Piano-sequenza
Elena Dagrada
La parola
L’espressione plan-séquence nacque in Francia intorno al 1949, quando André Bazin*, scrivendo la prima edizione del suo volumetto dedicato a Orson Welles, pubblicato [...] e Settanta furono numerosi i registi esponenti del nuovo cinema seguaci di questa sperimentazione; tra tutti, da ricordare MiklósJancsó e i suoi Szegénylegények (1964; I disperati di Sandor), Scillagosok katonák (1967; L’armata a cavallo), Még kér ...
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Pesaro, Mostra internazionale del nuovo cinema di
Lino Miccichè
Ideata e progettata a Roma da Lino Miccichè e da Bruno Torri alla fine del 1964, ma realizzata a Pesaro fin dalla prima edizione (29 maggio [...] di cui per anni furono simboli viventi quei cineasti che, come Glauber Rocha, o Jean-Marie Straub, Marco Bellocchio, MiklósJancsó, Jan Němec, Oshima Nagisa, Andrej A. Tarkovskij, o Jorge Sanjinés ‒ per non fare che qualche nome ‒ proponevano film la ...
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Di Palma, Carlo
Stefano Masi
Direttore della fotografia, nato a Roma il 17 aprile 1925. Insieme a Gianni Di Venanzo e Pasqualino De Santis fu uno dei protagonisti della rivoluzione dell'illuminazione [...] che inventò la mossa (1970) di Marcello Fondato, da La supertestimone (1971) di Franco Giraldi a La pacifista (1970) di MiklósJancsó. Fra il 1967 e il 1972 l'attrice non si fece mai illuminare da altri direttori della fotografia. Fu probabilmente ...
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Fábri, Zoltán
Silvana Silvestri
Regista e scenografo cinematografico ungherese, nato a Budapest il 15 ottobre 1917 e morto ivi il 24 agosto 1994.
Considerato il più autorevole rappresentante della cinematografia [...] il merito di rivelare Mari Törőcsik, una delle più grandi interpreti ungheresi del dopoguerra, apparsa anche nei film di MiklósJancsó. Un forte impatto sul pubblico ebbe Hannibál tanár úr, una satira contro le dittature che arrivò nelle sale una ...
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Mephisto
Paolo Vecchi
(Ungheria/RFT 1981, colore, 154m); regia: István Szabó; produzione: Mafilm/Manfred Durniok; soggetto: dall'omonimo romanzo di Klaus Mann; sceneggiatura: István Szabó, Péter Dobai; [...] , il regista si era successivamente un po' perso inseguendo la chimera dell'irripetibile linguaggio metaforico del connazionale MiklósJancsó. Con questa opera di sontuosa confezione, alla quale hanno dato un contributo decisivo lo scrittore Péter ...
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Ital-noleggio cinematografico
Sergio Toffetti
Società a capitale pubblico, inquadrata nell'EAGC e attiva soprattutto nell'ambito della distribuzione, con sede a Roma. Venne istituita a seguito della [...] del nuovo cinema ungherese (Szegénylegények, 1965, I disperati di Sandor, e Csillagosok, katonák, 1967, L'armata a cavallo, di MiklósJancsó; Apa, 1966, Il padre, di István Szabó; Hideg napok, 1966, Giorni freddi, di András Kovács) e brasiliano (Deus ...
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Clémenti, Pierre
Serafino Murri
Attore e regista cinematografico francese, nato a Parigi il 28 settembre 1942 e morto ivi il 28 dicembre 1999. La sua figura esile, il bel volto dai lineamenti irregolari [...] più richiesti dal cinema d'autore più rigoroso. Nelle opere di Pier Paolo Pasolini, Glauber Rocha, Bernardo Bertolucci e MiklósJancsó, fino, in tempi più recenti, ai film di João César Monteiro, C. ha rappresentato l'aspetto torbido e selvaggio ...
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Csillagosok, katonák
Gianfranco Cercone
(Ungheria/URSS 1967, L'armata a cavallo, bianco e nero, 105m); regia: MiklósJancsó; produzione: Mafilm/Mosfilm; sceneggiatura: Georgij Mdivani, Gyula Hernádi, [...] 1968.
M. Argentieri, Epopea e tragedia della violenza, in "Rinascita", n. 48, 6 dicembre 1968.
P. Leroy, P. Loubière, MiklósJancsó, in "Cineforum", n. 81, gennaio 1969.
J.-L. Comolli, Autocritique, in "Cahiers du cinéma", n. 219, avril 1970.
G ...
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Kovács, András
Eusebio Ciccotti
Regista ungherese, nato a Kide, presso Kolozsvár (Romania) il 20 giugno 1925. Si può considerare uno degli autori ‒ insieme a MiklósJancsó, László Szabó e pochi altri [...] ‒ cui è legata la rinascita del cinema ungherese intorno alla metà degli anni Sessanta, particolarmente con Hideg napok (1966; Giorni freddi). Nella sua produzione ha alternato la fiction al documentario ...
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Perpignani, Roberto
Stefano Masi
Montatore, nato a Roma il 20 aprile 1941. Protagonista del rinnovamento del cinema italiano tra la seconda metà degli anni Sessanta e i primi Settanta al fianco di registi [...] ) dei fratelli Taviani, Privatni poroci, vrline javne, noto anche come Vizi privati e pubbliche virtù (1976) di MiklósJancsó, Salto nel vuoto (1980) di Bellocchio, che rappresentano le opere più significative della parte centrale della sua carriera ...
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