SICILIA, REGNO DI
GGiuseppe Galasso
Fu nel Regno di Sicilia che Federico II esplicò più pienamente le sue qualità e le sue vedute di uomo di stato. Nessun paragone è possibile, al riguardo, con l'attività [...] in Italia meridionale porgeva quella materia plastica, suscettibile ditrasformazioni più o meno demiurgiche, che fu rappresentata da servizio regio, matrice eminente della posteriore coscienza statale, e attraverso quell'ideale di una "filosofia ...
Leggi Tutto
Costantinopoli
Claudia Barsanti
La fondazione di Costantinopoli, la città cui Costantino dona il proprio nome, può essere motivatamente considerata un evento epocale, l’esito di una decisione di portata [...] progetto, modulato sui medesimi canoni urbanistici dimatrice ellenistico-orientale, furono privilegiate le dorsali del Liber, ora conservato nell’Universitätsbibliothek di Düsseldorf, si trasforma in una struttura architettonica più imponente, ...
Leggi Tutto
La Democrazia cristiana
Agostino Giovagnoli
La Democrazia cristiana ha occupato un ruolo centrale sia nella storia del cattolicesimo italiano – e, più in generale, dei cristiani d’Italia – sia nella [...] storia di tale partito appare ancora difficile. Oggetto prima delle deformazioni di una storiografia dimatrice sfida lanciata da Dossetti, cercando ditrasformare una posizione di debolezza in un elemento di forza. Secondo l’ex vicesegretario, ...
Leggi Tutto
Costantino e il Sol Invictus
Johannes Wienand
La rappresentazione monarchica del primo imperatore cristiano è intimamente legata alla divinità solare pagana del Sol Invictus e, nel contempo, il commiato [...] questa data, infatti, non si sedimentano trasformazioni cristiane di alcun genere della tradizionale simbologia solare, sia ora in avanti la nozione di summa divinitas, subendo pure influssi teologici dimatrice neoplatonica, acquisisca in certo modo ...
Leggi Tutto
Burckhardt e la storiografia di lingua tedesca
Christian R. Raschle
Per farsi un’idea delle opere più importanti su Costantino il Grande pubblicate in Germania verso la fine del XIX secolo, è quasi [...] libero e non prevenuto. Contro l’assunto dimatrice positivista testimoniato, ad esempio, da Mommsen, di Massenzio da parte di Costantino con il proposito ditrasformare la tetrarchia differenziata al suo interno per gradi di potere in un collegio di ...
Leggi Tutto
Temistio
Città e dinastia
Federico Fatti
Costantino è, in Temistio, il creatore di Costantinopoli1. Non è l’uomo mandato dal Dio dei cristiani per la salvezza dell’Impero, come in Eusebio di Cesarea [...] – con una decisione che una tradizione dimatrice certamente propagandistica avrebbe presto attribuito all’Apostata stesso il proprio futuro sulla città che Costantino aveva sognato ditrasformare nel nuovo cardine della romanità, e che tale sogno ...
Leggi Tutto
L'Ottocento. Introduzione. Le radici del sapere contemporaneo
Enrico Bellone
Le radici del sapere contemporaneo
Nell'introduzione allo sviluppo scientifico e culturale che si è realizzato durante la [...] come la matrice linguistica, di natura scientifica e filosofica, da cui sorgerà, senza soluzioni reali di continuità e in assenza di radicali crisi metodologiche, la cultura del Novecento.
Il problema più difficile: la vita e le trasformazioni nella ...
Leggi Tutto
Costantino e il Senato romano
Rita Lizzi Testa
Costantino, il Senato di Roma e la sua aristocrazia
Sull’alta asta a forma di croce che Costantino ordinò di erigere nel Foro accanto alla sua statua colossale, [...] sufficiente a far maturare una tradizione anticostantiniana dimatrice senatoria. Se il primo strato moderatamente pagano potuto essere quella la titolatura d’ingresso, suscettibile ditrasformarsi in clarissimato dopo la pretura o le prime funzioni ...
Leggi Tutto
Roma costantiniana
Federico Guidobaldi
Roma, di gran lunga la città più grande del mondo antico e tardoantico, vive, a partire dalla sua origine e per tutta l’età imperiale fino alla tarda antichità, [...] dalla tetrarchia, e quello paleocristiano, iniziatore di una nuova era e trasformatore radicale della cultura e della politica precedente dei secoli IV-VI, in buona parte di lingua greca e dimatrice orientale7 e quindi più attenta a enfatizzare ciò ...
Leggi Tutto
I cattolici e il consenso politico dopo la fine della Democrazia cristiana
Sergio Apruzzese
Il tramonto della Democrazia cristiana e l’inizio della diaspora cattolica
Il partito che è stato di Alcide [...] e della condivisione di un progetto di cambiamento e trasformazione della realtà»63.
Il cattolicesimo democratico si presenta quindi come architrave di una costruzione che tende a superare le matrici ideologiche di partenza per edificare ...
Leggi Tutto
transilienza s. f. Capacità di elaborare e sviluppare risorse e competenze trasferibili tra professioni, funzioni e ruoli diversi. ◆ Ovviamente, non tutti i genitori diventano automaticamente leader. Secondo gli autori [Riccarda Zezza e Andrea...
fratellitaliano s. m. (f. -a) Chi fa parte del partito politico Fratelli d’Italia o lo sostiene. | Anche agg. (f. -a) Che è proprio del partito Fratelli d’Italia e della sua linea politica. ◆ Franciscu Sedda sorvola sugli attriti tra alleati...