BRACCETTO, Michele
Gerghard Rill
Nacque in data imprecisata a Pordenone ed è noto solo per un presunto tentativo di riconquistare Melantone alla Chiesa cattolica negli anni 1537-1539.
Nel novembre del [...] Cervini due lettere dello stesso tenore: una persona di sua fiducia l'avrebbe avvertito che era caduto in disgrazia presso Melantone e il duca di Sassonia per certe calunnie diffuse contro di lui; se teneva alla vita non doveva più mettere piede ...
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GIANNETTI (Zannetti), Guido (Guido da Fano)
Guido Dall'Olio
Ignota la data di nascita, la provenienza geografica si ricava dall'appellativo Guido da Fano che ricorre nelle fonti. Le prime notizie su [...] riferì agli inquisitori molti anni più tardi, il G. sottopose al protonotario fiorentino una copia dei Loci communes di Filippo Melantone.
Nel giugno 1540 la caduta e la condanna a morte di Thomas Cromwell per alto tradimento coinvolsero anche il G ...
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GRIBALDI MOFFA, Matteo
Diego Quaglioni
Nacque a Chieri ai primi del Cinquecento, secondogenito di Giovanni e di Maria dei marchesi di Ceva. Discendente da una famiglia patrizia imparentata con le casate [...] , con lo stipendio di 400 fiorini d'oro e circondato da amplissimo consenso e fama della sua dottrina, attestati dallo stesso Melantone. Prima di prendere possesso del nuovo incarico il G. passò dal castello di Farges e da Ginevra, dove Calvino lo ...
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MALVICINI FONTANA, Valerio
Vincenzo Lavenia
Impropriamente denominato Malvicino (così egli stesso si firmava nelle carte scritte durante la persecuzione dei valdesi di Calabria), nacque intorno al 1530 [...] ., Cappello subì il sequestro di numerosi libri. La lista delle opere in suo possesso (in cui figuravano testi di Melantone, Brucioli, Erasmo, Agrippa, Machiavelli, Du Moulin, Ochino, Curione) fu inviata a Venezia, dove fu chiamato a deporre Gabriele ...
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GAURICO, Luca
Franco Bacchelli
Nacque nel marzo 1475 a Gauro - un "casale" della contea di Giffoni (ora in prov. di Salerno) allora posseduta dai d'Avalos - da Cerelia e da Bernardino (appartenente [...] dove incontrò i circoli universitari rimasti cattolici, ma ebbe pure occasione di abboccarsi con i luterani: in effetti Melantone, col quale era già in corrispondenza, gli riservò buone accoglienze e gli dedicò il De ostentis di J. Camerarius ...
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ALESSANDRO VII, papa
Mario Rosa
Nacque Fabio Chigi a Siena il 13 febbr. 1599, da Flavio, discendente del "magnifico" Agostino, e da Laura Marsili. Trascorsi a Siena in un fecondo fervore intellettuale [...] suo maestro, e Federico Ubaldini; e altri codici acquistò in Germania, come forse gli importanti originali delle epistole del Melantone, e in Francia, o ricevette in dono. Molto resta da studiare, mancando ancora una ricerca precisa sulla formazione ...
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FALCO, Giorgio
Girolamo Arnaldi
Nato a Torino il 6 febbr. 1888 da Achille e Annetta Pavia, si laureò nel 1911 a Torino con una tesi in storia medievale su Alfano di Salerno. All'università aveva incontrato [...] storiografia aveva per titolo "La scelta e il periodizzamento"). Così si spiega che, accanto ai più o meno attesi F. Melantone, G. Sleidano, C. Cellario, Voltaire, Condorcet, W. Robertson, E. Gibbon, trovi posto un autore poco noto come il luterano ...
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criptocalvinista
s. m. e f. [comp. di cripto- e calvinista] (pl. m. -i). – Nome con cui furono designati polemicamente (in ted. Kryptokalvinisten) i seguaci del riformista Filippo Melantone (1497-1560), accusati dai luterani di coperta adesione...
adiaforista
s. m. e f. [der. di adiaforia, adiaforo] (pl. m. -i). – 1. Seguace dell’ideale etico dell’adiaforia. 2. Al plur., adiaforisti, i sostenitori della concezione teologica degli adiaphora enunciata da Melantone (v. adiaforo).