Grammatico (sec. 9º); probabilmente irlandese, visse e insegnò in Francia. Compose un trattato De metrica ratione, messo insieme sopra molteplici fonti grammaticali abilmente fuse e dissimulate. ...
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Retore, vissuto a Roma al principio del 1º sec. d. C.; si occupò di metrica e di lingua, scrisse sul metodo di Cratete di Mallo, fu insegnante di grammatica. ...
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Retore indiano (2º o 1º sec. a. C.), ritenuto l'autore del Chandaḥsūtra ("Regole di metrica"), il più antico trattato indiano di metrica e prosodia. P., attraverso simboli algebrici e valori aritmetici, [...] ha illustrato varie tipologie metriche, compresi i metri costruiti secondo nuove regole, alla base della poesia d'arte del periodo classico. ...
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La dieresi è un fenomeno fonetico, di interesse soprattutto per la metrica (➔ metrica e lingua), per cui la vocale e la semiconsonante di un ➔ dittongo sono eterosillabiche (cioè si pronunciano in due [...] da una pronuncia più lenta e scandita. Nello scritto si trova in poesia per ragioni di computo metrico (ovvero per la necessità di ricavare una posizione metrica in più senza dover aggiungere un’ulteriore parola al verso) oppure per rendere il verso ...
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selva In letteratura, raccolta di appunti e di annotazioni; libro miscellaneo di erudizione varia.
Nella metrica italiana, componimento in cui endecasillabi e settenari si succedono irregolarmente senza [...] schema strofico; la rima è assente o compare sporadicamente. Si diffuse nel sec. 16° (L. Alamanni, B. e T. Tasso) ed ebbe seguito fra i poeti barocchi (G. Marino) ...
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Il settenario è un verso imparisillabo di sette sillabe ‘metriche’ (➔ metrica e lingua), con accento principale obbligato in sesta posizione (Beltrami 20024: 199-200; Menichetti 1993: 673; per l’uso dantesco, [...] italiana. Prevede in genere la presenza di almeno un secondo accento ritmico, in posizione libera nelle prime quattro sillabe metriche (molto raro è l’accento di sesta isolato; eccezionale l’accento di quinta; diffusi invece gli schemi con accenti ...
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PAREMIACO (παροιμιακός, paroemiăcus, propriamente "versus proverbialis")
Giorgio Pasquali
Termine metrico greco, che già nella tradizione metrica più antica è adoperato in due sensi. Nel senso più ristretto [...] indica la clausola che chiude o divide in parti minori (periodi) i sistemi anapestici (v. anapesto).
È costituito da un dimetro anapestico catalettico
⌣ ⌣ - ⌣ ⌣ - ⌣ ⌣ - -;
l'ultima sillaba è anceps, e ...
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Geometria: nuovi orizzonti
Luca Migliorini
I tempi della matematica sono più lunghi di quelli di altre scienze. Per la natura stessa, semplice e fondamentale, degli oggetti studiati (i numeri e le figure [...] , non può sovrapporsi né a una regione piana né a una sferica. Si dice che una varietà è dotata di una metrica riemanniana quando in ogni regione con coordinate (x1,…, xn) sono date delle funzioni gij(x1,…, xn), che forniscono la forma infinitesimale ...
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forma hermitiana
forma hermitiana applicazione a partire dalla quale è possibile introdurre concetti di natura metrica in uno spazio vettoriale complesso, analogamente a come, a partire dalle forme bilineari [...] simmetriche, vengono definiti i prodotti scalari. Più precisamente, una forma hermitiana su uno spazio vettoriale complesso V è un’applicazione φ: V × V → V tale che:
dove v, w e z sono arbitrari vettori ...
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metrica
mètrica s. f. [femm. sostantivato dell’agg. metrico; nel sign. 1, cfr. gr. μετρική (sottint. τέχνη «arte»)]. – 1. La tecnica della versificazione, cioè il complesso delle leggi che regolano la composizione dei versi e delle strofe;...