho visto Marco che rideva; ➔ percezione, verbi di) e ancora sotto altre forme ...
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Tra tutti i tipi di comunicazione audiovisiva e trasmessa (➔ lingua e media), il più rappresentativo è quello televisivo, per la numerosità degli utenti, gli investimenti che comporta e la ricaduta sulla [...] dialettofono, in cui il nuovo mezzo funse da «scuola di lingua» (Simone 1987; De Mauro 1993: 437-443). L’adozione di una lingua di , non soltanto italiani, ha perso ormai il marcato intento pedagogico che caratterizzava la televisione delle origini. ...
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Si indicano come intercalari quelle sequenze (di varia natura, costituite come sono da parole o espressioni) che il parlante inserisce qua e là nel discorso, come personali forme di routine e in modo per [...] carattere fortemente personale non sembra opportuno considerare gli intercalari (che Simone 1990: 242 pone tra i «frammenti di enunciato») come personaggio è illustrata nel seguente passo, in cui Marco Paolini spiega come ha costruito il parlato di ...
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Nella retorica classica e nella linguistica testuale moderna il termine anadiplosi (lat. conduplicatio, adiectio, reduplicatio, e in greco anche epanidiplōsis «reduplicazione», epanastrophē «ritorno», [...] copia» (ripetizione con varianti formali e grammaticali) (Simone 1990: 72; Mortara Garavelli 1993: 387-389) , don Abbondio, curato di
una delle terre accennate di sopra.
Cicerone, Marco Tullio (1992), La retorica a Gaio Erennio, a cura di F. Cancelli ...
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Silverio Novelli
Neologismi arte, lingua e letteratura
abbandonologo
s. m. Chi perlustra il territorio alla ricerca di borghi abbandonati, edifici pubblici e privati in rovina, strutture e attività dismesse [...] in termini di ascolti e di social, di giovedì in giovedì (Simone Rossi, digital-sat.it, 7 febbraio 2014, ‘News’).
• La addetti ai lavori nel campo dell’istruzione e della cultura (Marco Guastavigna, laricerca.loescher.it, 6 febbraio 2014, ‘Attualità ...
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loc. s.le f. Birra non pastorizzata e non microfiltrata, prodotta da piccoli birrifici indipendenti. ♦ La Storia con la "s" maiuscola della birra artigianale in Italia nasce con il gruppo dei "pionieri": ciascuno di loro nei suoi viaggi all'estero...
reato universale loc. s.le m. Reato punibile ovunque e da chiunque (cittadino italiano o straniero) sia stato commesso. ◆ [tit.] «La guerra civile è un reato universale»: così Hugo racconta le ragioni dei vinti. (Corriere della sera, 12 febbraio...