Boemia (Boemme)
Eugenio Ragni
Regione dell'Europa centro-orientale, oggi inclusa nella Repubblica Cecoslovacca, con capitale Praga. D. ricorda la B. tre volte, e sempre nella Commedia: la indica brevemente [...] amando egli troppo la Boemia. Tentò di assicurarsi una signoria in Italia, scendendo in aiuto di Brescia minacciata da MastinodellaScala. Al suo ingresso nella città (31 dicembre 1330) molte altre città padane si posero sotto la sua protezione; sue ...
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Cronista fiorentino (n. 1280 circa - m. 1348). Fu il maggiore dei cronisti fiorentini, e, per l'ampiezza e il valore dell'opera sua, tra i più importanti e noti cronisti dell'Europa medievale. Redasse [...] (1317), camerlengo ai lavori per la nuova cinta di mura (1330). Nel 1341 fu ostaggio di guerra nelle mani di MastinodellaScala; coinvolto (1345) nel fallimento dei Bardi e dei Bonaccorsi, fu carcerato senza colpa per qualche tempo. Morì nella peste ...
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Figlio (n. 1296 - m. Crécy 1346) di Enrico VII e di Margherita di Brabante, salì al trono di Boemia (1310) sposando l'ultima dei Přemyslidi, Elisabetta. Estese (1322-29) i dominî boemi sino a Eger e alla [...] contro rinuncia da parte di Casimiro alla Slesia. Chiamato a difendere Brescia dalle pretese avanzate sulla città da MastinodellaScala (1330), estese poi la sua protezione a Mantova, Cremona, Parma, Reggio e Modena; inviò aiuti a Lucca, minacciata ...
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Capitano di ventura (n. Irslingen o Verslingen - m. 1354); costituì (1340 circa) in Italia una delle prime compagnie mercenarie. Fu al servizio di Pisa contro Firenze (1342-43), guerreggiò nelle Romagne [...] una compagnia di 500 cavalieri, si pose al servizio dei Manfredi di Faenza e degli Ordelaffi di Forlì; l'anno dopo, passò al soldo di MastinodellaScala. Feroce e spietato, portava scritto sulla corazza "nemico di Dio, di pietà e di misericordia". ...
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Condottiero (m. Bologna 1345). Passato dal servizio della Chiesa a quello dell'Impero, poi a quello di MastinodellaScala contro i Visconti, finì col porsi al servizio di questi ultimi, e per Luchino [...] Visconti guadagnò la battaglia di Parabiago (1339). Fu uno dei capi della "Gran Compagnia" che devastò l'Italia nel 1342. ...
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SIGNORIE e PRINCIPATI
Giorgio Falco
. I. Si suole indicare con questa espressione il periodo della storia d'Italia compreso fra il declinare dei comuni e le guerre di predominio tra Francia e Spagna, [...] cardinale e del re di Boemia ebbe virtù di stringere in lega a Castelfranco (8 agosto 1331) gli Estensi, MastinodellaScala, i Gonzaga, Azzone Visconti, di farvi accedere i Fiorentini, i Bolognesi, lo stesso Roberto di Napoli, guelfi e ghibellini ...
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SCROVEGNI
Oliviero Ronchi
. La famiglia padovana degli Scrovegni, che fu una fra le più potenti della città, avrebbe avuto modeste origini. Chi ne fa capostipite un Rinaldo Pota di Scrova, suonatore [...] Bartolomea fu moglie di Marsilio da Carrara, morì a Brescia (1333) mentre il marito reggeva quella città in nome di MastinodellaScala. Corse voce che Marsilio l'avesse avvelenata. Enrico, di Rinaldo, sposò Iacobina d'Este. Nel febbraio del 1318 fu ...
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La conquista della Terraferma
Michael E. Mallett
Le origini dello Stato di Terraferma
Il 19 novembre 1405 le truppe veneziane entravano in Padova dopo un assedio durato più di un anno. Per l'impresa [...] dominazione politica e militare di uno Stato in Terraferma.
Eppure la guerra mossa, in alleanza con Firenze, contro MastinodellaScala tra il 1336 e il 1339 non soltanto ebbe portata e dimensioni ben diverse dalle precedenti imprese, ma comportò ...
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Le milizie terrestri
Hannelore Zug Tucci
Guerre e ribellioni
Le operazioni militari che precedono nel tempo la prima vera guerra terrestre, che fu la scaligera - quelle dirette contro Padova (1304) [...] armi e bagagli al nemico. Episodi di questo genere non sono infrequenti e a Venezia capitò che, a Longare, MastinodellaScala riuscì a tirare dalla propria parte tra i quattrocento e i cinquecento uomini a cavallo con "largis promissionibus" e ...
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Committenza e arte di Stato
Patricia Fortini Brown
Esaminando i tre secoli già trascorsi, Francesco Sansovino identificò nel doge Pietro Gradenigo (1289-1311) l'artefice dell'eccezionale longevità [...] . Dopo una profusione di comunicazioni e missive ufficiali, tutte debitamente recanti il sigillo di piombo - si narra che MastinodellaScala "ringhiasse" con acredine: "A che mandarmi il doge tanto piombo? Il tenghi a coprire il campanile di San ...
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mastino
s. m. [dal fr. ant. mastin, che è il lat. (canis) mansuetinus, dim. di mansuetus «mansueto, addomesticato»]. – 1. Nome di alcune razze di cani molto robusti e massicci, da guardia o da difesa, di origine molto antica: m. inglese (in...