Vecchiali, Paul
Edoardo Bruno
Regista e sceneggiatore cinematografico corso, nato ad Ajaccio il 20 aprile 1930. Amore, tenerezza, anarchia sono i temi di un'opera incentrata su una scrittura filmica [...] di acquistare un violino. Tutto ritorna, come in un caleidoscopio, in à vot' bon cœur (2004); il film è una metafora sul cinema, sulle incertezze e le pause che la lavorazione comporta, durante le quali la forza della volontà si trasforma in pensiero ...
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Scrittore, drammaturgo e regista svizzero di lingua francese (n. Chêne-Bougeries, Ginevra, 1942). Le istanze di rinnovamento della concezione teatrale di N. si sono concretizzate in una serie di testi [...] «nostra carne mentale», e La chair de l'homme (1994), enorme banchetto cui partecipano seimila commensali, in cui la metafora, esplicita già nel titolo, è ribadita nello sterminato elenco di nomi, tutti connessi con la funzione del mangiare (Mangeur ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Economia (2012)
Geminiano Montanari
Marco Bianchini
Geminiano Montanari appartiene al novero dei matematici che nell’Europa del Seicento acquisirono vasta fama nel campo dell’astronomia, ma si occuparono, con competenza, [...] penisola e il loro impiego in speculazioni sulle monete, in spese di prestigio e in beni rifugio.
Utilizzando la metafora dei vasi comunicanti, in un’ottica statica, di conservazione della loro portata complessiva, i rimedi che Montanari suggerisce ...
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DE CURTIS, Giambattista
Rosario Lombardo
Fratello di Emesto e primo dei sei figli di Giuseppe e di Elisabetta Minnon, nacque a Napoli il 20 luglio 1860. Dotato di un naturale e multiforme talento artistico [...] Signò, dicite sì, Voglio trasì e il testo di Ninuccia, musicata dal Valente ed edita da Bideri. Ninuccia, sulla tradizionale metafora della donna-fiore, svolge il congeniale motivo tra il sentimentale e il malizioso. Il 1895 è l'anno di Tiempe felice ...
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Pollack, Sydney
Riccardo Martelli
Regista, produttore e attore cinematografico statunitense, nato a Lafayette (Indiana) il 1° luglio 1934, da genitori ebrei di origine russa. È stato tra la fine degli [...] e ambientato nello stesso periodo del precedente film, in cui la vicenda di una massacrante maratona di danza diventa metafora della condizione umana. Altrettanto memorabile è il western Jeremiah Johnson (1972; Corvo rosso non avrai il mio scalpo ...
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GODEMINI, Cesare
Leendert Spruit
Nacque a Pistoia da Francesco (o Girolamo: le fonti sono contrastanti) e da Maria Maddalena Marchetti l'8 (o il 16) ott. 1688. Compì i primi studi con i padri gesuiti [...] congregazione romana (1663), senza concedere tuttavia che essa fosse da rigettarsi come perniciosa. Richiamandosi ancora alla metafora dell'orologio, sviluppò una difesa del metodo cartesiano: se è possibile dare un'unica spiegazione delle cose ...
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Garrel, Philippe
Rinaldo Censi
Regista, sceneggiatore e attore cinematografico francese, nato a Parigi il 6 aprile 1948. Fedele allo spirito della sua generazione, legata agli eventi del Sessantotto, [...] soldi, rappresentano il lato più ermetico e sconosciuto della sua filmografia, sorta di diario cinematografico sospeso tra metafora e confessione autobiografica; ancora oggi ‒ ennesima autocensura ‒ G. non permette la proiezione di alcuni di essi, a ...
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Kovács, András
Eusebio Ciccotti
Regista ungherese, nato a Kide, presso Kolozsvár (Romania) il 20 giugno 1925. Si può considerare uno degli autori ‒ insieme a Miklós Jancsó, László Szabó e pochi altri [...] disobbedire quando l'ordine è assurdo. L'incipit e l'explicit, con i cavalli che girano in tondo nel recinto, metafora vichiana della Storia, rimandano alla chiusa di Hideg napok con quel camminare nervoso di uno dei due condannati all'interno della ...
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Menjou, Adolphe (propr. Adolphe Jean)
Eva Cerquetelli
Attore cinematografico statunitense, nato a Pittsburgh (Pennsylvania) il 18 febbraio 1890, da madre irlandese e padre francese, e morto a Hollywood [...] dell'epoca (Frank Capra, William Wellman, Gregory La Cava e altri), anche se ormai nuove forme di divismo stavano emergendo. Metafora di questo passaggio si potrebbe considerare Morocco (1930; Marocco) di Joseph von Sternberg, in cui M. è il ricco ...
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Craven, Wes (propr. Wesley Earl)
Federico Chiacchiari
Regista, sceneggiatore e produttore cinematografico statunitense, nato a Cleveland (Ohio) il 2 agosto 1939. Formatosi nell'ambito delle correnti [...] stairs (1991; La casa nera) è invece l'inquietante storia di una casa che solo eufemisticamente può dirsi stregata, in realtà metafora di un'intera società chiusa in sé stessa, in dissonanza con gli Stati Uniti ai tempi della guerra del Golfo. Nel ...
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metafora
metàfora s. f. [dal lat. metaphŏra, gr. μεταϕορά, propr. «trasferimento», der. di μεταϕέρω «trasferire»]. – 1. Processo linguistico espressivo, e figura della retorica tradizionale, basato su una similitudine sottintesa, ossia su...
metaforico
metafòrico agg. [dal gr. μεταϕορικός] (pl. m. -ci). – Di metafora, che costituisce metafora: espressione m.; anche, ricco di metafore: modo di parlare metaforico. È spesso sinon. di figurato, in senso generico: linguaggio m.; significato...