SUCIDAVA (Συκίδαβα)
D. Tudor
Centro della Romania, (oggi Celei) dacico e più tardi romano della Dacia Inferior, di un'area di circa 25 ettari, fortificato con un vallo e un fossato sin dal III sec. d. [...] degli Avari e degli Slavi la distruggono per sempre, (597-598) secondo le ultime monete.
Nell'angolo N-O della fortezza è stata messa in luce una basilica cristiana del VI sec. d. C. (secondo altri anteriore, del sec. IV-V) di 20 × 10 m, con abside ...
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AVANZINI, Pier Antonio
Andrea Emiliani
Nacque a Piacenza nel 1656, studiò a Bologna con Marc'Antonio Franceschini e collaborò con questo nell'esecuzione di molte opere, spesso tramutando in quadri i [...] , S. Protasio e in quella della Morte.
Fra le sue opere perdute, si è a conoscenza di un San Filippo Benizzi che celebra la messa e di tre quadri sopra le porte nella chiesa della Madonna della Piazza.
L'A. morì intorno al 1733.
Bibl.: C. Carasi, Le ...
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Scultore e pittore (Lassan, Pomerania, 1435 circa - Lubecca 1508 o 1509). La sua prima opera documentata è il fregio dipinto con la Danza macabra per la Marienkirche di Lubecca (1463 o 1466), di cui restano [...] di Aarhus (1479) e di Tallin (1483 circa), le ante dipinte dell'altare di s. Giovanni (1483 circa, Lubecca, St.-Annen-Museum); l'opera pittorica più complessa, la Messa di s. Gregorio per la Marienkirche di Lubecca (1504), è stata distrutta nel 1942. ...
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Architetto egiziano, nato al Cairo il 23 marzo 1900, morto ivi nel 1989. Originario di una famiglia della buona borghesia del Cairo, a una prima decisione di studiare agraria fece seguire la scelta della [...] o il palazzo del Deserto di Okhaider in ῾Irāq). Questo tipo di studio trovò riscontro nel recupero e nella messa a punto delle tecniche tradizionali di costruzione in mattoni di fango senza struttura di sostegno durante l'esecuzione; si costituiva ...
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GIOVANNI di Ser Giovanni, detto lo Scheggia
Laura Cavazzini
Nacque nel 1406 a Castel San Giovanni (l'odierna San Giovanni Valdarno), secondogenito di Jacopa e del notaio Giovanni; di cinque anni maggiore [...] e la sua famiglia negli antichi documenti, in La storia del Valdarno, 1981, n. 24, pp. 553-559; M. Haines, La sagrestia delle messe del duomo di Firenze, Firenze 1983, pp. 62 s., 107 s.; F. Zeri, Un appunto su Tommaso di Ser Giovanni detto Masaccio e ...
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FIRRIOLO (Ferriolo, Ferraiolo)
Gaetano Bongiovanni
Famiglia di stuccatori palermitani d'ornato e di figure, operanti tra la metà del Settecento e i primi decenni del sec. XIX. La loro attività si pone [...] ). Insieme con il fratello Giuseppe negli anni 1786-1790 lavorò nella chiesa di S. Ignazio all'Olivella a Palermo per la messa in opera della decorazione in stucco che ebbe il suo apice nella Gloria posta sull'altare maggiore, già orientata verso un ...
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Vedi ALBANO dell'anno: 1958 - 1994
ALBANO (Albānum)
Cittadina laziale sulle pendici dei Colli Albani. Prende nome dal fondo di Domiziano sorto nel territorio dell'antica Alba Longa, dove l'imperatore [...] sviluppò specialmente nell'epoca costantiniana divenendo sede vescovile, di cui conosciamo i vescovi a partire dal V secolo.
Dell'accampamento è messa in luce la Porta Praetoria, volta verso la via Appia (odierno Corso), al centro del lato S-O, a tre ...
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CASSIOLI, Giuseppe
Luciano Arcangeli
Figlio di Amos e di Lucrezia Chiari, nacque il 22 ott. 1865 a Firenze. Fu allievo del padre e dello scultore senese Tito Sarrocchi, a sua volta scolaro di L. Bartolini. [...] gli fu assegnata la porta in bronzo di destra della facciata del duomo fiorentino, la cui esecuzione travagliata lo occuperà per dieci anni (messa in loco definitiva nel 1899: vedi Arte e storia, VII [1888], p. 270; XVIII [1899], p. 87).
Nel 1889 un ...
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In senso generico, realizzazione concreta di un’attività, di un comportamento, di una situazione determinata.
Antropologia
Genere di eventi, quali riti, feste, carnevali, cerimonie, preghiere collettive, [...] dell’ordine sociale.
Arte
Espressione artistica, diffusasi nei paesi occidentali negli anni 1960, che consiste nella messa in scena di una ‘azione’ programmata, entro uno spazio non necessariamente istituzionale, di solito alla presenza ...
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KORE (Κόρη, letteralmente: la figlia; altro nome, del quale si conoscono numerose varianti, Persefone [Περσεϕόνη]; in età romana: Proserpina)
B. Conticello
La tradizione più comune considera K. come [...] della terra e - dopo aver compiuto un ciclo determinato - ritorna alla terra. Nella mitologia classica, la figura di K. è messa in relazione con il volgere delle stagioni e con l'alternarsi dei cicli vegetativi. K. si manifesta chiaramente come una ...
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messa1
méssa1 s. f. [lat. tardo, eccles., mĭssa (propr., part. pass. femm. di mittĕre «mandare, inviare»), tratto dalla formula di congedo ite, missa est (v.)]. – 1. a. Il più importante rito liturgico della Chiesa cristiana cattolica e ortodossa,...
messa2
méssa2 s. f. [femm. sostantivato di messo, part. pass. di mettere]. – 1. In genere, l’azione di mettere. Si adopera solo con determinati complementi, formando locuzioni (alcune delle quali modellate sul francese) corrispondenti ad altre...