Nella religione cattolica è l’obbligo, per i fedeli, di santificare le domeniche e i giorni considerati dalla Chiesa come festivi (cioè le cosiddette feste di p.), partecipando alla messa e astenendosi [...] determinati lavori. Requisito essenziale per la partecipazione è la presenza fisica (non osserva il p. chi ascolta la messa per radio o per televisione). Dall’obbligo della messa esentano cause gravi (per es., infermità, doveri professionali ecc.). ...
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Voci e immagini della fede: radio e tv
Federico Ruozzi
Nuove forme di comunicazione religiosa crescono
Media di massa per una società di massa: modernizzazione dell’antimodernismo
L’annuncio del messaggio [...] Sono gli anni Trenta che segnano l’entrata dei microfoni delle radio nelle chiese un po’ in tutti i paesi europei. La prima messa in Italia fu infatti trasmessa per radio domenica 1 novembre 1931, alle ore 10,00; nemmeno lo scoppio della guerra e il ...
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Ampia veste liturgica di stoffa pregiata, di forma semicircolare, come un grande mantello. Entrò nella liturgia nel 7°-8° sec. ed è usata fuori della Messa, per es. nelle benedizioni, consacrazioni e processioni [...] (➔ veste) ...
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Formula liturgica, adattamento delle parole evangeliche (Giovanni 1, 29) «Ecce agnus Dei, ecce qui tollit peccatum mundi», pronunciate da Giovanni Battista all’indirizzo di Gesù.
Fu introdotta nella messa [...] solenne dal papa Sergio I (m. 701) per essere cantata durante la frazione del pane eucaristico. Invalso poi (sec. 11°) l’uso della messa piana con il solo celebrante, fu ed è tuttora da questo recitata tre volte. Dal sec. 7°-8° (Ordo di s. Amando) si ...
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MINZONI, Don Giovanni
Augusto Torre
Nato a Ravenna il 1° luglio 1885 si avviò al sacerdozio e il 19 settembre 1909 celebrò la sua prima messa; quindi si dedicò alla sua missione con ardore e fede. Cappellano [...] (febbraio 1910), poi (3 novembre 1915) arciprete di Argenta comprese l'importanza della religione nella vita politica e sociale e si dedicò con energia all'organizzazione delle poche forze cattoliche, ...
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FROMOND, Giovanni Francesco
Calogero Farinella
Secondo o terzogenito di Claudio e Anna Maria Carluzzi, nacque a Cremona il 17 sett. 1739. Obbedendo a una strategia messa a punto da generazioni - che [...] vedeva i primogeniti instradati verso dignitosi impieghi civili e gli altri figli avviati alla carriera ecclesiastica -, il F. venne destinato agli studi religiosi. Frequentò dapprima il collegio dei gesuiti, ...
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Il pane di farina impastato senza lievito, usato dagli Ebrei durante la Pasqua (secondo le prescrizioni dell’Esodo) e dai cristiani di rito latino nella celebrazione della Messa; i cristiani orientali [...] (tranne Armeni, Maroniti e Malabaresi) usano invece il pane fermentato. Circa il pane usato da Gesù nell’ultima cena, i Vangeli sinottici sembrano avvalorare la prima consuetudine, Giovanni la seconda.
Nell’11° ...
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giovedì Quarto giorno della settimana, il cui nome deriva, per antiche credenze astrologiche, da quello del pianeta Giove G. santo Nella liturgia cattolica, il g. che precede Pasqua. Si celebra la messa [...] ’, ricorda ciò che Gesù fece agli apostoli e simboleggia l’esecuzione del mandatum di amarsi l’un l’altro. Terminata la messa, il celebrante porta in processione le ostie consacrate al cosiddetto ‘sepolcro’, in realtà solenne esposizione eucaristica. ...
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Prima parola della frase lat. requiem aeternam dona eis, Domine "l'eterno riposo dona a loro, o Signore", usata in it. per indicare la preghiera d'invocazione per i defunti (derivata dal IV Esdra) che [...] parola del suo introito. In musica, per requiem si intende la composizione musicale dalla quale tale messa è accompagnata. La messa da requiem si articola in nove sezioni: introito (Requiem), kyrie, graduale, tratto, sequenza (Dies irae), offertorio ...
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Recipiente fisso o mobile, contenente acqua per lavarsi le mani e piccolo acquaio nelle sacrestie, dove i sacerdoti si lavano le mani prima di vestirsi delle vesti liturgiche per la messa.
Un precedente [...] del l. sono le fonti lustrali che si trovavano nell’atrio delle basiliche primitive e nelle moschee, da cui derivarono le fonti dei chiostri monastici, destinate alle abluzioni dei monaci, e perciò talvolta ...
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messa1
méssa1 s. f. [lat. tardo, eccles., mĭssa (propr., part. pass. femm. di mittĕre «mandare, inviare»), tratto dalla formula di congedo ite, missa est (v.)]. – 1. a. Il più importante rito liturgico della Chiesa cristiana cattolica e ortodossa,...
messa2
méssa2 s. f. [femm. sostantivato di messo, part. pass. di mettere]. – 1. In genere, l’azione di mettere. Si adopera solo con determinati complementi, formando locuzioni (alcune delle quali modellate sul francese) corrispondenti ad altre...