(gr. Μαίναλος o Μαίναλον) Monte della Grecia in Arcadia (1980 m), 17 km a NO di Tripoli. In antico ebbe questo nome una cima più a S dello stesso gruppo montuoso, sacra al dio Pan che ne ebbe l’epiteto [...] di Menalio. La pianura sottostante era chiamata Menalia. ...
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Scultore greco (sec. 5º-4º a. C.) da Menalo in Arcadia, lavorò soprattutto ad Olimpia; delle sue opere si ricordano: Eracle e il leone nemeo, Atena e tre statue di atleti. ...
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Poeta comico greco (principio del 5º sec. a. C.) che, secondo Aristotele, fu il primo, insieme con Epicarmo, a dare un intreccio regolare alla commedia. Fu di Siracusa (se non è da identificare con un [...] F. di Menalo in Arcadia), dove visse, amico del tiranno Gelone e precettore dei figli di lui; avrebbe scritto 7 commedie di cui però nulla resta, tranne il titolo. ...
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PAN (Πάν)
Margherita Guarducci
Era, presso i Greci, il dio delle montagne, il simbolo della rude e deliziosa vita agreste. L'origine del suo culto deve essere ricercata nell'Arcadia, nella più alpestre [...] regione della Grecia, dove infatti Pan fu più largamente venerato, nei tranquilli recessi dei monti (Liceo; Menalo, Partenio) e nei borghi adagiati alle loro falde. I poemi omerici ed Esiodo non fanno menzione di questo dio; ne parla invece ...
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MANTINEA (Μαντίνεια; lat. Mantinēa)
Giulio GIANNELLI
Gaetano DE SANCTIS
Paola ZANCANI MONTUORO
Paola ZANCAN
Antica città greca, capoluogo dell'Arcadia orientale (Peloponneso) a nord della moderna [...] che menavano dall'Argolide verso Orcomeno e Tegea; la sua pianura (a 600 m. s. m.) fra i monti Artemisio e Menalo si prestava egregiamente come campo di battaglia e fu infatti teatro di molti combattimenti. In origine non era che una borgata presso ...
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Arcadi
Clara Kraus
. Gli A., così chiamati dall'eroe eponimo Arcade, ritenuto figlio di Zeus e di Callisto, occupavano l'Arcadia, regione centrale del Peloponneso, confinante a nord con l'Acaia, a est [...] e da semidei agresti. La vita degli A. mitici è rievocata con intonazione prettamente virgiliana nell'egloga di Giovanni del Virgilio (Eg III 20 ss.), sullo sfondo di monti noti alla tradizione poetica antica, come il Menalo e il Liceo (vv. 18 e 25). ...
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È l'Artemide arcadica sotto le spoglie di una ninfa montana. La leggenda arcadica fa di A. la figlia di Iaso o Iasio o Iasione, figliuolo di Licurgo di Tegea e discendente di Arcade e di Climene, figliuola [...] sembrano avere unità di origine. La patria di A. varia: ora è Tegea, ora Argo, ora Sciro (Scheno?), ora il monte Menalo, ora altra ancora. La leggenda beotica narra che A. prega il padre di lasciarla senza nozze. Il padre acconsente solo a patto ch ...
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STATUA (εἰκών, ἄγαλμα, ἀνδριάς; signum)
E. Paribeni
L. Moretti
Nelle civiltà artistiche dell'antichità, soltanto quella greca si pose, e risolse in piena autonomia il problema della S. come rappresentazione [...] incerta (376 ? Mo., n. 406). La s. era opera di Kleon (cfr. nn. 52, 55, 56, 58).
61. - Xenokles, figlio di Euthyphron, di Menalo, vincitore della lotta dei fanciulli in data assai incerta. La sua s., di cui si è ritrovata la base con la firma dell ...
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Provincia (nomo) del Peloponneso (Grecia), che ne occupa tutto il centro e un tratto della costa orientale; misura 3690 kmq. di superficie e conta una popolazione di circa 155.000 abitanti (42 per kmq.). [...] del fiume Elissone (oggi Varvatrena): fu fondata Megalopoli (368/1) col concorso delle città di Clitore, Tegea e Mantinea, dei Menalî e Parrasî. I cittadini tutti si riunivano in assemblea, e dal loro numero erano chiamati i diecimila (μύριοι), e l ...
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prendere
Emilio Pasquini
Polisemantico e generico per natura, già in D. conosce i più svariati orientamenti di significato e di funzione (v. anche RIPRENDERE); più frequente nella prima che nelle altre [...] 28, Fiore IX 6. Brachilogico, nello stesso senso, il semplice p. al passivo in Pg XXXIII 133 da essa preso fui (cfr. menalo ad esso, v. 128). Sta per " sollevare ", " prelevare ", in Cv I II 1 sogliono li sergenti prendere lo pane apposito, " messo ...
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menale
s. m. [etimo incerto]. – Nel linguaggio marin.: 1. Il tratto di cavo che s’appoggia, muovendola, sulla puleggia di un bozzello; per estens., la parte del cavo stesso che scorre tra un bozzello e l’altro di un paranco, distinto dal tirante,...