Musicista, detto il Bach di Berlino o di Amburgo (Weimar 1714 - Amburgo 1788). Figlio di J. Sebastian, ne fu anche allievo. Nel 1738 andò a Berlino, e divenne (1740) accompagnatore al cembalo di Federico [...] della sonata, quella in tre tempi col tempo lento nel mezzo e col primo tempo tristrofico; l'emersione del canto melodico, fino allora poco sviluppato nella musica tedesca a tastiera; un saldo mantenimento (contro le concessioni allo stile operistico ...
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Successione lineare di suoni, scelti nel sistema musicale di riferimento e organizzati ritmicamente, così da acquisire in chi ascolta contorni, fisionomia e un senso compiuti. A seconda del sistema musicale [...] di un simmetrico schema strutturale. Un tipo intermedio è costituito dalla m. tematica (➔ tema), ove il pensiero melodico trova il suo logico sviluppo circolando tra le voci, trasformandosi e frammentandosi per ricomporsi poi in rinnovata unità. ...
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Si possono definire prassi esecutive tutte quelle convenzioni, caratteristiche di ogni momento storico, che suggeriscono come un brano musicale debba essere interpretato, ossia: tempo, fraseggio, accentuazione, [...]
Fino al 14° sec., lo sviluppo dei sistemi di notazione fu impegnato a rendere con sempre maggiore precisione il rapporto melodico-metrico dei suoni (altezza e durata) per consegnare alla memoria scritta la testimonianza di una musica che, nata al di ...
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Jazz
Fabrizio Gianuario
L'opinione dominante fra i critici e i cultori della musica j. è che alla fine del 20° sec. sia "più che mai difficile individuare nel jazz una linea di tendenza fondamentale. [...] in Europa centro-orientale all'interno delle comunità ebraiche, principalmente chas-sidiche, in cui si incontrano ritmi e melodie di diverse culture musicali dell'area). Le intersezioni tra j. e tradizione classica hanno invece segnato gran parte ...
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Scienza greco-romana. Armonica
Andrew Barker
Armonica
La scienza armonica nel IV secolo
Dallo studio delle fonti greche si evince che i fenomeni musicali iniziarono a essere considerati secondo un [...] , quanti di essi esistano e quali siano le distanze intervallari che li separano. Egli analizzò anche i vari modi in cui le melodie possono modulare da un tónos o da un genere a un altro; appare evidente come in tutti questi casi egli tentasse ancora ...
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VERACINI, Antonio
Gastone ROSSI-DORIA
Violinista e compositore, fiorito, nel tardo sec. XVII, presso la corte di Toscana, dove si trovava agli stipendî della granduchessa Vittoria. Quasi nulla si sa [...] il disegno corelliano. Il V. però conduce il discorso con maggiore libertà di articolazioni e amplia sensibilmente il fraseggio melodico, specialmente nei tempi in Adagio. Così anche notiamo nel V. uno sviluppo (non soltanto un rafforzamento) delle ...
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GALILEI, Vincenzio
Raoul Meloncelli
Nacque a Santa Maria a Monte (oggi in provincia di Pisa) intorno al 1520 da Michelangelo e da Maddalena di Carlo di Bergo. Non si hanno notizie sulla sua prima formazione [...] parte terza si trovano gagliarde, forma di danza in cui a detta del Fano si manifesta una uniformità nell'andamento melodico e armonico e "tale uniformità diventa, a lungo andare monotona […]" (La camerata fiorentina, pp. LXI s.). La seconda edizione ...
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Crosby, Bing (propr. Harry Lillis)
Gianni Borgna
Cantante e attore cinematografico statunitense, nato a Tacoma (Washington) il 3 maggio 1903 e morto a Madrid il 14 ottobre 1977. Fu tra i primi popular [...] Trenta come cantante di nightclub e radiofonico. Dopo iniziali contatti con il jazz si convertì ben presto al genere melodico, raggiungendo una larga popolarità: il suo stile rilassato rappresentò infatti sotto molti aspetti la proposta giusta per un ...
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Componimento poetico di argomento religioso e di carattere popolare, proprio della letteratura italiana medievale. Nacque probabilmente fra l’Umbria e la Toscana (Iacopone, Guittone), si diffuse largamente [...] delle litanie) fino alla forma tripartita (A-B-A) che rispondeva alla stessa struttura del testo poetico. La melodia si potrebbe ricollegare a esempi liturgici (canti alleluiatici, sequenze), ma differisce dal gregoriano per il contorno della frase ...
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BELLINI, Vincenzo
Raffaele Monterosso
Nacque a Catania da Rosario e da Agata Ferlito, primo di sei fratelli, il 3 nov. 1801 e fu battezzato il 4 novembre. Le notizie della prima infanzia del B. me ì [...] cui erano state in un primo tempo concepite; in secondo luogo, perché l'apertura verso una nuova maniera d'intendere la melodia risente qui di un certo sforzo, e appare più intuita che chiaramente espressa.
Tornato a Milano da Venezia, il B., come ...
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melodico
melòdico agg. [dal lat. tardo melodĭcus, gr. μελῳδικός] (pl. m. -ci). – Della melodia, attinente alla melodia, che ha carattere di melodia: pensiero, discorso m.; frase m.; sviluppo di un’idea m., di un tema o motivo m.; la parte...
melode1
melòde1 s. f. [dal lat. tardo melode, rifacimento su ode del gr. μελῳδία], poet., ant. – Melodia: S’accogliea per la croce una melode Che mi rapiva (Dante); tacquer le melodi sante (Carducci).