CAMPOSAMPIERO, Guglielmo da
Elisabetta Barile
Terzo di questo nome, nacque alla fine del secolo XIII, forse a Padova, da Giacomo, il figlio di Tiso (VIII) a lui premorto, e da Oria da Marcaria. Erede [...] Signoria scaligera, il C. per primo nel Padovano si ribellò ai Della Scala mettendo il proprio castello di Treville sotto la protezione dei Veneziani (1337), e occupò il castello di Camposampiero tenuto daMarsilioda Carrara; a lui si diede anche il ...
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CARRARA, Marsilietto Papafava da
M. Chiara Ganguzza Billanovich
Nacque a Padova verso la fine del secolo XIII da Albertino, figlio di Giacomino, che per primo ebbe il soprannome di Papafava, divenuto [...] Federico d'Asburgo, per chiedere soccorsi contro lo stesso Nicolò, che, inimicatosi con Marsilioda Carrara, si era alleato con Cangrande Della Scala e i fuorusciti e minacciava Padova. Dissapori erano però sorti anche tra il C. e Ubertino, per cui ...
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BUZZACARINI, Folco (Folcone)
Annalisa Nardotto
Nacque a Padova nella prima metà del sec. XIII da Buzzacarino, professore di diritto civile presso lo Studio cittadino, podestà di Verona e conte d'Abano, [...] armi contro Cangrande, capitanando ancora i Patavini. Il 4 nov. 1319 fu incaricato dal Comune, con Marsilioda Carrara e Pietro Campagnola, di offrire il dominio di Padova a Federico duca d'Austria e re dei Romani. Nel 1323 fu inviato al re di Boemia ...
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Gradenigo, Giacomo
Emilio Pasquini
Giacomo di Marco G., detto Belletto (morto nel 1420), colto gentiluomo e abile diplomatico, è figura rilevante nella Venezia trecentesca. Ricoperse cariche in città [...] del Nuovo Testamento in metro e stile dantesco compiuta a Padova nel 1398. I quarantaquattro capitoli di terzine, per un totale poesia, al Nord: Gidino da Sommacampagna, Bartolomeo di Castel della Pieve, Marsilioda Carrara, Antonio del Gaio, Nicolò ...
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Famiglia signorile di Padova; discendente da liberi proprietarî allodiali insediati nel Conselvano e nel Piovado di Sacco (11º sec.), costituì dapprima (sec. 12º) la propria signoria comitale con centro [...] al castello, da cui prese il nome. Raggiunta la maggiore floridezza con Iacopino di Marsilio (seconda metà del 13º sec.), decadde subito dopo e, ceduto il castello e i proprî beni giurisdizionali, si trasferì a Padova. Qui, partecipando alle lotte di ...
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Complesso di pagine dello stesso formato, contenenti testi e illustrazioni, ricavate da fogli di carta stampati o manoscritti, piegati in segnature, cuciti o incollati, e tenuti insieme da un rivestimento [...] a vendere o a prestare i l. per uso scolastico; Bologna, Padova e Parigi furono i maggiori centri laici. Il codice non reca in letteratura e saggistica (Marsilio 1961, Adelphi 1962, Sellerio 1969). Gli anni 1970 vedono da un lato il rapido nascere ...
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Astronomo e cosmologo polacco (Thorn, od. Toruń, 1473 - Frauenburg, Prussia Orientale, od. Frombork, voivodato di Olsztyn, 1543). Di famiglia slesiana di lingua tedesca, ma avversa all'Ordine Teutonico, [...] minori), dal 1501 studiò medicina a Padova e si addottorò a Ferrara in diritto . - richiama il suo nome la "rivoluzione" da cui si fa iniziare la scienza moderna, e rinascimentale (fu famoso il De Sole di Marsilio Ficino), e forse già a Cracovia era ...
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PULCI, Luigi
Nicola Zingarelli
Poeta, fratello di Luca (v.), nato il 15 agosto 1432. Maggiorenne alla morte del padre, la sua prima dichiarazione pubblica, resa con Luca agli ufficiali del catasto, [...] così avvenne che egli nel 1484 si trovasse a Padova, dove morì tra l'ottobre e il novembre. frammento predetto e che poi riprendesse traendo da altro romanzo la continuazione. Il vero dell'impero di Carlo, battere Marsilio, espugnar Saragozza e far la ...
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Presso i Greci la parola έκκλησία "assemblea" significava l'adunanza generale del popolo nella pubblica piazza allo scopo di prendere deliberazioni politiche (così anche in Atti, XIX, 32,39 segg.); quindi [...] croce latina con cupole; il duomo di Padova, forse ideato da Michelangelo, costruito da Andrea Da Valle e Agostino Pighetti (1551-1577); rivelata (averroismo; v.); il neoplatonismo, con Marsilio Ficino sembra concepire il cristianesimo come un vasto ...
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Raccolta libraria, ordinata e custodita, con opportuni cataloghi, a determinati scopi di cultura; distinta perciò dal deposito, dall'emporio, dalla bottega di libri, con o senza ordine riuniti ad altro [...] più notevoli ed ordinate, dopo il 1453, fu quella di Padova con 1337 mss.; mentre per esempio ben misera si dimostra la di Heidelberg, fondata nel 1386 e arricchita da lasciti (Corrado di Geilenhaus e Marsilio d'Inghen), sembra avere avuto già alla ...
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