Riformulazione di un testo, con lo scopo di facilitarne la comprensione, attraverso l’uso di sinonimi più comuni, perifrasi, digressioni, semplificazioni ecc.; nella didattica tradizionale, la p. era largamente [...] preesistente, per es. un cantus firmus liturgico, gregoriano o protestante (corale), o una melodia popolare o operistica. Nella messa-p. una melodia preesistente è citata nella sua completezza in tutte le voci (diversamente da quanto avviene nella ...
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In musica, intervallo di quarta aumentata (detto anche di quarta eccedente, o di quinta diminuita), formato da tre toni interi: per es., fa-si naturale; è uno degli intervalli più dissonanti della scala [...] , e il più ricco di forze risolventi, componendosi delle due sensibili (ascendente e discendente) della scala tonale. Per la singolarità del suo effetto melodico fu considerato da evitare nella musica medievale, in quanto definito diabolus in musica. ...
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Musicista (Metz 1811 - Parigi 1896); studiò pianoforte e composizione al conservatorio di Parigi, vincendo (1832) il Prix de Rome; successe (1851) a G. Spontini all'Institut e (1871) a D.-F.-E. Auber nella [...] direzione del conservatorio di Parigi. Dalla sua vasta produzione emergono soprattutto le opere teatrali Mignon (1866) e Hamlet (1868), caratterizzate da un piacevole gusto melodico, ancorché alquanto superficiale. ...
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Berlin, Irving
Riccardo Martelli
Nome d'arte di Israel Isidore Beilin, compositore russo di famiglia ebrea, naturalizzato statunitense, nato l'11 maggio 1888 in Bielorussia e morto a New York il 22 [...] dei più prolifici autori di canzoni e di commedie musicali della storia statunitense, nelle quali con uno straordinario talento melodico fuse ragtime e ballata tradizionale. Tra le circa mille e cinquecento canzoni che scrisse e musicò fino al 1966 ...
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swing Elemento fondamentale e caratteristico della musica jazz, definibile come un impulso ritmico prodotto da fattori di varia natura, tra i quali soprattutto l’accentuazione sui tempi deboli della misura [...] a indicare lo stile jazzistico sviluppatosi tra il 1930 e il 1945, caratterizzato dall’adozione di un repertorio più melodico e dalla regolare scansione ritmica in quattro quarti, e affermatosi grazie al vasto successo popolare di alcune grandi ...
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Trombettista di jazz statunitense (Parsons, Kansas, 1911 - New York 1991). Dal 1936 al 1943 fece parte dell'orchestra di C. Basie di cui fu uno dei solisti più apprezzati. Dopo la seconda guerra mondiale [...] è stato attivo soprattutto come artista ospite in gruppi di stile swing. Influenzato da L. Armstrong, C. è stato sempre apprezzato per la bellezza della sonorità strumentale e per il raffinato senso melodico delle sue improvvisazioni. ...
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Musica
Alvise Vidolin
Serena Facci
Vincenzo Perna
Giovanni Giurati
Serena Facci
Giovanni Giuriati
(XXIV, p. 124; App. II, ii, p. 372; III, ii, p. 186; IV, ii, p. 541; V, iii, p. 597)
L'evoluzione [...] , 16, 32, fino anche a 64 (Hood 1989). Si crea così un particolare tessuto sonoro con strati di densità differente. La melodia di riferimento può essere implicita, vale a dire non eseguita in quanto tale da alcuno strumento, come nel caso del Sud-Est ...
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Compositore, pianista e direttore d'orchestra statunitense (Brooklyn 1898 - Beverly Hills 1937). Figlio d'immigrati russi, iniziò l'attività professionale nel 1915 come song plugger ("pianista dimostratore") [...] e Ira Gershwin, tra i massimi capolavori del teatro musicale del secolo. Musicista di genio, dotato di inventiva melodica originalissima e inesauribile, G. sintetizza, in un linguaggio di rara forza comunicativa, umori e fermenti presenti nella ...
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L’ufficiatura, che nella Chiesa antica si teneva di notte e constava di 9 salmi e 9 lezioni; oggi viene denominato ufficio delle letture e consta di 3 salmi e 2 letture.
Composizione strumentale che nel [...] e alla cassazione. Dal 19° sec. indica un pezzo unico, specialmente per pianoforte, in forma libera o di canzone ternaria, in stile melodico e caratterizzato da intimità di sentimento. Esempi celebri del genere sono i n. di J. Field e di F. Chopin. ...
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Musicista (Londra 1842 - ivi 1900); studiò alla Royal Academy of music di Londra e al conservatorio di Lipsia; a Londra (dal 1861) fu prof. di composizione e direttore di un'importante scuola di musica. [...] di operette (14 in tutto, di cui 13 dette Savoy operas in quanto rappresentate al teatro Savoy di Londra) dotate di gusto melodico e vivacità, ancor oggi amate nel mondo anglosassone (tra le più celebri The pirates of Penzance, rappr. New York, 1879 ...
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melodico
melòdico agg. [dal lat. tardo melodĭcus, gr. μελῳδικός] (pl. m. -ci). – Della melodia, attinente alla melodia, che ha carattere di melodia: pensiero, discorso m.; frase m.; sviluppo di un’idea m., di un tema o motivo m.; la parte...
melode1
melòde1 s. f. [dal lat. tardo melode, rifacimento su ode del gr. μελῳδία], poet., ant. – Melodia: S’accogliea per la croce una melode Che mi rapiva (Dante); tacquer le melodi sante (Carducci).