Uno dei continenti, congiunto con l’Eurasia mediante l’istmo di Suez fino all’anno 1869, quando l’istmo fu tagliato per la costruzione del canale omonimo.
Originariamente detta Libye (lat. Libya), l’A. [...] un terzo. Il confronto con le altre parti del mondo, e in particolare con le altre due aree del sottosviluppo (Asia meridionale e sud-orientale, America Latina), pone in evidenza come il continente africano occupi il primo posto sia per il tasso di ...
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Stato dell’Europa centro-orientale, che si affaccia per circa 500 km sul Mar Baltico. I confini terrestri corrono a S lungo la linea spartiacque delle catene montuose dei Sudeti e dei Beschidi, che separano [...] ro lo del gruppo tautosillabico or ol che in russo è continuato da oro olo e in ceco, come nelle lingue meridionali, da ra la (pol. błoto «palude» da *bolto, di fronte al russo boloto, ceco bláto), e soprattutto la conservazione delle vocali ...
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Per variazione diatopica (dal gr. diá «attraverso» e tópos «luogo») si intende la ➔ variazione linguistica su base geografica. L’espressione è stata, se non creata, certo diffusa negli studi linguistici [...] ʎ]), ma può anche essere realizzato con un nesso di due foni [lj] (Telmon 1993: 105-106); in molte varietà centrali e meridionali è reso con [jj] o anche con [j], che a volte costituisce un tratto caratterizzante anche in diastratia (come a Roma), a ...
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Stato dell’Europa settentrionale; i confini hanno una lunghezza che raggiunge i 4400 km, di cui circa un terzo rappresentati da coste (a S Golfo di F.; a O Golfo di Botnia, entrambi dipendenze del Mare [...] (specie nella piattaforma lacustre tra il 61° e il 64° parallelo). L’orografia risulta assai poco movimentata e tutta la parte meridionale è bassa (sotto i 200 m s.l.m.), pianeggiante, uniforme, mentre a N si ha qualche altura più elevata. Lo ...
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SCUOLA POETICA SICILIANA, LINGUA
RRosario Coluccia
Ogni valutazione concernente la lingua usata dai rimatori della Scuola poetica siciliana deve tener conto in primo luogo delle particolari modalità [...] Lentino") e dell'Abate di Tivoli. L'autore appartiene alla stessa cerchia dei due poeti, ma non è siciliano né meridionale di origine, come sembra attestare publicao v. 30, participio passato garantito dalla rima con il passato remoto disturbao v. 27 ...
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La metafonia (o metafonesi: i due termini sono calchi, con elementi greci, del ted. Umlaut «modificazione di suono») è un processo fonetico-fonologico che interessa le vocali toniche medie o basse di una [...] vocale finale latina ī. In bolognese avremo la forma singolare [ˈfiaur] «fiore» e quella plurale [ˈfiur] «fiori». In alcuni dialetti meridionali, invece, vale la regola secondo cui è la vocale seguente e non quella della sillaba finale a innescare la ...
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I fenomeni fonetico-fonologici che si verificano nella lingua parlata a confine di parola vanno sotto il nome, ormai tradizionale, di fonetica sintattica o fonotassi. Nella linguistica più recente si preferisce [...] del processo sono le parole tronche, sia nel toscano (ad es., fu → fùe, però → peròe) che in molti dialetti meridionali, nei quali tuttavia può esser aggiunta anche un’intera sillaba (ad es., calabr. cantà → cantàdi).
Molto più vitale, per quanto ...
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I nomi di parentela (detti anche, raramente, singenionimi, dal gr. syngenḗs «parente, consanguineo») sono nomi che indicano legami di parentela (ma non, necessariamente, di consanguineità) tra le persone, [...] kinship systems, «Journal of the Royal anthropological institute» 71, pp. 1-18.
Renzi, Lorenzo (2001), I dialetti italiani centro-meridionali tra le lingue romanze. Uno sguardo alla sintassi, «Lingua e stile» 36, 1, pp. 81-96.
Rohlfs, Gerhard (1969 ...
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Si definisce posizione post-tonica (o postonica), in particolare in una parola parossitona (➔ accento; ➔ parola italiana, struttura della), la posizione occupata da segmenti che seguono la sillaba in cui [...] (ŭ)lu, nebbia < neb(ŭ)la, occhio < ŏc(ŭ)lu, ecc. (Rohlfs 1966: § 138). Tra questi troviamo anche gli esiti toscani (e centro-meridionali) di -ŭc(ŭ)lu/a e -ĭc(ŭ)lu/a che hanno dato in italiano -òcchio/a ed -écchio/a (ad es., finocchio < fenŭc ...
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L’epitesi (dal lat. tardo epithĕsis, a sua volta dal gr. epíthesis «sovrapposizione, aggiunta»; il termine originario si basa sul tema di epitíthēmi dal significato di «porre sopra o accanto») consiste [...] epitesi sillabiche consistenti nell’aggiunta di -ne a monosillabi come me [ˈmene] «me»; sì [ˈsine]; no [ˈnone]. In molti dialetti meridionali è presente l’epitesi della sillaba -di o -si alla fine della terza persona dei verbi come era → eradi, dice ...
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meridionale
agg. [dal lat. tardo meridionalis, der. di meridies (v. meriggio), sul modello di septentrionalis]. – 1. a. Che si trova a mezzogiorno, cioè a sud, sia assolutamente (cioè a sud dell’equatore, ma in questo senso si dice più spesso...
meridionalismo
s. m. [der. di meridionale]. – 1. Vocabolo, locuzione, costruzione sintattica e sim. peculiare dei dialetti parlati nelle regioni meridionali d’Italia, spec. in quanto siano penetrati nella lingua nazionale o nell’uso d’altre...