L’Italia può vantare il maggior trattato di linguistica dell’Europa medievale, il De vulgari eloquentia di ➔ Dante Alighieri, scritto in latino per definire i caratteri del volgare illustre, in cui, per [...] si ritrova nelle relazioni e negli studi dei missionari, e ve n’è un cenno persino in un filosofo razionalista come ➔ MelchiorreCesarotti, che fa riferimento alla lingua degli indiani d’America, divisa in modo tale da non costituire la lingua di un ...
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La norma linguistica può essere definita «come un insieme di regole, che riguardano tutti i livelli della lingua (fonologia, morfologia, sintassi, lessico, testualità), accettato da una comunità di parlanti [...] erano basate sul gusto (in tali casi «non si può […] val quanto: non mi piace»). Alla fine del Settecento ➔ MelchiorreCesarotti distinse gli errori contro le parti logico-grammaticali della lingua, che vanno assolutamente evitati, e gli errori «di ...
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Per contrastare l’interpretazione riduttiva della questione della lingua, considerata come un dibattito sulle varie denominazioni fiorentino, toscano, lingua comune o italiano, cioè equiparata a un’oziosa [...] nella questione della lingua, estranea al radicalismo un po’ superficiale di Verri, è senz’altro quella di ➔ MelchiorreCesarotti nel Saggio sulla filosofia delle lingue, che si conclude con la proposta di un Consiglio nazionale della lingua da ...
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