I numerali sono considerati l’espressione simbolica dei numeri (ovvero delle entità che si usano per contare, classificare, accumulare, raggruppare) nel linguaggio (Pannain 2000; Gvozdanović 20062: 736). [...] conservati, ma erano largamente attestati in testi toscani antichi (ad es., in Ristoro d’Arezzo, che usa tanto doi per il maschile quanto dol per il femminile; Rohlfs 1968: 309) e sono presenti in portoghese, romeno, reto-romanzo, sardo e in alcuni ...
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CIASCUNO O OGNUNO?
Ciascuno e ognuno sono pronomi ➔indefiniti usati per indicare una quantità non determinata della quale si vogliono considerare i singoli elementi.
• Quando i due pronomi precedono [...] ognuno
A differenza di ognuno, ciascuno può essere usato anche come aggettivo
È prevista una pausa dopo ciascun atto
Al maschile, la forma dell’aggettivo ciascuno cambia a seconda della parola che viene dopo, seguendo le stesse regole che valgono per ...
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Il termine plurale (dal lat. plurāle, neutro, da plūs, pluris col suff. -ālis) indica uno dei valori che può assumere la categoria grammaticale del ➔ numero in italiano, insieme al singolare. In altre [...] escono in -a e al plurale in -e, ed è ancora produttivo (lambada → lambade).
Il secondo gruppo (α) accoglie i nomi maschili, uscenti al singolare in -a e al plurale in -i (papa → papi). Storicamente può essere considerato un sottogruppo di (A): molti ...
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L’adattamento è un fenomeno per cui le parole di origine straniera che entrano a far parte del lessico di un’altra lingua possono subire cambiamenti della loro forma fonologica o di proprietà morfologiche, [...] casi è la forma della parola che può indurre la scelta del genere: la /a/ finale in coca-cola (che è invece maschile in francese e in spagnolo), la /o/ nella voce di origine giapponese kimono (o chimono) e i suffissi riconoscibili in utility (-ità ...
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I nomi propri, studiati da una specifica branca della linguistica che prende il nome di ➔ onomastica, identificano referenti singoli per differenziarli da quelli della categoria di cui fanno parte: Mario [...] di molti stati, soprattutto europei, ad es. la Spagna, la Germania, la Romania, la Cina (ma sono ben rappresentati anche i nomi maschili, ad es. il Cile, il Sudan, ecc., e i nomi in -stan: il Pakistan, l’Afghanistan).
Non vi sono norme di ordine ...
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BELLO
L’aggettivo qualificativo bello presenta forme diverse per il singolare e il plurale maschili, a seconda della parola che segue. La scelta tra le varie forme del singolare (bello, bell’ con ➔elisione [...] italiana (in questi casi, per essere sicuri, è opportuno consultare il vocabolario).
• Quando l’h è muta si usa la forma maschile singolare bell’
un bell’hotel
un bell’haiku di Basho
• Quando invece l’h è aspirata (come in molte parole inglesi e ...
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Il termine timbro fa riferimento alla qualità acustico-percettiva propria di un suono, che permette a un ascoltatore di distinguere quel suono da un altro di uguale altezza tonale, intensità e durata.
In [...] piano percettivo, un fono vocalico da un altro. Sebbene sul piano acustico una stessa vocale prodotta da una voce maschile, femminile o di bambino presenti altezze formantiche diverse a causa della diversa struttura del canale fonatorio, sul piano ...
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Morfologia
Francesco De Renzo
La struttura delle parole
La morfologia scava dentro le parole. Al loro interno le parole possono contenere elementi che ci permettono di distinguere, per esempio, i nomi [...] dell’indicativo presente. In libri troviamo libr-, cioè «insieme di fogli stampati che si possono leggere», e -i plurale maschile.
Dunque, autunn, al, e, gioc, ano, libr, i sono morfemi. L’analisi morfologica divide i morfemi in morfema lessicale ...
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Con alterazione si designa il fenomeno, riconducibile alla ➔ formazione delle parole, per cui un affisso modifica una parola senza mutarne né la categoria grammaticale né le proprietà denotative essenziali. [...] conflitto, prevale su quello della base. Ad es., in gelateria il genere femminile di -eria si impone sul maschile di gelato. La suffissazione alterativa spesso diverge dal comportamento normale degli altri tipi di suffissi perché preserva il genere ...
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sintassi
Domenico Russo
Le regole che strutturano una lingua
La sintassi studia la struttura della frase, i suoi elementi e i procedimenti che esprimono i rapporti fra le idee, sia in una singola frase [...] genere. Grazie alla categoria del genere nomi, aggettivi, pronomi, alcuni numerali e alcune forme verbali possono essere distinti in maschili, femminili (come in italiano) e anche neutri (come in tedesco) senza che ci sia una vera corrispondenza tra ...
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maschile
agg. [der. di maschio]. – 1. a. Di maschio, di uomo, che è caratteristico dell’uomo o riguarda soltanto gli uomini, cioè i maschi: abbigliamento m., abiti, indumenti m., moda m., eleganza maschile; e in contrapp. esplicita o implicita...
maschilismo
s. m. [der. di maschile]. – Termine, coniato sul modello di femminismo, usato per indicare polemicamente l’adesione a quei comportamenti e atteggiamenti (personali, sociali, culturali) con cui i maschi in genere, o alcuni di essi,...