BETTONI, Nicolò
Francesco Barberi
Nato il 24 apr.1770 a Portogruaro (Venezia) da Giampietro e da Angela Zanon, figlia di Antonio, industriale e noto economista friulano, frequentò per un solo anno la [...] del maestro (il B. non ebbe fonderia propria e, nonostante il proposito espresso nel 1821, non sembra acquistasse matrici bodoniane), lo stile bodoniano è evidente nel disegno dei caratteri stessi e nell'estetica dei frontespizi. Consapevole, anzi ...
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PITTONI, Giambattista
Alberto Craievich
PITTONI, Giambattista (Giovanni Battista). – Nacque a Venezia nella parrocchia di Sant’Agostino il 6 giugno 1687, primogenito di Giovanni Maria, cappellaio, e [...] ’arte dei pittori in Venezia e i suoi statuti, Firenze 1975, ad nomen; B. Mazza Boccazzi, La vicenda dei Tombeaux des princes: matrici, storia e fortuna della serie Swiny tra Bologna e Venezia, in Saggi e memorie di storia dell’arte, X (1976), pp. 81 ...
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FAGGELLA, Gabriele
Carlo Bersani
Nacque a San Fele (Potenza) il 28 ag. 1856 da Gabriele e Alfonsa Marraffino in un gruppo familiare che sarà ricco di personalità considerevoli: dei fratelli Donato e [...] giuridico Filippo Serafini, s. 4, XXV (1933), pp. 54-82.
Qui il taglio storiografico dell'argomentazione mette in luce le matrici romanistiche delle riflessioni del F., come la sua attenzione ad un autore come A. Solmi, più volte citato, o ad alcune ...
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GIULIO Romano (Iulius de Pippis, de Ianutiis; Giulio Pippi, Giannuzzi)
Enrico Parlato
Figlio di Pietro de Pippis de Ianutiis, nacque a Roma nel rione Monti, a macel de' Corvi, vicino alla colonna Traiana, [...] mezzo di rapida replica e diffusione cui erano affidate e dal potere dirompente dei versi che le accompagnavano. Le matrici furono distrutte, le stampe confiscate; e Raimondi finì in carcere. Solo l'intervento di Ippolito de' Medici, Pietro Aretino ...
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DELLA ROBBIA, Luca
Giancarlo Gentilini
Nacque fra il luglio del 1399 e il luglio del 1400, terzogenito di Simone di Marco e di Margherita (1362-1433/1442), presumibilmente a Firenze (dove la famiglia [...] di S. Lorenzo (1428 c.), costituito dall'iterazione a calco di cherubini e serafini, la sua replica, ottenuta tramite le medesime matrici, nel portico della cappella Pazzi in S. Croce, e quello all'interno della medesima (1435 c.), dove a coppib di ...
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FERRÉ, Gianfranco
Maria Natalina Trivisano
Nacque il 15 agosto 1944 a Legnano (Milano), primogenito di Luigi e di Andreina Morosi.
Nonostante le difficoltà del periodo di guerra, fu allevato in un ambiente [...] internazionale, Ferré non si lasciò mai travolgere dal fashion system: scelse di rimanere costantemente fedele a se stesso, alle proprie matrici e radici. Nel turbinio del lavoro, un po’ «come un mulino a vento a più braccia», amava i suoi rituali ...
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D'ANNUNZIO, Gabriele
Marcello Carlino
Nacque a Pescara, il 12 marzo 1863,da Francesco Paolo e da Luisa de Benedictis. Il padre proveniva da una modesta famiglia, ma, adottato da uno zio benestante, [...] costituiva il naturale spostamento sul piano della prassi (e una prassi preservata, persino favorita, nelle sue matrici di bellezza) di una ideologia e di una mitologia letterarie da sempre dannunziane: una superomistica, mistificante estetizzazione ...
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CORDINI (Cordiani? non Condiani, Corolani, Coriolani e neppure Picconi come vuole il Vasari), Antonio, detto Antonio da Sangallo il Giovane
Arnaldo Bruschi
Figlio di Bartolomeo di Antonio di Meo, bottaio, [...] i singoli spazi, concepiti come entità nettamente individuate e tendenzialmente autonome, sono definiti secondo variate matrici geometriche (ottagono, cerchio, esagono, decagono, quadrato, rettangolo) e sono accostati tra loro con consumata abilità ...
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GALILEI, Galileo
Ugo Baldini
Nacque a Pisa il 15 febbr. 1564 da Vincenzio e Giulia Ammannati.
I Galilei (detti così dal nome o soprannome d'un antenato, il cui cognome era Bonaiuti) appartenevano alla [...] avvia la fisica matematica moderna, ma il formalismo - pur nei modi del tempo - vi ha poca parte. I temi hanno spesso matrici remote; l'originalità - a parte singole tesi o risultati - è soprattutto di scopo e modi. Forma dialogica e uso del volgare ...
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FILELFO, Francesco
Paolo Viti
Nacque a Tolentino, nell'odierna provincia di Macerata, il 25 luglio 1398.
Fu ben presto inviato a studiare a Padova, dove, fra gli altri, seguì i corsi di retorica di [...] 1986; R. Bessi, Sul commento di F. F. ai "Rerum Vulgarium Fragmenta", in Quaderni petrarcheschi, IV(1987), pp. 229-270; M. Melillo, Le matrici delle lingua parlata nelle opere di F. F., in Lingua e storia in Puglia, XXXV(1987), pp. 57-84; G. Ianziti ...
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matrice
s. f. [dal lat. matrix -icis «madre; utero»]. – 1. a. Sinon. non com. di madre, soltanto nell’espressione merid. chiesa m., o assol. matrice, lo stesso che chiesa madre (v. madre). b. Sinon. letter. di utero, di uso com. nel linguaggio...
matriciano
agg. – Forma aferetica, comune a Roma e nel Lazio, per amatriciano, spec. nell’espressione, largamente diffusa nel linguaggio gastronomico, alla matriciana (v. amatriciano).