MOLAJOLI, Bruno
Laura Asor Rosa
– Nacque a Fabriano il 29 genn. 1905 da Romualdo, orologiaio, e da Rosa Caruso.
Di famiglia umile, primo di quattro figli, dopo aver frequentato a Jesi il liceo classico [...] Roma, dove si laureò, il 27 giugno 1928, con il massimo dei voti, discutendo una tesi sul suo concittadino Gentile da Belle Arti (insieme con Palma Bucarelli, G.C. Argan, M. Pallottino, U. Procacci) e fu destinato alla Soprintendenza alle opere di ...
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GIANERI, Enrico (Gec)
Sabrina Spinazzè
Nacque a Firenze il 9 nov. 1900 da Cesare e da Maria Germanetti, entrambi di origine sarda.
Compì gli studi a Cagliari, e nell'ambito della scuola debuttò come [...] Fiamma verde, diretta a Milano dal giovanissimo Massimo Notari, figlio dell'editore Umberto; Azione studentesca . Nomignoli e caricature, Cagliari 1977, pp. 47 s.; P. Pallottino, Brutto e di cartapesta, Mussolini da un'antologia dimenticata, in Il ...
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Vedi AMPURIAS dell'anno: 1958 - 1973 - 1994
AMPURIAS (᾿Εμπόριον, Emporĭae)
A. García y Bellido
Colonia greca e poi romana, le cui rovine si trovano in Spagna nel Golfo di Rosas, in una località deserta, [...] maggiore del naturale, raffigurante Asklepios, opera che deve risalire al massimo al sec. IV a. C. È senza dubbio un en el Ampurdan, in Ampurias, IX-X, 1947-48, pp. 35-41; M. Pallottino, Occidentalia, in Arch. Class., I, 1949, n. 4; J. de C. Serra ...
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GORGA, Gennaro Evangelista (in arte Evan)
Raoul Meloncelli
Nato a Brocco (dal 1954 Broccostella, nel Frusinate), il 7 febbr. 1865 da Pietro e Matilde De Santis, rivelò precocemente uno spiccato talento [...] formazione dei giovani cantanti di talento, e il "teatro massimo del popolo", una sorta di tempio della lirica destinato, importante fondo che, dopo alcune esposizioni pubbliche, anche se parziali (Pallottino, pp. 10 s.), nel 1964 trovò la sua sede ...
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BUONAMICI, Giulio
Nicola Parise
Nacque a Firenze da Silvio e da Fulvia Bartolini il il 7 sett. 1873. Dopo iniziali studi sulla civiltà egiziana si dedicò quasi esclusivamente all'etruscologia. La questione [...] al XIX: unica eccezione, l'annata 1939 approntata in collaborazione con M. Pallottino; nel 1942 il volume XVI usciva senza la consueta rubrica).
A Studi , al fine di poter ricavare il massimo contributo dal materiale raccolto e parzialmente pubblicato ...
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HONOS
G. Scichilone
Personificazione divinizzata dell'Onore - forse specificamente dell'Onore militare - ebbe nel mondo romano un intenso culto fin dall'età repubblicana, almeno dal III sec. a. C. in [...] pendici del Celio, presso porta Capena, da Q. Fabio Massimo Verrucoso e più tardi restaurato da Marcello, il conquistatore di Rilievo della mensola della chiave di vòlta dell'arco di Tito, fronte O: M. Pallottino, in E. A. A., i, p. 592, n. 7, s. ...
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Vedi FERENTO dell'anno: 1960 - 1973
FERENTO (v. vol. iii, p. 623)
M. Fenelli
Antico centro etrusco (per F. preistorica v. acquarossa), il cui nome sembra essere stato Ferentis o Frentis; la sua ubicazione [...] in qualche caso, la sede stessa del decumano massimo, è, invece, evidente nel settore orientale della , Il teatro di Ferento, in Viterbo, 1937, pp. 60-62; M. Pallottino, I nomi etruschi di città, in Scritti in onore di Bartolomeo Nogara, Città ...
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MENHIR
V. Bianco
Termine dialettale bretone (da men = pietra e hir = lungo), passato nell'uso ad indicare il tipo di monumento preistorico consistente in una pietra, a forma approssimativa di parallelepipedo, [...] di "pietra fitta".
Varia è l'altezza di questi monoliti: da un massimo di m 2o,50 (M. Hroeck, nel Morbihan) si giunge a Pfahl und Menhir, Coblenza 1949 (con ampia bibliografia precedente); M. Pallottino, Sardegna nuragica, Roma 1950; C. Drago, I. M. ...
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