Compagno e segretario di Maometto (n. Medina - m. tra il 660 e il 675). Dopo la morte del Profeta (632), conservò questo e altri uffici sotto i primi tre califfi. Raccolse una prima volta per uso privato [...] di Abū Bakr i testi coranici, e fu poi il principale raccoglitore della redazione ufficiale definitiva, ordinata da ῾Othmān (650 circa) ...
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Gueye, Lamine
Guèye, Lamine
Politico senegalese (Medina, od. Mali, 1891-Dakar 1968). Tornato in Senegal dopo studi giuridici in Francia (1922), fu prima sostenitore e poi concorrente politico di B. [...] Diagne, assumendo, dopo la sua morte, il controllo del nascente Parti socialiste sénégalais (PSS, 1935), poi assorbito dal Partito socialista francese (SFIO). Deputato all’Assemblea nazionale (1945), ripetutamente ...
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Figlio del califfo ῾Alī (n. 637 - m. Medina 700 circa), fu considerato da alcuni sciiti estremisti il legittimo successore al califfato. Di natura schiva, inizialmente accettò il sostegno del rivoluzionario [...] anti-omayyade al-Mukhtār, ma in seguito riconobbe il califfo omayyade ῾Abd al-Malik e si ritirò a Medina. ...
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Ottavo imām degli sciiti imamiti o duodecimani (Medina 765 circa - Ṭūs, od. Mashhad, 818). Vissuto a Medina per gran parte della sua vita, si recò a Marw (816) dietro invito del califfo al-Ma'mūn, che [...] lo nominò suo erede, contro il volere di ar-R., probabilmente nel tentativo di guadagnare maggiori consensi e legittimare la sua figura di califfo. Sulla strada per Baghdād il futuro erede morì, secondo ...
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Fondatore della religione islamica (La Mecca 570 circa - Medina 632). È considerato dai musulmani il sigillo dei profeti, cioè colui che ha concluso il ciclo della rivelazione iniziata da Adamo. M., figura [...] e un campo d'azione fuori della città natale. Dopo un tentativo fallito a Ṭā'if, un accordo fu da lui stretto con elementi di Medina, e in questa città M. si recò nell'autunno del 622, con quella egira, o migrazione, che segnò poi l'inizio dell'era ...
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FONSECA, Juan de
Silvano Giordano
Nacque a Medina del Campo (presso Valladolid in Spagna), sembra nei primi anni del '500, figlio di Juan Hernández de Bobadilla, "contador" di Castiglia, e di Isabel [...] a fine settembre o nei primi giorni di ottobre del 1559. I suoi resti furono trasferiti nella tomba di famiglia a Medina del Campo, nella chiesa parrocchiale di Nuestra Señora de la Antiqua, oggi scomparsa.
Fonti e Bibl.: Arch. segr. Vaticano, Conc ...
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Figlia (Madrigal de las Altas Torres 1451 - Medina del Campo 1504) di Giovanni II re di Castiglia e della sua seconda moglie, Isabella di Portogallo (m. 1496). Dichiarata erede al trono (1468), sposò (1469) [...] Ferdinando di Aragona, ma dovette combattere la recisa opposizione del fratello, il re Enrico IV, che la dichiarò ribelle e proclamò propria legittima erede Giovanna la Beltraneja. Morto Enrico IV, I., ...
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dracunculosi
Malattia tropicale, causata dalla filaria di Medina (Dracunculus medinensis), verme nematode che ha come ospite intermedio un piccolo crostaceo. L’uomo s’infesta bevendo acqua che contenga [...] le larve del dragoncello; queste, dopo aver attraversato la parete intestinale, migrano per andare a localizzarsi nel tessuto sottocutaneo (generalmente degli arti inferiori), dove si sviluppano e copulano. ...
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Uno dei più fidi compagni di Maometto (m. Medina 676 circa); a lui è attribuito un gran numero di tradizioni canoniche (ḥadīth) sulla vita e l'opera del profeta, di dubbia autenticità. ...
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Capo della confraternita musulmana dei Senussi (Giarabub 1872 - Medina 1933). Al tempo dell'occupazione italiana della Libia, capeggiò la resistenza araba della Cirenaica ma nel 1915 dovè abbandonare la [...] direzione del movimento senussita a Moḥammed Idrīs ...
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medinense
medinènse agg. – Relativo alla città di Medina, nell’Arabia Saudita, famosa per essere stata dal 622 al 632 la residenza di Maometto, che in essa ebbe poi sepoltura: i minareti m.; la moschea medinense. In medicina, morbo m. (e più...