L’«eponimia monetale» (Caltabiano/Colace 1987), ovvero l’uso di derivare i nomi (ufficiali e/o popolari) delle monete dai nomi propri dei rispettivi emittenti, è un fenomeno noto fin dall’antichità, come [...] diede questo nome, a Napoli, ai grossi gigliati o carlini di Roberto d’Angiò [1309-1343]), ecc.Si spiegano forse per l’influsso di moneta I, pp. 3-11.Caltabiano/Colace 1987 = Maria Caltabiano/Paola Colace, L’eponimia monetale: dall’esperienza ...
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Francesco PanarelliDante a Mezzogiorno. Il Regno di Sicilia nella CommediaRoma, Carocci, 2024 È probabilmente nel De vulgari eloquentia (I 12, 4) che troviamo la menzione più estesa e complessa che Dante [...] VI e Federico II. Ed è pervaso, nel canto VIII, dalla presenza di Carlo Martello, primogenito di Carlo II d’Angiò e di Mariad’Ungheria, che rimarca le distanze con la sua stessa dinastia.Com’è naturale, Dante non mostra di avere conoscenze storiche ...
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Figlia (n. 1404 - m. 1463) di Luigi II d'Angiò, re titolare di Sicilia. Sposò (1422) Carlo conte di Ponthieu, poi Carlo VII re di Francia. Fondò molte pie istituzioni.
ANGIÒ, Ludovico d'
Giuseppe Coniglio
Appartenente al ramo di Durazzo, figlio di Giovanni conte di Gravina e di Agnese di Périgord, ancora bambino, il 4 nov. 1330, assisteva col padre e i fratelli Roberto e Carlo, in Castel Nuovo di Napoli,...