Materiale costituito essenzialmente da derivati del silicio, caratterizzato in genere da fragilità e trasparenza (proprietà che in alcuni tipi di v. possono anche mancare), di larghissimo impiego in molteplici [...] furono sotto l’Impero sedi di fabbriche rinomate. Nell’Italia romana officine celebri erano in Campania e presso Torino; a Roma la più in un riscaldamento fino alla temperatura massimadi ricottura, tipica di ogni tipo di vetro, alla quale l’oggetto è ...
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PREFABBRICAZIONE
Enrico Mandolesi
(App. III, II, p. 474; IV, III, p. 49)
Prefabbricare significa realizzare parti funzionali di un'opera edilizia prima e al di fuori della ''fabbrica'', intesa come [...] il Salone diTorino (1948), il Palazzo e il Palazzetto dello Sport di Roma, che hanno grandi coperture in elementi di ''ferro- di ciascun vano o al massimodi due (luce max di circa 6 m) e da dover far corrispondere sulla verticale le aperture di ...
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CINTURA
A. Ghidoli
Fascia di pelle, cuoio, tessuto o metallo che cinge l'addome, la vita o i fianchi per stringere o sorreggere le vesti. Nell'Alto Medioevo la c. era un complemento essenziale dell'abbigliamento [...] fibbia trovata nella sua sepoltura.Dai tesori di Desana (Torino, Mus. Civ. diTorino, Mus. d'Arte Antica) e di Reggio Emilia (Mus. Civ. e suntuarie come quelle siciliane del 1272, che consentivano un massimodi otto once a cintura. Altre volte la c. ...
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MODA
Arturo Carlo Quintavalle
Roberto Camagni-Roberta Rabellotti
(XXIII, p. 503)
Costume, moda, avanguardie. − Dal secondo dopoguerra e più ancora dagli anni Settanta il fenomeno m. ha assunto un rilievo [...] 1946 (trad. it., Le radici storiche dei racconti di fate, Torino 1972); E. N. Rogers, Ricostruzione: dall' di piccola impresa inserita in un sistema di rete locale per poter sfruttare al massimo i vantaggi e le sinergie che derivano dall'esistenza di ...
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RAVIZZA, Giuliano
Gabriele Moroni
Nacque a Pavia l’8 maggio 1926, secondo di due figli (dopo Carla, nata nel 1923) di Gilio e di Maria Milani. I genitori si erano sposati nel 1922. Il nonno paterno, [...] , i sequestratori lo portarono a Torino. La prima prigione fu un appartamentino di due camere al quinto piano di uno stabile in via Vanchiglia. Verso il 17-18 ottobre fu trasferito in una cantina in via San Massimo, dove rimase per tre notti ...
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FERRAGAMO, Salvatore
Valeria Pinchera
Nacque a Bonito piccolo paese dell’Irpinia a 45 km da Avellino, il 5 giugno 1898, undicesimo di quattordici figli (7 maschi e 7 femmine), da un'umile famiglia [...] come il principale simbolo della produzione italiana di calzature.
Nel 1938 inaugurò due esercizi di vendita, a Londra e a Roma, cui poi si aggiunsero quelli di Milano, Torino, Genova, Lido di Venezia, Napoli e Viareggio. Agli inizi del ...
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Classe di prodotti ceramici a pasta porosa, colorata (da gialla a rossa), con rivestimento opaco (smalto), o trasparente (vernice).
Classificazione
Le m. si distinguono dalle terraglie per il colore della [...] nuove officine, quali la Ferniani a Faenza (1693-1890), quella di F. Comerio a Milano (18° sec.), quelle di Napoli, diTorino (A. Casali e F.A. Callegari), di Pesaro (1763). Il celebre chiostro di S. Chiara a Napoli, trasformato da D.A. Vaccaro nel ...
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Ornamento operato ad ago più generalmente sul tessuto, qualche volta sul cuoio, sulla paglia e simili, con filo di lana, di lino, di seta ecc.
Cenni storici
Dell’antichità del r. si hanno prove dai testi [...] al Museo di Antichità diTorino; frammento greco del 4° sec. a.C. di lana color porpora, con la figura di un alla fine del 18° sec. centro massimodi quest’arte. Nel 14° e 15° sec. la Fiandra produsse r. di pregio, talvolta ispirati all’arte dei ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Tecnica (2013)
I percorsi della moda made in Italy
Andrea Merlotti
Siamo così abituati a pensare alla moda italiana come a un elemento costitutivo dell’identità del nostro Paese, da dimenticarci spesso che essa è, [...] quattro mesi dalla caduta della monarchia, il Palazzo reale diTorino riapriva i suoi battenti per ospitare in diciotto delle sue moda, che si poneva l’obiettivo di «potenziare ed incrementare al massimo le attività produttive» e «mantenere costanti ...
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ARTIGIANI
Bartolomé Bennassar e Mauro Ridolfi
Storia
di Bartolomé Bennassar
Introduzione
Qualunque sia la definizione di artigianato che si voglia considerare, due fatti sembrano innanzitutto incontestabili: [...] XV secolo, si contavano circa 200 laboratori di armaioli con tre o quattro operai al massimo intorno al maestro. A Bologna, nel Le monde chinois, Paris 1972 (tr. it.: Il mondo cinese, Torino 1978).
Guenzi, A., Pane e fornai a Bologna in età moderna, ...
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maranza s. m. e f. inv. Giovane che fa parte di comitive o gruppi di strada chiassosi, caratterizzati da atteggiamenti smargiassi e sguaiati e con la tendenza ad attaccar briga, riconoscibili anche dal modo di vestire appariscente (con capi...
feta (Feta) s. f. (non com. m.) inv. Formaggio di latte di pecora o di capra, ma anche, in tempi più recenti, di vacca, a pasta semidura e friabile, da consumare fresco o leggermente stagionato, prodotto in Grecia e in altre zone dell’area balcanica....