Nouvelle vague
Michel Marie
*La voce enciclopedica Nouvelle vague è stata ripubblicata da Treccani Libri, arricchita e aggiornata da un contributo di Goffredo Fofi.
L'espressione Nouvelle vague, che [...] Edwald Schorm (v. nová vlna) e da un gran numero di correnti nazionali del nuovo cinema, quella ungherese di MiklósJancsó e Judith Elek, quella tedesca di Volker Schlöndorff, Peter Fleishmann, Werner Herzog, Rainer Werner Fassbinder e Wim Wenders (v ...
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Modernità
Giorgio De Vincenti
La modernità nel cinema
Il concetto di m. applicato al cinema è stato a lungo sinonimo di modernizzazione: il cinema è l'arte moderna per eccellenza in quanto si basa su [...] , Vera Chytilová, Dušan Makavejev, Jerzy Skolimowski, Paulo Cesar Saraceni, Jan Němec, Miloš Forman, Jerzy Kawalerowicz, MiklósJancsó, Jean-Daniel Pollet, Shirley Clarke, Jean-Marie Straub e Danièle Huillet, Alexander Kluge, Rainer Werner Fassbinder ...
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Politico, cinema
Sergio Di Giorgi
Per cinema politico si intende un cinema che racconta e analizza la condizione umana di fronte al Potere e alla Storia e che si oppone alle verità imposte dalla 'storia [...] del cinema d'autore in senso militante.Nell'Europa dell'Est, il cinema ungherese ebbe il suo alfiere in MiklósJancsó che diresse una celebre tetralogia sui rapporti tra storia, politica, religione (Szegénylegènyek, 1964, I disperati di Sandor ...
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Piano-sequenza
Elena Dagrada
La parola
L’espressione plan-séquence nacque in Francia intorno al 1949, quando André Bazin*, scrivendo la prima edizione del suo volumetto dedicato a Orson Welles, pubblicato [...] e Settanta furono numerosi i registi esponenti del nuovo cinema seguaci di questa sperimentazione; tra tutti, da ricordare MiklósJancsó e i suoi Szegénylegények (1964; I disperati di Sandor), Scillagosok katonák (1967; L’armata a cavallo), Még kér ...
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Pesaro, Mostra internazionale del nuovo cinema di
Lino Miccichè
Ideata e progettata a Roma da Lino Miccichè e da Bruno Torri alla fine del 1964, ma realizzata a Pesaro fin dalla prima edizione (29 maggio [...] di cui per anni furono simboli viventi quei cineasti che, come Glauber Rocha, o Jean-Marie Straub, Marco Bellocchio, MiklósJancsó, Jan Němec, Oshima Nagisa, Andrej A. Tarkovskij, o Jorge Sanjinés ‒ per non fare che qualche nome ‒ proponevano film la ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Luigi Catalani
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Il cinema è stato forse il luogo principale dell’elaborazione simbolica dello statuto [...] (1981) e Le femme publique (1984) è interessato a una rappresentazione ossessiva e violenta dell’erotismo; MiklósJancsó, con Vizi privati, pubbliche virtù (1975), imbastisce un richiamo alla sessualità come elemento di eversione dei valori ...
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GUGLIELMINO, Gian Maria
Caterina Cerra
Nacque a Genova il 25 genn. 1922 da Carlo Otto, giornalista e scrittore genovese, e da Isa Ingolotti, maggiore di quattro fratelli. Dopo aver frequentato il liceo [...] , dei quali si ricordano: Due presenze del teatro polacco, in Teatro e cinema, 1967, n. 2-3, pp. 14-21; MiklósJancsó, Torino 1970; Cinema sì. I film "segnalati" dal Sindacato critici cinematografici italiani, Roma 1982.
Il G. morì a Roma il 17 ...
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Di Palma, Carlo
Stefano Masi
Direttore della fotografia, nato a Roma il 17 aprile 1925. Insieme a Gianni Di Venanzo e Pasqualino De Santis fu uno dei protagonisti della rivoluzione dell'illuminazione [...] che inventò la mossa (1970) di Marcello Fondato, da La supertestimone (1971) di Franco Giraldi a La pacifista (1970) di MiklósJancsó. Fra il 1967 e il 1972 l'attrice non si fece mai illuminare da altri direttori della fotografia. Fu probabilmente ...
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Fábri, Zoltán
Silvana Silvestri
Regista e scenografo cinematografico ungherese, nato a Budapest il 15 ottobre 1917 e morto ivi il 24 agosto 1994.
Considerato il più autorevole rappresentante della cinematografia [...] il merito di rivelare Mari Törőcsik, una delle più grandi interpreti ungheresi del dopoguerra, apparsa anche nei film di MiklósJancsó. Un forte impatto sul pubblico ebbe Hannibál tanár úr, una satira contro le dittature che arrivò nelle sale una ...
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Mephisto
Paolo Vecchi
(Ungheria/RFT 1981, colore, 154m); regia: István Szabó; produzione: Mafilm/Manfred Durniok; soggetto: dall'omonimo romanzo di Klaus Mann; sceneggiatura: István Szabó, Péter Dobai; [...] , il regista si era successivamente un po' perso inseguendo la chimera dell'irripetibile linguaggio metaforico del connazionale MiklósJancsó. Con questa opera di sontuosa confezione, alla quale hanno dato un contributo decisivo lo scrittore Péter ...
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