Riformatore finlandese (Torsby 1508 - Kivinienci presso Viipuri 1557); allievo di Lutero e di Melantone a Wittenberg, poi vescovo di Åbo (ora Turku), ricorse per primo alla lingua del popolo per l'insegnamento [...] religioso, fondando così la lingua letteraria finnica. Pubblicò un Abbecedario (Abekiria, circa 1542), un libro di preghiere (Rocouskiria, 1544), e altri scritti, tra i quali i più importanti sono le versioni ...
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NEANDER, Michael, pseudonimo di Michael Neumann
Guido Calogero
Pedagogista protestante, amico di Lutero e di Melantone, il quale, come già aveva fatto per sé, grecizzò il cognome dell'amico in quello [...] Nato a Sorau (Bassa Lusazia) nel 1525, studiò all'università di Wittenberg, dove entrò in relazione con Lutero e con Melantone. Dopo avere compiuto un tirocinio pedagogico alla scuola di Nordhausen, andò nel 1550 a insegnare in quella del convento di ...
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Raccolta (dal 1834) degli scritti di alcuni riformatori del 16° sec.; comprende 3 serie: le opere di Melantone (vol. 1-28), Calvino (vol. 29-87) e Zwingli (vol. 88-101); è completata da 5 volumi di Supplementa [...] Melanchtoniana e da 5 volumi di Supplementa Calviniana ...
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Pseudonimo lat. del polemista Johannes Heigerlin (Leutkirch, Württemberg, 1470 - Vienna 1541). Amico di Erasmo, oltre che di Melantone, Ecolampadio e Zwingli, non seguì questi ultimi nel distacco dal cattolicesimo. [...] Vescovo di Vienna (1530), si oppose alla Riforma con l'azione disciplinare e con gli scritti (pubblicati sotto lo pseudonimo di F., con riferimento alla professione del padre) ...
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Riformatore svedese (Örebro 1493 - Stoccolma 1552). Fratello di Lars, alunno a Wittenberg (1516-18) di Lutero e Melantone, fu segretario, poi cancelliere (1531-33) di Stoccolma. Scrittore e predicatore [...] efficacissimo, si dedicò attivamente a propagare le idee della Riforma, ma per la sua intransigenza si inimicò il sovrano; accusato di anabattismo e di tradimento, fu condannato a morte (1540). Graziato, ...
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Teologo e predicatore (Oberehnheim, Alsazia, inizî sec. 16º - Friburgo in Brisgovia 1569). Allievo di Lutero e di Melantone, studiò teologia a Wittenberg e nel 1540 divenne professore di teologia a Francoforte [...] sull'Oder, poi a Marburgo. La sua dottrina della fede operosa mediante l'amore lo convinse sempre più dell'inutilità delle opere. Più tardi (1544) si convertì al cattolicesimo; successivamente fu predicatore ...
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Pseudon. dell'umanista e pedagogista luterano Michael Neumann (Sorau, Bassa Lusazia, 1525 - Ilfeld 1595), discepolo di Lutero e Melantone, insegnante nell'istituto di Ilfeld (Turingia) per la preparazione [...] dei maestri protestanti. È uno dei più importanti rappresentanti dell'indirizzo pedagogico ispirato ai principî dell'umanesimo e della Riforma ...
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Seguace di Lutero (Burgos 1520 - Strasburgo 1570), studente a Lovanio (1539) e poi a Wittemberg (1541), allievo di Melantone, tradusse in spagnolo il Nuovo Testamento (1543); fu poi a Strasburgo (1546) [...] e a Basilea, e di qui in Inghilterra, dove, per mezzo di T. Cranmer, ottenne un incarico (1548) di lingua greca a Cambridge. Nel 1549 tornò in Germania ...
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Teologo luterano (Grevesmühlen 1562 - Rostock 1633). Professore (1604) di teologia all'univ. di Rostock. Seguace della scuola di Melantone, vivevano ancora in lui la tendenza all'indagine erudita e l'orientamento [...] etico dell'antico umanesimo. Nei suoi scritti polemizza con le autorità ecclesiastiche riformate del suo tempo di cui critica la tendenza alla disputa teologica a scapito della cura delle anime (De sacrosanto ...
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Scrittore sloveno (n. circa 1520 - m. circa 1600), autore della prima grammatica slovena (1584), modellata sulla grammatica latina di Melantone. L'ortografia da lui fissata rimase in vigore fino al 1843. ...
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criptocalvinista
s. m. e f. [comp. di cripto- e calvinista] (pl. m. -i). – Nome con cui furono designati polemicamente (in ted. Kryptokalvinisten) i seguaci del riformista Filippo Melantone (1497-1560), accusati dai luterani di coperta adesione...
adiaforista
s. m. e f. [der. di adiaforia, adiaforo] (pl. m. -i). – 1. Seguace dell’ideale etico dell’adiaforia. 2. Al plur., adiaforisti, i sostenitori della concezione teologica degli adiaphora enunciata da Melantone (v. adiaforo).