Niccolò Tommaseo (Sebenico 1802 - Firenze 1874) iniziò i suoi studi a Spalato, in seminario, per proseguirli a Padova, dove si laureò in legge nel 1822 e si dedicò all’approfondimento e al perfezionamento [...] vale propriamente «grinzoso o avvizzito», ma «dice il passaggio da sodo a mencio» e non si addice necessariamente alla vecchiaia («molte giovani donne di città appajono mencie al pur vederle»); i daddoli, voce chiosata come «fiorentina», sono propri ...
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Carlo Emilio Gadda, primogenito di tre fratelli, nacque a Milano nel 1893 da famiglia borghese (padre imprenditore tessile, madre docente nelle scuole magistrali). Certe ristrettezze economiche, denunciate [...] (l’altre, d’un ciottolo, tener, han, vengon, de’). Come nella narrativa, nei saggi si trovano molti toscanismi (mencio «debole», ciuco «asino», doventare, codesto, mancanza del dittongo in movono gli omini), arcaismi come fusse per «fosse», latinismi ...
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mencio
méncio agg. [etimo incerto] (pl. f. -ce), tosc. – Floscio, vizzo, cascante; si dice per lo più della carne o della pelle che abbiano perso la normale consistenza e sodezza, o anche della persona: un corpo che si sentiva che era già...
ammencire
v. tr. e intr. [der. di mencio] (io ammencisco, tu ammencisci, ecc.), tosc. o letter. – 1. tr. Rendere mencio. 2. intr. (aus. essere) Diventare mencio, avvizzire, appassire: la freschezza della donna presto ammencisce (Tommaseo).