In economia, sia il metodo di analisi basato sul principio marginalistico e, in particolare, sull’individuazione delle scelte ottime degli agenti economici attraverso il confronto tra beneficio e costo [...] mercati (analizzato da A. Marshall attraverso l’analisi della domanda e dell’offerta). A differenza della scuola classica i marginalisti ritengono che il valore di un bene non sia dovuto al costo oggettivo del lavoro sostenuto per la produzione dello ...
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Sovrappiù, teorie del
Alessandro Roncaglia
Introduzione
Nel linguaggio comune, sovrappiù indica "tutto ciò che è in più del normale o del necessario". In questa accezione lo troviamo usato negli scritti [...] in coltivazione) la rendita è nulla, e tutto il sovrappiù va ai profitti. Supponiamo ad esempio che sulla terra marginale si producano 100 quintali di grano, utilizzando 30 quintali come sementi e 50 quintali come sussistenza per i lavoratori; il ...
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Utilità
Carlo Casarosa
Introduzione
Il concetto di utilità, intesa come soddisfazione dei bisogni (e, più in generale, delle esigenze) dell'uomo attraverso il consumo di beni e servizi, è sempre stato [...] nell'acquisto di un determinato bene, provoca per l'individuo un incremento di utilità pari a (1/P)UM, dove UM è l'utilità marginale del bene acquistato, P il prezzo del bene e 1/P la quantità di bene che l'individuo può acquistare con quella unità ...
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Produzione
Piero Tani
di Piero Tani
Produzione
Introduzione
La trasformazione sempre più complessa e articolata di risorse naturali, al fine di renderle più adatte a soddisfare le esigenze di vita [...] convenienza a variare (in aumento o in diminuzione) la quantità impiegata di un input fino a quando la sua produttività marginale in valore non uguagli il suo prezzo (se l'input è acquistato sul mercato).
Estendendo questa condizione a tutti gli ...
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L’equivalente in unità monetarie di una unità di bene o servizio; più in generale, valore di scambio di un bene in termini di qualsiasi altro bene.
Secondo la definizione recepita dal diritto privato, [...] la quale lo stesso rapporto è determinato dal grado di utilità e di scarsità di ciascuna merce (teoria neoclassica o marginalista: ➔ marginalismo); c) quella che viene detta teoria neoricardiana, elaborata da P. Sraffa, secondo la quale i p. relativi ...
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profitto
L’economia classica (in partic., A. Smith, D. Ricardo e K. Marx) definì p. la differenza, in una determinata attività produttiva, tra il valore complessivo dei prodotti e i costi di produzione [...] mani di chi possedeva tutto o quasi tutto il capitale in esse investito. In seguito con la scuola neoclassica, o marginalista, si tese ad affermare la liceità del profitto. In particolare quando la figura dell’imprenditore si staccò da quella del ...
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Materie prime
Alberto Quadrio Curzio
Marco Fortis e Roberto Zoboli
1. Premessa
di Alberto Quadrio Curzio
Le materie prime sono mezzi di produzione e beni di consumo che derivano direttamente dalle [...] Curzio, 1987 e 1993).
La statica marginalistica e l'ottimo uso intertemporale delle risorse
In linea generale la teoria marginalista e neoclassica pura (1871-1936) ha un approccio molto diverso da quello della scuola classica ai problemi della ...
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Distribuzione della ricchezza e del reddito
Alberto Quadrio Curzio
Introduzione
I problemi della distribuzione del reddito e della ricchezza sono da sempre rilevanti nella scienza economica in termini [...] (28)
dove c e α sono costanti. Questa funzione di produzione, detta 'funzione Cobb-Douglas', ha molte proprietà logico-intuitive. Tra queste le produttività marginali del lavoro e del capitale
∂Y/∂L = c(1-α)(K/L)α = w (29)
e
∂Y/∂L = cα(L/K)1-α = π ...
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Econometria
Luigi Pasinetti
Guido Gambetta
di Luigi Pasinetti, Guido Gambetta
Econometria
sommario: 1. Definizione. 2. I precedenti storici. 3. La nascita dell'econometria. 4. I maggiori centri econometrici. [...] capite aumenta.
L'uso della matematica nell'elaborazione economica venne poi introdotto in modo esplicito ed essenziale dalla scuola marginalista nella seconda metà del secolo scorso. Ne fu il precursore A. Cournot, anche se i suoi lavori non ebbero ...
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marginale
agg. [der. di margine]. – 1. Del margine, che è al margine, che costituisce un margine: zona, area, spazio marginale. In partic.: a. Che è segnato sul margine di una pagina stampata o manoscritta: disegni, fregi m.; glosse m.; numeri...