L’indicativo è uno dei modi della coniugazione del verbo (➔ modi del verbo; ➔ coniugazione verbale). Con i suoi otto tempi, quattro semplici (presente, imperfetto, passato remoto, futuro; ➔ tempi semplici) [...] (Bazzanella 1994: 108-121) utilizzati soprattutto nell’interazione dialogica, come il futuro concessivo (sarò piemontese, ma mica scema!, da Berretta 1997) o il futuro usato polemicamente per ritorcere un’offesa contro l’interlocutore (maleducato ...
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Stato dell’Europa centrale. Confina a O e NO con la Germania, a S con l’Austria, a SE con la Slovacchia e a NE con la Polonia.
Il suo territorio, corrispondente a quello delle due regioni storiche della [...] centri tedeschi, austriaci e italiani (J.V. Stamitz, F.X. Richter, J.A. Benda, J. Mysliveček, J.L. Dussek, F.A. Miča). A partire dalla metà del 19° sec., la musica ceca fu caratterizzata dal recupero di moduli e stilemi propri del canto folclorico ...
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Con la locuzione lingua cortigiana (o cortegiana o cortesiana) ci si riferisce a un’espressione usata nel dibattito di primo Cinquecento in relazione agli usi linguistici delle corti italiane (Milano, [...] nelle Prose un’affermazione di Calmeta secondo cui «lingua cortigiana egli [Calmeta] vuole che sia quella che s’usa in Roma, non mica da’ romani uomini, ma da quelli della Corte che in Roma fanno dimora» (Bembo 1966: I, capp. XIII e XIV, p. 107 ...
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Insieme a nomi, verbi e aggettivi, gli avverbi costituiscono una delle classi aperte di parole nel lessico dell’italiano.
Uno degli aspetti più difficili nell’analisi degli avverbi riguarda la loro definizione [...] merita la posizione dell’avverbio di negazione non rispetto ad altri elementi che servono a rafforzarlo (per es., affatto, mai, mica, più, ecc.). Come mostrano gli esempi in (48-49), nell’italiano di oggi non precede di norma gli avverbi come ...
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In pochi casi, come in quello dell’italiano moderno, nel fare la storia di una lingua ci si imbatte in un termine cronologico preciso che abbia segnato un cambiamento netto di situazione ambientale generale [...] , fenomeni morfologici e microsintattici, quali potrebbero essere: per i parlanti settentrionali l’omissione del non nella dichiarativa (il tipo so mica per «non so») o solo più per «soltanto»; per i toscani il tipo noi si va per «noi andiamo» e ...
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L’italiano di oggi ha ancora in gran parte la stessa grammatica e usa ancora lo stesso lessico del fiorentino letterario del Trecento. Nella Divina Commedia, a cominciare dal I canto dell’Inferno, un italiano [...] di lui / lei / loro in tutte le necessità sintattiche, ecc. Si impongono forme rafforzate della negazione («non c’è mica Piero?») e verbi polirematici come i sintagmatici (metter su, buttar giù, portare via; ➔ sintagmatici, verbi) o complessi come i ...
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mica1
mica1 (ant. micca; ant. e settentr. miga) s. f. e avv. [lat. mīca, col sign. del sost.; per il sign. 2, cfr. l’emil. brisa, propr. «briciola», usato con lo stesso senso; analogo sviluppo semantico ha il fr. ant. mie, che è anch’esso...
mica2
mica2 s. f. [dal lat. mica «briciola, ecc.» (v. la voce prec.) di locuzioni come mica auri «particella, pagliuzza d’oro», dove la parola è stata accostata al verbo micare «risplendere», con allusione allo splendore madreperlaceo delle...