MENANDRO di Laodicea (Μένανδρος Λαοδικεύς)
Vittorio De Falco
Del sec. III d. C., fu autore, secondo Suida, di commentarî a Ermogene e a Minuciano, non giunti a noi. Perduti sono anche i suoi scolî alle [...] orazioni di Demostene e al Panatenaico di Elio Aristide.
Sotto il nome di M. ci sono pervenute due opere Περὶ ἐπιδεικτικῶν, sugli encomî. Nella prima si fa anzitutto distinzione fra encomî a persone (εἰς ...
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Principe della Battriana, che tra la fine del sec. 2º a. C. e il principio del 1º dominava su un vasto impero dall'Indo e dal Gujarāt sino al territorio gangetico. Il suo interesse per il buddismo (che non pare tuttavia egli abbracciasse personalmente) lo inserì nella tradizione indiana. Figura come il protagonista di un'importante opera buddistica in pāli, il Milindapañha ("Le domande di Milinda"), ...
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Retore greco (sec. 3º d. C.). Si ha notizia di suoi commenti a Ermogene, a Minuciano, alle orazioni di Demostene e ad Elio Aristide. Sotto il suo nome ci sono giunti due trattatelli sugli encomî (a divinità e città, a re e principi) differenti di lingua e di stile, sicché uno dei due è da ritenersi di altro autore ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Terenzio: il Menandro latino
Mario Lentano
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Terenzio non è amato dai suoi contemporanei: troppo diverso [...] di Terenzio
Le commedie di Terenzio sono tutte palliatae, cioè drammi di ambientazione greca; il modello preferito è l’ateniese Menandro, dal quale sono ricavate quattro trame su sei; le altre due risalgono ad Apollodoro di Caristo, un minore che a ...
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MILINDA (Menandro)
Angelo Pizzagalli
Principe greco della Battriana, che circa il 185 a. C. invase il Sindh, e lo conquistò insieme con le provincie del Gugerat e di Malwa. Egli si spinse sino a Ayodhya [...] 'Oudh e a S′akala nel Panjab occidentale. Regnò sopra un vasto impero sino al 130 a. C. Egli è ricordato come Menandro da Plutarco (Precetti politici, 28). Non sappiamo se egli si convertisse al buddhismo, certo s'interessò a questa religione che era ...
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GLICERA (Γλαυκέρα)
G. Sena Chiesa
Amante di Menandro, il più noto poeta della Commedia Nuova; visse alla fine del IV sec. a. C.
Secondo Alcifrone, collaborò talvolta con il poeta nella stesura delle [...] sue opere. In un rilievo del Laterano in cui è raffigurato Menandro, appare accanto a lui una donna vestita di chitone e manto, con la di Antiochia poi rappresentano G. in piedi vicino a Menandro sdraiato sulla klìne; in uno di essi può essere ...
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. Commediografo greco della cosiddetta "commedia nuova", contemporaneo di Menandro al quale probabilmente sopravvisse. È difficile individuarlo esattamente, poiché tre sono i commediografi che portano [...] Gela, e il terzo ateniese. Suida conosce i due ultimi, Ateneo invece ricorda il primo e lo dice contemporaneo di Menandro. Secondo Suida, A. ateniese avrebbe composto 47 commedie e riportato cinque vittorie, e A. di Gela avrebbe scritto sei commedie ...
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POSIDIPPO (Ποσείδιππος, Posidippus)
A. Giuliano
Commediografo greco nato a Kassandreia in Macedonia. Alla morte di Menandro dominò le scene, vincendo per la prima volta gare teatrali nel 289-288 ad Atene.
Una [...] nell'atteggiamento, evidentemente disposta simmetricamente alla prima nello stesso edificio, nella quale si è voluto identificare Menandro e che presenta invece un personaggio romano). Il commediografo è rappresentato seduto, vestito di himàtion, con ...
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La commedia greca. - La commedia greca ha vita assai lunga. Da Cratino, suo grandissimo corifeo, quasi un Eschilo della commedia (muore poco prima del 420 a. C.), giunge a Menandro, con cui può dirsi conclusa [...] , per l'eleganza stilistica, ma né nel dialogo né nel monologo troviamo quell'aderenza della parlata all'ambiente che distingue Menandro dagli altri commediografi e per cui diverso è lo stile del servo da quello del padrone, diverso è l'atteggiamento ...
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(“Stico”) Commedia del commediografo latino Plauto (250 a.C. circa - 184 a.C.), rappresentata nel 200 a.C., derivante da una commedia di Menandro.
Due fratelli sono partiti già da tre anni per la mercatura [...] senza più dar notizia alle mogli; e queste resistono alle esortazioni paterne a divorziare, finché i mariti ritornano. La commedia prende nome dal servo di uno dei due mercanti, che appare solo verso la ...
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commedia
commèdia (raro comèdia, ant. commedìa o comedìa) s. f. [dal lat. comoedia, e questo dal gr. κωμῳδία, che prob. significava in origine «canto (ᾠδή) del festino (κῶμος)»]. – 1. In senso ampio e generico, opera letteraria, in versi o...
menandreo
menandrèo agg. – Appartenente o relativo al commediografo greco Menandro (c. 344 - c. 292 a. C.), autore molto fecondo (gli erano riconosciute oltre 100 commedie), considerato il maggior poeta della commedia cosiddetta «nuova», largamente...