Pio I, santo
Francesco Scorza Barcellona
Il Frammento muratoriano con riferimento al Pastore, che afferma essere stato scritto recentissimamente a Roma da Erma, ricorda che in quel lasso di tempo sedeva [...] romana il vescovo P., fratello dell'autore dell'opera. È questa la più antica testimonianza che abbiamo di P., del massimo interesse per la vicinanza alla notizia riportata. Secondo Eusebio di Cesarea, P. succedette a Igino nel 142 ed esercitò l ...
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AGUILERA (Aquilera e Aghillera), Emmanuele
Pietro Pirri
Nato a Licata il 23 dic. 1677, studiò al Collegio Romano. Sacerdote (1707) e professo dei quattro voti (1711) nella Compagnia di Gesù, insegno [...] Fermo. Nel 1717 fu richiamato in Sicilia per scrivere la storia di quella provincia gesuitica. Dal 1735 fu rettore del Collegio Massimo di Palermo, sino alla morte, avvenuta il 28 ag. 1740. Durante il periodo del suo magistero aveva polemizzato con l ...
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Fanciulla romana, martire, secondo gli Atti del 6º sec., al tempo di papa Urbano I (222-230); il suo culto è testimoniato dal sec. 5º. Secondo la tradizione fu una nobile fanciulla cristiana che, segretamente [...] questa sua volontà e lo indusse alla conversione. La sua storia confluisce così nella passio dei martiri Tiburzio, Valeriano e Massimo; C. difatti fu uccisa dopo di loro, decapitata. Mancando menzioni della santa e del suo martirio negli scritti e ...
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(o Iuventa) Antico epiteto latino di Juppiter, o in quanto dio che presiede a ogni accrescimento e a ogni sviluppo o come divinità tutelare degli iuvenes, cioè degli uomini in età militare.
Con il tempo [...] , Ebe. Ebbe culto antichissimo in Roma, un sacello nell’interno del tempio della triade capitolina e un tempio presso il Circo Massimo dal 204 a.C.; Augusto eresse un altro tempio a I. sul Palatino.
In suo onore si celebravano le feste Iuvenali ...
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SABINIANO
Antonio Sennis
Nato a Blera nella Tuscia, figlio di Bono, prima di accedere al soglio pontificio ebbe una carriera ecclesiastica tutta interna alle gerarchie del clero secolare. Divenuto diacono, [...] alle direttive papali in Dalmazia. L'esarca Romano appoggiava infatti l'elezione e la consacrazione del nuovo vescovo di Salona, Massimo, ma si rifaceva a una "iussio" imperiale che Gregorio impugnava, perché la riteneva ottenuta con l'inganno se non ...
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Romano (m. Roma 399); successe a Damaso (384), invano ostacolato dall'avversario di Damaso, Ursino. Affermò la supremazia del vescovo di Roma su tutto l'Occidente e tenne un concilio (386), curando poi [...] come vicario della Santa Sede e s'interessò pure delle condizioni politiche del suo tempo intervenendo presso l'usurpatore Massimo e condannando Gioviniano. Restano alcune sue lettere in cui si affrontano questioni disciplinari. Festa, 26 novembre. ...
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Nobile spagnolo. È il più significativo rappresentante di un movimento ascetico sorto in Spagna verso la fine del sec. IV e che diede luogo a un clamoroso processo conclusosi con la condanna a morte dei [...] alle loro sedi per l'appoggio del potere civile. Dopo il colpo di stato che diede il potere delle Gallie a Massimo, questi ordinò che i priscillianisti fossero sottoposti al giudizio di un concilio, che si svolse a Bordeaux. P. presentò allora ...
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DE ROSSI, Giovan Francesco
Guido Fagioli Vercellone
Nacque a Roma il 6 dic. 1796 da Giovanni Gherardo, noto letterato ed erudito discendente da una famiglia di mercanti di stoffe e banchieri d'origine [...] il consueto corso di studi. Poiché manifestava attitudine alle belle arti, venne dal padre affidato a V. Camuccini, allora al massimo della fama, ottenendo nella pittura qualche risultato, se è vero che "piacquero i suoi tratti e i suoi tocchi" (L ...
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In Roma antica, sacerdote addetto a una particolare divinità, della quale prendeva il nome. I f. di gran lunga più importanti, detti maiores, erano i ministri del culto di Giove, Marte e Quirino, e prendevano [...] che nell’età arcaica erano inferiori soltanto al rex e anche in seguito sopravanzavano la dignità dello stesso pontefice massimo. Erano tenuti alla celebrazione di sacrifici e altri riti. Il più onorato era il flamen Dialis, considerato una sorta ...
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(lat. Flora) Antica dea italica (in osco Flusia) collegata con il fiorire in primavera delle piante (forse delle spighe in particolare); ebbe molto presto un culto a Roma (forse introdotto dai Sabini), [...] a.C. furono istituite le sue feste, le Floralie, che si celebravano dal 28 aprile al 3 maggio, con giochi nel Circo Massimo ed erano note per la particolare licenziosità.
La testa giovanile della dea con corona di fiori compare su denari della gente ...
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massimo
màssimo agg. e s. m. [dal lat. maxĭmus, superl. di magnus «grande»]. – Grandissimo, il più grande. Funge da superlativo di grande (come il lat. maxĭmus rispetto a magnus) e si contrappone direttamente a minimo. 1. a. Si usa, quasi...
massima1
màssima1 s. f. [dal lat. maxĭma (sententia), propr. «sentenza di carattere generale»]. – 1. a. Giudizio che si trae dall’esperienza pratica e si assume come norma generale dell’agire; anche il detto, la sentenza che esprime tale giudizio:...